mercoledì 8 maggio 2013

Monzuno, amianto sul Setta, il sindaco Mastacchi si dice tranquillo. Intanto ieri 4 parlamentari M5S hanno presentato un'interrogazione al Ministro dell'Ambiente


Questa foto, scattata il 30 marzo scorso, una settimana dopo
che erano stati stesi i teloni, dimostra che l'allarme amianto
era già noto allora
Il problema – dice una nota d’agenzia DIRE di un’ora fa - e' di quelli da far tremare i polsi a qualunque amministratore pubblico, ma il sindaco di Monzuno, Marco Mastacchi, tranquillizza tutti: sull'Appennino bolognese non c'e' un allarme amianto generato dagli scavi della Variante di valico. Prima di tutto, precisa Mastacchi alla 'Dire', "non erano due anni che si sapeva del problema: sul mio tavolo le carte sono arrivate da pochi giorni. Il problema e' comparso adesso e non e' stato certo tenuto nascosto: sarebbe stato gravissimo". Inoltre, aggiunge il sindaco di Monzuno, "appena e' stato riscontrato il problema" della presenza di amianto nei cumuli di terreno, tutto "e' stato subito messo in sicurezza". Dunque, assicura Mastacchi smontando i timori del M5s, "non c'e' alcun rischio"
per la salute. "Le parti di amianto sono dentro al terreno melmoso e con la pioggia di questi giorni non c'e' neanche il problema della volatilita'. Parliamo di fango, non di terra secca e polverosa". Ma le fibre di amianto non possono filtrare nel terreno raggiungendo le falde acquifere? "No - risponde il sindaco - perche' l'area di deposito del terreno e' una vasca col fondo impermeabilizzato". Insomma, Mastacchi si dice "sereno" e fa spallucce anche di fronte alla minaccia di esposto contro il Comune annunciato ieri dal consigliere regionale M5s, Andrea Defranceschi: "Ormai questo e' il nuovo modo di far politica, bisogna farci i conti", commenta. Ad ogni modo, ammette il primo cittadino, "il problema e' serio e non possiamo dormirci sopra". A breve sara' definita la data per la riunione del tavolo sulla Variante di valico. Nel frattempo, assicura Mastacchi, "stiamo cercando di capire l'esatta situazione. Io mi fido degli enti preposti al controllo, Arpa e Regione, ma faro' tutte le verifiche del caso perche' voglio essere del tutto rassicurato".


 Alle rassicurazioni del sindaco di Monzuno – continua la nota della DIRE - fa pero' da controcanto l'insistenza dell'M5s sull'allarme amianto. I parlamentari grillini dell'Emilia-Romagna (Bulgarelli, Gambaro, Montevecchi e Mussini) hanno depositato ieri un'interrogazione ai ministri dell'Ambiente, delle Infrastrutture e della Salute per chiedere se il Governo sia al corrente della situazione e se non "ritenga necessario" intervenire sia con un "controllo sanitario approfondito" sia con una "procedura di emergenza per l'approvvigionamento idrico della popolazione servita dall'impianto della Val di Setta". Nell'interrogazione, i parlamentari M5s riprendono i contenuti della risposta data ieri in Regione dall'assessore regionale alla Sanita', Carlo Lusenti, e segnalano che "all'interno dei materiali di risulta degli scavi della galleria Sparvo della Variante di valico, nel Comune di Castiglione dei Pepoli, si sarebbero rilevate concentrazioni di amianto anche 50 volte superiori ai limiti di legge". Questo materiale e' stato "trasportato fuori dalla galleria tramite nastri, frantumato e lavorato, scaricato e accumulato all'esterno della galleria, trasportato per diversi chilometri su camion scoperti e infine riversato su una golena del fiume Setta a Monzuno", dove e' stato "compattato e distribuito con ruspe, con evidente ma incalcolabile dispersione di fibre nell'atmosfera". Secondo gli esponenti M5s, "pare che le ditte responsabili dei lavori, sulla base degli appalti di Autostrade per l'Italia, non abbiano esatta percezione di dove siano stati realmente smaltiti i materiali ofiolitici contenenti amianto e solo dopo molto tempo hanno ricoperto le aree contaminate, o presunte tali, con teloni  bianchi". In piu', denuncia l'M5s, "i sindaci della zona e la Giunta regionale sono da tempo informati della situazione".

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