venerdì 28 febbraio 2014

San Benedetto Val di Sambro, la destra presenta il suo candidato alle comunali: Raffaele Pennacchio

Mentre a sinistra tutto tace (il PD locale è ancora in grande confusione, oppure è così sicuro di vincere che non scopre il suo candidato), a San Benedetto Val di Sambro sta per essere presentata una lista civica nettamente schierata a destra. A farlo sarà Raffaele Pennacchio, che domani scioglierà le ultime riserve e presenterà "Il nostro bene comune", di cui sarà capolista.
Da quanto si sa, è una lista che punta a sottrarre voti al candidato civico Alessandro Santoni, che fino ad oggi ha fatto campagna elettorale indisturbato, incontrando a ripetizione gli elettori sparsi tra il capoluogo e le tante frazioni e raccogliendo buoni consensi.
Se lo scontro presto si farà duro, come sembra, vedremo quanti saranno i "duri" disposti a giocare...

Giunta Regionale: condannata dalla Corte dei Conti a rimborsare 150mila euro più interessi e spese legali. Ecco la sentenza integrale

Questa Sentenza è stata depositata in segreteria lo scorso 14 gennaio 2014. Nel testo si fa divieto di menzionare per esteso i nomi degli Assessori condannati. Dalle loro iniziali (si tratta di quelli che risultavano in carica nel 2007-2008) è comunque facile risalire ai nomi.

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
LA CORTE DEI CONTI
SEZIONE GIURISDIZIONALE
PER LA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
composta dai seguenti magistrati:
dott. Marco Pieroni                                                 Presidente f.f.
dott. Massimo Chirieleison                                     Consigliere relatore
dott.ssa Elena Lorenzini                                          Consigliere
VISTI il regio decreto 13 agosto 1933, n. 1038 ed il decreto-legge 15 novembre 1993, n. 453, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 gennaio 1994, n. 19;
VISTI gli atti ed i documenti di causa;
UDITI nella pubblica udienza del giorno 23 ottobre 2013 – con l’assistenza della signora Stefania Brandinu – il relatore, consigliere Massimo Chirieleison, il Pubblico ministero rappresentato in udienza dal Sostituto Procuratore generale dott. Filippo Izzo, l’avvocato Franco Mastragostino e l’avvocato Roberto Bonatti, su delega dell’avvocato Maria Rosaria Russo Valentini, per i convenuti;
ha pronunziato la seguente
SENTENZA
nel giudizio di responsabilità iscritto al n.R.G.43580/R, proposto ad istanza del Procuratore regionale presso la Sezione giurisdizionale per la Regione Emilia Romagna della Corte dei conti nei confronti dei signori B. G., C. A., D. A.M., D. F., E. V., G. L., P. G., R. T., R. A., Z. L., G. G., rappresentati e difesi dall'avv. Franco Mastragostino e dall’avvocato Maria Rosaria Russo Valentini.

sabato 8 febbraio 2014

Carisbo, azionista di Bankitalia, aumenta la patrimonializzazione

Grazie al decreto passato il 29 gennaio, cresce di 48mila volte il valore del 6% di quota
di capitale di Bankitalia, passato da 10mila a 450 milioni di euro. Toccasana per i conti

Passa la conversione in legge del D.L. 133/2013 e Carisbo può festeggiare. Il suo 6% di quote del capitale di Bankitalia, che valeva fino a ieri meno di una Panda usata, si è infatti rivalutato, grazie alla conversione in legge del decreto, di ben 643 volte, ed oggi vale 450 milioni. Tanto più che Carisbo fa parte del gruppo leader in Italia Intesa Sanpaolo, che è in assoluto il gruppo più beneficato dal decreto noto  come “Bankitalia-IMU”, quello che i suoi detrattori hanno bollato come “decreto-porcata”. Intesa possiede, da sola, oltre il 30% del capitale di Bankitalia, che arriva al 42,5% sommando le quote delle controllate come Carisbo. Questo 30%, se prima valeva una miseria, neanche 50mila euro, ora vale circa 2,4 miliardi, niente male...
La banca bolognese  ha chiuso il bilancio 2012 con un passivo (pari all’attivo) di 10,5 miliardi, cioè circa 15 volte il suo capitale, che è di 700 milioni di euro.

