domenica 24 novembre 2013

Unione dei Comuni, Patty Smith e "popolo bue"

Patty Smith. Nell'88 pubblicò l'album Dream of life,
contenente il brano People have the Power
Forse non è come canta Patty Smith in “People have the Power”, cioè “il popolo ha il potere”. Oppure lo ha, ma non lo esercita. E su una cosa Simonetta Saliera, la nostra Patty Smith locale della politica,  ha sicuramente ragione: il tempo per chiarirsi le idee sull’Unione dei Comuni c’è stato ed è già scaduto. Pensare adesso alle “specificità” dei diversi territori,  stipati dentro all’armadietto dell’Unione decisa a tavolino, non serve più. La vicepresidente della Regione ha ribaltato addosso agli amministratori locali, rei di non aver saputo accordarsi tra loro prima, la responsabilità per il decisionismo della Regione. Più del fatto se una certa Unione sarà a 9 o a 13, a 6 o a 4, colpisce l’assenza dei residenti nelle sedi del dibattito. Anche venerdì 22 novembre nella Sala Civica di Silla ce n’erano troppo pochi. Se anche questo non è la spia di uno scollamento tra istituzioni e cittadini,  come sostiene qualcuno, resta il disinteresse per una questione che, in fondo, è sì molto “tecnica”, ma cambierà molte cose nella vita di tutti. E qualcuno già rispolvera il concetto del “popolo bue”...
Al di là del fatto che il tempo è scaduto, se andiamo a vedere quali criteri ha applicato la Regione per decidere a tavolino la composizione delle Unioni, vediamo che non mancano argomenti deboli o un po’ forzati.

sabato 9 novembre 2013

Donini rieletto segretario PD, ma l’Alto Reno gli volta le spalle



Con 5.687 voti (81%) contro 1.329 (19%) del suo sfidante Luigi Tosiani, Raffaele Donini è stato confermato segretario provinciale del PD bolognese. I comunicati di via Rivani hanno sottolineato come il dato assoluto dei votanti sia in crescita rispetto all’ultimo congresso provinciale. Hanno votato infatti 7.208 iscritti (esclusi Imola e circondario), che hanno dato una notevole prova di vitalità del partito, che ha visto mobilitati i 37 circoli di Bologna e quelli di una trentina di comuni della provincia (Imola e circondario si gestiscono a parte). Il voto è stato ratificato nell’assemblea provinciale tenuta a fine ottobre all’Estragon, presenti i 400 delegati dei circoli, tra i quali il segretario Donini indicherà i primi 30 membri della Direzione provinciale, mentre altri 70 membri saranno indicati dai territori nelle prossime settimane. Un dato che colpisce è tuttavia quello dell’Alto Reno, dove Donini è stato sempre superato, assai nettamente, dal suo sfidante Tosiani, mentre a Vergato i risultati sono allineati con quelli complessivi. La tabella che segue mostra la scarsa popolarità di cui ha goduto sulla montagna bolognese alle recenti votazioni il segretario Donini, che può invece contare, sia a Vergato che a Grizzana Morandi, su consensi in linea col voto complessivo.
                                                   Donini          Tosiani

CAMUGNANO             4 (10,5%)     34 (89,5%)
CASTEL D’AIANO       5 (41,7%)       7 (58,3%)
CASTEL DI CASIO      3 (7,7%)       36 (92,3%)
GAGGIO MONTANO   3 (37,5%)     5 (62,5%)
GRANAGLIONE          5 (41,7%)       7 (58,3%)
LIZZANO IN BELV.     6 (35,3%)      11 (64,7%)
PORRETTA TERME    10 (20,8%)  38 (79,2%)

GRIZZANA MOR.       33 (97%)      1 (3%)
VERGATO                   43 (79,6%)  11 (20,4%)



giovedì 7 novembre 2013

Primo Consiglio dell’Unione dell’Appennino

Solo i nove sindaci, qualche consigliere di minoranza e nessun
cittadino al Consiglio d'insediamento dell'Unione dell'Appennino Bolognese

L’incontro, a Vergato lo scorso 22 ottobre, ha avuto come grandi assenti i cittadini. All'Unione non aderiscono  Camugnano, Lizzano, Granaglione e Porretta.

L’insediamento del Consiglio dell’Unione dell’Appennino Bolognese, tenuto nella sala della Comunità Montana di Vergato, è avvenuto in sordina lo scorso 22 ottobre, a partire dalle ore 18. Alle 19 era già tutto finito. Presenti i 9 sindaci dei Comuni aderenti, oltre a qualche consigliere di minoranza, quello che poteva essere un momento di condivisione con i cittadini non è stato altro che un breve incontro formale tra addetti ai lavori. Neanche un cittadino si è preso il disturbo di intervenire. E’ un segno della distanza che separa questa nuova creatura burocratica dal mondo reale? Forse. Certamente risponde al basso profilo, scelto da chi ci amministra, nel tenere a battesimo, quasi di nascosto, questo nuovo organismo, nato sulle spoglie della Comunità Montana. Quest’ultima è stata invece sotterrata, si può dire, da viva, visto che era appena entrata a regime dopo il dimezzamento e lo smembramento delle CM fatto 5 anni fa. Accantonata per un momento la bagarre del “chi è dentro è dentro, chi è fuori è fuori” (sono 4 alla fine i Comuni che hanno disubbidito alla legge regionale, e tutti dell’Alto Reno), la nascita vera e propria è dunque avvenuta nell’indifferenza generale, compresa quella dei genitori: nessuno è stato mandato, né dalla Regione, a dire due parole di circostanza, né dalla Provincia, che ora ha altri problemi, essendo vicina l’ora della sua dissoluzione per lasciare posto alla “Città Metropolitana”. Con un discorso di cinque minuti (che forse sarebbe stato di due se non fossero stati presenti due giornalisti), la presidente della Comunità Montana nonchè sindaco di Vergato, Sandra Focci, ha introdotto la votazione per alzata di mano per eleggere il presidente del Consiglio: Salvatore Argentieri. Nessuna emozione particolare è stata tradita dal neoeletto Presidente del Consiglio dell’Unione, nel suo breve discorso di saluto. “Lo abbiamo scelto”, ha detto Sandra Focci prima di cedergli il posto, “perché è il sindaco del  comune più piccolo dell’Unione, Castel d’Aiano”. Invece Lisetta Tanari, nominata vicepresidente, “l’abbiamo scelta”, ha precisato sempre Focci, “perché è sindaco di un comune dell’Alto Reno, Gaggio Montano, che ha accettato di restare con noi nell’Unione”. Come dire: “chi sta con noi vince un premio”.