mercoledì 17 aprile 2013

Istat: dimezzate in 20 anni le aziende agricole in collina e montagna


"Scappo dalla città: la vita, l'amore e le vacche"? No, proprio l'opposto del famoso film del 1991. Si fugge invece dalla collina e dalla montagna in Emilia-Romagna: secondo l'Istat e l'elaborazione di Coldiretti regionale, tra il 1990 e il 2010 le aziende agricole delle zone collinari e montane si sono più che dimezzate, passando dalle oltre 64mila dell'inizio degli anni '90 alle 27.420 del 2010.
Coldiretti ha scritto al presidente della Giunta regionale, Vasco Errani, all'assessore alla Sicurezza territoriale e Difesa del suolo Paola Gazzolo e all'assessore all'Agricoltura Tiberio Rabboni per riaffermare la necessità di "una forte azione per reperire le risorse necessarie per ripristinare le situazioni gravemente danneggiate dalle frane di questi giorni". "Prendiamo atto con soddisfazione - ha detto il presidente di Coldiretti Emilia-Romagna, Mauro Tonello - della tempestività con cui l'amministrazione regionale ha raccolto i dati per dichiarare lo stato di emergenza, evidenziando i danni alle opere pubbliche e alla viabilità, ma è necessario dare un segnale di presenza attenta di tutte le istituzioni a fianco dei cittadini dell'Emilia-Romagna, ancora una volta colpiti da eventi eccezionali e imprevedibili". "Lo spopolamento nelle zone interne con il calo del presidio agricolo - commenta Coldiretti - si avverte soprattutto in situazioni come quelle di questi mesi in cui nel solo mese di marzo è piovuto oltre il triplo della media del periodo. Il venir meno della cura dei terreni e dei fossi, con l'aumento dei territori incolti, ha contribuito non poco alle frane che in questi giorni interessano tutta la dorsale appenninica. Ad essere colpite sono soprattutto le aziende agricole che operano sul territorio".

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