Giulia Giannerini: mostre, eventi e copertine per la Sony Music...

Articolo di Elena Baldi

“Il soggetto delle fotografie sono io, perché lavorare su se stessi è l’unico modo per poter indagare su ciò che ci circonda “.

L’artista castiglionese Giulia Giannerini, laureata in decorazione ambientale, classe 1988, bolognese di nascita, ha esposto le sue opere a “Trasparenze Y”, un evento inserito  nell’ambito di ArteFiera, ArtCity e White Night, la notte bianca dell’arte. “Trasparenze Y” si sviluppa in tre differenti location di Bologna – ci racconta l’artista –. La prima è il negozio di abiti vintage Lulu Talune (via San Felice, 33); la seconda è il vivaio urbano Senape (via Santa Croce, 10), un luogo innovativo che fa convivere natura e benessere; la terza location si trova nel Grand Hotel Majestic “Già Baglioni” (via dell’Indipendenza, 8). Le prime due parti della mostra resteranno aperte, quindi visitabili fino al 22 febbraio.” Da cosa deriva la scelta di esporre in tre spazi così diversi l’uno dall’altro? “La nostra caratteristica principale è quella di invadere lo spazio che allestiamo, cercando di far convivere opere e ambiente in armonia. Ecco cosa significa “Trasparenze: è l’esigenza di inserire l’arte contemporanea nell’ambiente con grande delicatezza.” Casagallery Itinerante è l’associazione con cui collabori: raccontaci di che cosa si occupa. “Dal 2012 lavoro come artista con Casagallery Itinerante. Da allora, ho partecipato a molti eventi: mi occupo delle mie opere, ma anche della parte organizzativa, della pubblicità, della documentazione. Fanno parte dell’associazione, più o meno attivamente, circa 50 artisti, quasi tutti proveniente dall’Accademia di Belle Arti di Bologna.” Parlaci delle tue opere: come nascono? “Ogni immagine è un autoscatto, sul quale poi lavoro a computer e manualmente per creare sovrapposizioni di più immagini. Lavoro molto con la fotografia: a volte è unita al disegno, alla pittura, ma la base da cui parto è sempre fotografica. I miei lavori sono molto autoreferenziali, mi piace parlare di me: parlare di problemi personali per renderli in un certo senso globali è quello che tento di fare con le mie opere. Il soggetto delle fotografie sono io, perché lavorare su se stessi è l’unico modo per poter indagare su ciò che ci circonda.” Come è nata la tua passione per l’arte? “Credo che la mia passione per l’arte sia nata con me: il mio primo disegno, che ricordo e conservo ancora, fu un pagliaccio che realizzai quando avevo solo 5 anni. Da lì ho cominciato a seguire sempre di più il mondo dell'arte, grazie anche alla grande passione che mio nonno mi ha trasmesso.” Cosa pensi che ti riserverà il futuro? “La mia speranza per il futuro è sicuramente quella di fare della mia grande passione il mio lavoro e di riuscire a diventare una vera professionista nel mio settore. Per ora posso dire di essere molto fortunata, perché dopo tanto impegno e dedizione, sono riuscita a portare avanti diverse collaborazioni con Le Donatella, le gemelle Giulia e Silvia Provvedi che l’anno scorso hanno partecipato ad X Factor. Con loro posso unire l’arte al mio lavoro e con molta libertà realizziamo insieme tanti progetti per eventi, copertine per la casa discografica Sony, servizi fotografici artistici, sempre cercando di mantenere uno stile molto personale.”



Daniela Aureli, “A Castiglione largo ai giovani. Resto a disposizione come vice”

Articolo di Elena Baldi

Aureli non risparmia un attacco agli avversari politici: “I nostri avversari vorrebbero portare il lavoro a Castiglione, ma non dicono come.  Non è più tempo dei “bisognerebbe fare”, ora bisogna dire “come”...

Che fine farà “Progetto comune”? Lo abbiamo chiesto all’attuale sindaco Daniela Aureli.
“Compiuti i 15 anni, è arrivata l’ora di cambiare. Le cose che ci eravamo proposti di fare le abbiamo fatte. Adesso bisogna voltar pagina e andare avanti: negli ultimi 15 anni il mondo è cambiato molto. Stiamo ipotizzando il seguito di “Progetto comune” in termini di cose da fare utili e fattibili. La nuova lista si evolverà in termini di contenuti e persone coinvolte, che saranno in maggioranza giovani.
Stiamo costruendo una squadra di giovani di Castiglione, che hanno studiato a Castiglione e adesso sono tutti laureati. A loro l’amministrazione pubblica dà l’opportunità di prendersi carico della municipalità in cui sono nati e cresciuti.”
Quale sarà il suo ruolo all’interno del nuovo progetto? “Io rappresenterò la continuità e il sostegno, i ragazzi prenderanno in mano le redini. Come ruolo amministrativo, dovrei essere vicesindaco.” Che ne pensa del nuovo candidato sindaco, Maurizio Fabbri? “Ne penso bene, anche perché gliel’ho proposto io di candidarsi come sindaco. È un ragazzo giovane, responsabile e competente. Ha capito come funzionano i processi amministrativi e conosce come funziona la macchina comunale. Io starò al suo fianco per sostenerlo. In questo modo saremmo in due a lavorare a tempo pieno: io, che sono in pensione, e lui come sindaco.” Pensa che ci siano buone possibilità di vincere le elezioni con questa nuova squadra di persone?
“Penso di sì perché ritengo che le altre liste non sappiano di cosa parlano. Non sono dentro ai cambianti in corso, che sono molto importanti. L’Unione dei comuni dell’Appennino bolognese è un grande cambiamento di prospettiva e la città metropolitana sarà una grande scommessa per la montagna. Bisogna costruire un’ottica che abbia queste dimensioni: non si può pensare solo alla propria piazza. Penso che quest’ottica gli altri non ce l’abbiano. I nostri avversari dicono che vorrebbero portare il lavoro a Castiglione, ma non dicono come. Non è più tempo dei “bisognerebbe fare”, bisogna dire “come”. Comunque, voglio fare gli auguri a tutti!”  

Castiglione, Fabbri candidato, Aureli passa la mano ma resta nella squadra

Articolo di Elena Baldi

Maurizio Fabbri punta ad una stagione di rinnovamento, sia nei rapporti col  PD che con i cittadini ed elettori.  

Marizio Fabbri sarà il candidato sindaco della nuova lista appoggiata dal Pd “Si darà un nuovo nome.” ci ha rivelato Fabbri ““Progetto comune” era una lista formata da persone legate a partiti e indipendenti. In questa nuova lista non ci sono partiti; il Pd ha deciso di appoggiarla, ma non ne fa parte direttamente. Di persone legate a “Progetto comune” c’è solo Daniela Aureli (l’attuale sindaco di Castiglione, ndr). Sarà quindi un nuovo progetto, che partirà dal buon lavoro svolto dall’ultimo sindaco.” Come mai hai deciso di creare un nuovo progetto, lasciando il gruppo di “Progetto comune”? “Non è proprio così. “Progetto comune” finisce il suo ciclo e ne inizia un altro. Sono anni che uno dei temi più discussi è la difficoltà di rinnovare la classe dirigente. C’è bisogno di un nuovo progetto, più ampio e inclusivo, che coinvolga nuove forze. Credo infatti che, vista la drastica riduzione di risorse economiche, per far fronte al disagio sociale, alla manutenzione del territorio e a tutto il resto serva un’ampia condivisione e un maggior coinvolgimento della cittadinanza. Da molto tempo parliamo di questo, soprattutto io, Daniela (Aureli, l’attuale primo cittadino castiglionese, ndr) e altri ragazzi pronti ad assumersi le proprie responsabilità. Pensiamo quindi che sia arrivato il momento di dare spazio a nuove forze. Le primarie del Pd, che anche a Castiglione hanno visto trionfare Renzi, hanno dato un segnale inequivocabile.” Cosa ti proponi di fare nel caso venissi eletto sindaco di Castiglione dei Pepoli? “Ci sono priorità oggettive: la difesa del suolo, la tenuta sociale - viste le troppe famiglie che stanno perdendo reddito e sprofondando nella povertà - e il mantenimento dei servizi. Ci sono poi le priorità di mandato che caratterizzano le offerte proposte: per rilanciare l’economia, il turismo, l’offerta residenziale, il lavoro di una singola amministrazione comunale non basta. Serve un coinvolgimento maggiore dei soggetti economici, delle associazioni di categoria e dell’associazionismo. Per anni questo è stato in parte rallentato da divisioni pseudopolitiche ormai croniche. Io propongo un progetto, una lista formata in prevalenza da una generazione che queste storiche divisioni non le conosce e non le vuole riproporre.” Perché i cittadini ti dovrebbero votare? “Non chiedo deleghe in bianco. Non voglio un voto né di appartenenza né ‘contro qualcuno’. Proponiamo un progetto che coinvolga in maniera attiva la cittadinanza. Chiediamo quindi sostegno ma anche partecipazione. Non è più tempo (se mai lo è stato) di promesse: è tempo di parlare dei problemi e delle sue soluzioni, con un linguaggio di verità.” Cosa pensi dell’Unione dei comuni dell’Appennino bolognese? “Al netto delle difficoltà iniziali di impostazione e di organizzazione, penso che sia una straordinaria opportunità per migliorare i servizi offerti ai cittadini. È chiaro a chiunque che i comuni da soli, nel breve periodo, non reggeranno più: i tagli incessanti dello Stato, la mancanza cronica di personale e la sempre maggiore richiesta di competenze specifiche fanno sì che molti servizi rischino di non essere più erogati o saranno comunque ridimensionati. Che prospettive turistiche avremo se non lavoriamo come territorio, come montagna bolognese? Che peso avranno le nostre richieste se continuiamo a marciare divisi? È per questo che auspico che anche Camugnano, Porretta e gli altri rientrino nell’Unione appena formata. Smontiamo poi la diceria che i servizi e gli uffici si sposteranno a Vergato: tutti i servizi per il cittadino non avranno nessuna variazione. Inoltre ripartono i tavoli del piano strategico metropolitano, dove i comuni sono rappresentati dalle Unioni: la nostra partecipazione deve essere forte. Infatti, il nostro Appennino, anche grazie a Daniela (Aureli ndr), ha già avanzato progetti di innovazione e di sviluppo interessanti. Colgo l’occasione per ringraziare Daniela Aureli per il suo enorme gesto di generosità e di fiducia verso una nuova generazione, rimanendo al nostro fianco per portarci la sua grande esperienza e le sue competenze. Ha lavorato benissimo in un periodo molto difficile e ha il coraggio di giocare la sfida del rinnovamento.”

Monzuno, il PD locale sceglie Nicoletta Poli

“Pensiamo ad una vera rivoluzione socio-culturale del territorio… ”

Con la candidatura di Nicoletta Poli, laureata in filosofia, saggista, con esperienze in CGIL e IRES ed esperienze come docente all’Università di Ferrara, si completa il quadro della candidature a sindaco di Monzuno. Il Circolo PD di Monzuno l'ha scelta come candidata per le elezioni comunali dopo la rinuncia di Jonathan Gerbi.
Quindi le primarie tenute a Monzuno che avevano indicato Francesco Manieri come seconda scelta non hanno più valore?
Il valore delle persone e della forza delle loro idee non si esauriscono in un evento, in una iniziativa  politica magari non proprio andata a segno…Il valore politico, umano, ideale di Francesco e Jonathan è intatto e li vorrò con me nella squadra che avrà un “tocco” un po’ più femminile.. Il Sindaco è un direttore d’orchestra in cui ogni artista lavora per dar vita ad una bella armonìa.
I suoi avversari saranno Germano Tonelli del M5S ed il sindaco uscente Marco Mastacchi. In che cosa si differenzia la proposta politica che lei rivolgerà agli elettori e quali saranno i punti qualificanti del suo programma?
Sono convinta, insieme a numerosi cittadini, che l’attuale Giunta non abbia realizzato praticamente nessuna delle promesse fatte. Lo status quo ha esasperato i cittadini che, in questi 5 anni, non si sono sentiti né compresi né sostenuti. Inevitabile la disaffezione per i partiti e per la politica: ci meravigliamo forse? Noi colmeremo  questo vuoto, interpretando con forza e coraggio i fabbisogni concreti della gente. Partiremo dalla emergenza occupazione e dalle esigenze dei giovani, essendo loro il patrimonio inestimabile della nostra comunità futura. Partiremo dall’emergenza sociale e dalla povertà, avvalendoci di tutti gli strumenti legislativi ed economici a disposizione, nonché di tutte le risorse territoriali che vorranno lavorare con noi. Partiremo dalla scuola, ponendo finalmente in essere tutte quelle opere e strutture che possano ridare dignità ai ragazzi e sostegno alle famiglie, rinfrancando e motivando anche gli insegnanti. Pensiamo ad una vera rivoluzione socio-culturale del territorio, in cui i giovani potranno sentirsi or-gogliosi di identificarsi, formarsi e lavorare in loco. Prioritaria sarà la risoluzione dei gravi problemi del dissesto idrogeologico (con opere malfatte, lasciate a metà, finanziate e mai realizzate) con tecnici e Assessori competenti. Sarà una svolta epocale.
Qual'è la prima cosa che farà come sindaco se sarà eletta?

Appronterò un Assessorato alle politiche giovanili con uno “Sportello giovani” che darà vita a gruppi di lavoro su tematiche urgenti e strategiche. Il Comune si farà promotore del matching domanda/offerta di lavoro, tramite tutti gli strumenti contrattuali e legislativi possibili. Il Comune incentiverà varie forme di comunicazione per dibattere pubblicamente delle problematiche giovanili insieme ad altre forme di disagio intergenerazionali in collaborazione anche con gli altri comuni nella prospettiva della Unione dei Comuni. 

Vergato, primarie Pd-coalizione, due sfidanti per succedere a Sandra Focci.

Antonietta Lenzi Ianosi e l’ex sindaco Pasquale Colombi hanno raccolto le 200 firme necessarie per accedere alle primarie


Lo scorso 2 febbraio, termine ultimo per presentare le 200 firme richieste per partecipare alle primarie della coalizione del Centro Sinistra, si sono presentati all’appuntamento Antonietta Lenzi Ianosi, Presidente della Commissione Consiliare Bilancio e Pasquale Colombi, ex sindaco e ex presidente della Comunità Montana.
Come sottolineato dagli addetti alle primarie, Patrizio Puccetti e Giovanni Zavorri, ambedue i candidati hanno superato le duecento firme in pochi giorni, centrando il primo obbiettivo, la partecipazione. Dopo la consegna delle firme e il relativo conteggio, i candidati si sono prestati alle  foto di rito, che pubblichiamo ringraziando VergatoNews24.it. Ora si vedrà con le primarie del 23 febbraio quale tra i due candidati si aggiudicherà la carica di rappresentante della coalizione del Centro Sinistra alle comunali di maggio.

Fusione Porretta-Granaglione, un’iter lungo un anno

Articolo di Simone Contro

Sommando assieme contributi regionali e statali, pioveranno circa 6,5 milioni nelle casse della nuova amministrazione.
Dopo le delibere di dicembre da parte dei due consigli comunali, la Regione Emilia-Romagna ha predisposto il progetto di legge che sancirà la nascita di un nuovo comune, nato con la fusione dei due territori comunali. I cittadini di Granaglione e Porretta Terme  saranno chiamati a esprimersi col proprio voto attraverso il referendum che si terrà il prossimo autunno. Contemporaneamente, sceglieranno anche quale nome dare al nuovo comune, scegliendolo tra Granaglione - Porretta Terme, Alto Reno Terme e Acque Alte.
Si avvicina dunque un appuntamento di portata storica per il nostro territorio, che porterà, nel caso vincesse il SI’ al referendum, alla creazione di un comune più grande, più forte e quindi in grado di risolvere meglio i bisogni dei cittadini, in un momento di generale difficoltà per i bilanci di tutti i comuni italiani. Ecco 5 buoni motivi per dire SI’ il referendum della fusione.
1.Incentivi per la fusione: il nuovo comune nato dalla fusione disporrà di tre importanti canali di finanziamento. Un contributo ordinario di circa 200.000 euro per 15 anni dalla regione Emilia Romagna, uno straordinario, sempre dalla regione, di circa 150.000 euro per 3 anni, e un contributo ordinario dallo Stato di circa 300.000 euro per 10 anni.
In parole povere, nel giro di 15 anni, il nuovo comune recepirebbe in contributi la bellezza di circa 6 milioni e mezzo di euro, tutti spendibili in servizi migliori e più efficienti per il cittadino, per alleggerire il carico fiscale sulle famiglie dei due comuni e investire in una politica di rilancio turistico del territorio.
2.Esenzione dal patto di stabilità. La legge prevede, per i comuni nati da fusione, l’esenzione di 3 anni dal patto di stabilità, che impone rigidi vincoli sulla spesa corrente dei comuni. Non solo arriverebbe una enorme quantità di denaro, ma si potrebbe utilizzarlo per fare lavorare le imprese del territorio, oggi in parte strozzate da lavori svolti, ma non pagabili a causa di questa normativa.
3.Peso Politico. il nuovo comune, nato da fusione e quindi superiore ai 5000 abitanti, potrebbe presentarsi ai tavoli provinciali e regionali non solo come punto di riferimento di una comunità più grande, ma anche come frutto di una importante riforma istituzionale, una tra le prime in Emilia Romagna. Avremmo anche più peso nelle battaglie fondamentali come la difesa dell’Ospedale Costa o della Ferrovia Porrettana da Bologna.
4.Forte segnale ai comuni dell’Alto Reno. Con la Fusione di Granaglione e Porretta Terme si darebbe un forte segnale di speranza anche ai comuni che ad oggi non sono pronti, come Castel di Casio, Gaggio e Lizzano.
Così che, un domani, altri potrebbero unirsi.
5.Contesto nazionale. Viviamo in un momento storico in cui lo Stato Italiano ha estrema necessità di tagliare la spesa pubblica. Il processo di fusione dei comuni, pertanto, si pone come inevitabile. Prima o poi, in altre parole, tutti i piccoli comuni sono destinati alla fusione.

Oggi abbiamo l’occasione di intraprendere questo percorso godendo di ingenti finanziamenti e importanti benefici, sia economici che politici. Se ci lasciamo sfuggire questa occasione oggi, cosa possiamo aspettarci domani?

Liste civiche, quel fossato tra candidati e partiti

Proliferano le liste civiche e si collocano sempre meno nell’area di questo o quel partito. A Castiglione dei Pepoli come a Monzuno, a San Benedetto Val di Sambro come a Lizzano in Belvedere, a Loiano come a Marzabotto, faticano i partiti (parliamo del PD, quello più radicato da sempre) ad essere presi come riferimento dalle liste che andranno alle comunali di maggio. Ed anche il M5S non è da meno, come si è visto a Monterenzio, dove due correnti interne al movimento si sono disputate la certificazione ma solo una delle due correrà alle elezioni. Il fenomeno interessa pure il centrodestra, più spaccato che mai tra berlusconiani ed ex e per questo meno attento alle governance locali.
Cresce la disaffezione dei cittadini dai partiti (non dalla politica, come pensa qualcuno) e cresce in proporzione la distanza tra candidati sindaci e partiti. Questo dato  caratterizzerà le prossime elezioni comunali, non solo nei nostri comuni ma in tutta Italia, amplificando una tendenza che è in corso da anni e sembra inarrestabile.
I partiti hanno sempre meno la capacità di imbrigliare chi si mette in politica, sia esso candidato sindaco o parlamentare, e non hanno più l’autorità per condizionarne le scelte e i comportamenti. Lo si vede nel dibattito interno ai singoli partiti e movimenti (M5S compreso), e lo si vedrà ancor più chiaramente nello svolgimento delle campagne elettorali alle prossime comunali. Ognuno vuol pensare e decidere con la  propria testa, indipendentemente che sia iscritto, militante o più o meno schierato col PD (ormai un tripartito che fa capo a Renzi, Civati & Cuperlo) anzichè con l’ex PdL (bipartito che oggi fa capo a Berlusconi e Alfano+Casini) o con SEL (bipartito che riunisce favorevoli e contrari ad alleanze col PD).
Da un lato, assistiamo ad un ampio riposizionamento delle forze in campo, conseguenza dell’accordo di riforma elettorale Berlusconi-Renzi che punta a eliminare i partitini per fare massa critica attorno ai due leader e reggere meglio all’urto dei “Grillini”. Dall’altra parte vediamo che i partiti sopravvivono solo come eserciti di soldati provvisori, singoli combattenti che poco si identificano nella guerra combattuta da ciascun partito. Tra gli esempi che rafforzano questa tesi sono innumerevoli, e non staremo a perdere tempo per ricordarli. Ormai il livello di sfiducia nella capacità dei partiti di giustificare la propria esistenza grazie a principi e obiettivi saldamente condivisi è dilagante. Se prima a prendere le distanze erano semplici cittadini, in disaccordo con una o più scelte del proprio partito di riferimento, oggi la tendenza si è estesa sia agli eletti che ai candidati. Mentre la polemica è aperta e i “distinguo” verso il  partito di appartenenza sono un fatto normale, tra gli iscritti e i militanti prevalgono personalismi e ricerca di un consenso dal basso anzichè dall’alto. “Non devi votarmi perché sono interprete della linea del mio partito, ma perché ho il coraggio di andargli contro”: potrebbe essere il manifesto politico di molti candidati di questo 2014, che ricorderemo come l’anno della “sfiducia totale nei partiti in Italia”.
Tutto questo, tornando alle comunali del prossimo maggio, si traduce in un proliferare di Liste Civiche, ciascuna delle quali si fa vanto di non obbedire agli ordini di nessun partito. La tendenza è solo leggermente attenuata nelle città e nei comuni più grossi, dove ancora i partiti conservano un residuo della propria capacità di convogliare i voti degli elettori verso un candidato da loro espresso.

Ma quando si scende sotto i 15.000 abitanti le sigle dei vari partiti perdono qualunque valore e tutta l’attenzione degli elettori si concentra sulle persone dei candidati, sulla loro capacità di far breccia nel sentimento comune dei residenti e, non ultimo aspetto, sulla dichiarata autonomia dai partiti, compreso quello di appartenenza. Questo fenomeno è forse la conseguenza della mancanza, sulla scena nazionale, di veri leader. O del fatto che ce ne sono troppi, uno per ogni corrente.

Il numero di Febbraio 2014 di Un'Idea di Appennino è on line

http://it.calameo.com/read/001141239e452f85eca7a
Qui puoi leggere e sfogliare il notiziario.