domenica 30 marzo 2014

San Benedetto, Massimo Stefanini presenta la propria candidatura per il centrosinistra

Anticipiamo qui alcuni stralci dell'intervista esclusiva avuta dal candidato PD Massimo Stefanini, che guiderà la lista di centrosinistra a San Benedetto. L'intervista completa apparirà sul n. 31 di Un'Idea di Appennino, in uscita il 10 aprile.

Se lei vincerà le elezioni, Gianluca Stefanini farà il vicesindaco?
Per sua precisa scelta politica, Gianluca Stefanini a nessun titolo ed  in nessun modo farà parte  della futura coalizione amministrativa di Centro Sinistra. 
Come pensa di rassicurare i tanti elettori di fede PD o di centrosinistra di San Benedetto che si dichiarano insoddisfatti dopo i due mandati del sindaco uscente? 
La prima rassicurazione si attuerà con il completo  cambio generazionale della nostra proposta politica amministrativa, questo vale   non solo per  gli elettori del  PD ma per  tutti i cittadini del comune...
Prenderà le distanze, o confermerà la bontà, rispetto ad alcune scelte dell'attuale amministrazione di cui lei ha fatto parte nell'ultimo mandato, ad esempio sulla palestra progettata a Ripoli che costerà 1,8 milioni più i costi di manutenzione?
Sull’Asilo nido e la palestra di RIPOLI, confermo che il progetto, salvaguardato  e finanziato  da  una convenzione di carattere nazionale,  prevede  la costruzione di un palazzetto dello sport con funzioni polivalenti (Centro convegni, centro congressi struttura strategica per emergenze di protezione civile)  nel quale potranno essere praticate finalmente  con misure regolamentari le seguenti attività: Basket pallamano pallavolo tennis calcetto e body building. Questo genere di impianto, di cui attualmente il comune di SBVS è sprovvisto, vista anche  la sua  collocazione strategica al centro della vallata del setta è per noi un intervento  assolutamente utile ed indispensabile. 
C’è chi in paese ritiene che le famiglie di Ripoli sono un po’ state abbandonate al loro destino dall’attuale amministrazione...
Sulle famiglie di Ripoli coinvolte dallo scavo della galleria Val di Sambro, alla luce dei fatti,  il comportamento dell’Amministrazione Comunale è stato ineccepibile. Non si poteva bloccare i lavori in quanto tutte le relazioni tecniche di tutti gli organismi pubblici  preposti ai controlli ed alle verifiche escludevano categoricamente le previsioni catastrofiche paventate da qualcuno. Tale posizione è stata  assunta unanimemente da tutti i soggetti pubblici competenti...
L'Amministrazione Comunale si è sempre  impegnata doverosamente, al fianco dei cittadini, ottenendo  le seguenti cose:  il massimo della sicurezza sull'incolumità pubblica,  particolari tecniche di scavo tali da minimizzare gli impatti negativi indotti,  un monitoraggio completo di tutti gli edifici e di tutta l'area  24h su24h, l'attivazione di un piano di protezione civile e la  richiesta dei  risarcimenti integrali di tutti i danni eventualmente riscontrati. Fino ad oggi  sono stati erogati, ai cittadini di Ripoli  che hanno subito i danni, circa 3 Milioni di Euro. 
Non è mancato chi ha parlato, senza mezzi termini, di “declino” in cui è stata abbandonata la frazione di Castel dell'Alpi... Esiste un progetto per rilanciarla?
Per quanto riguarda Castel Dell'Alpi questa Amministrazione negli ultimi 10 anni (2004/2014) ha investito in opere pubbliche circa 1.300.000 euro, una cifra tutto sommato ben al di sopra della media spesa nelle varie frazioni, e ben al di sopra anche se  confrontata con  quanto speso storicamente in precedenza.
Questo però non vuol dire che il paese non abbia dei problemi, il Lago ma non solo. Vorrei preoccuparmi e parlare  anche di quelle famiglie che sono state coinvolte dalla frana di Monte Oggioli il 6 Aprile del 2013 e che purtroppo hanno perso tutto. Grazie all’impegno profuso nei confronti del governo, che ci ha concesso lo stato di calamità naturale, si potranno ottenere le risorse per effettuare i ripristini delle opere pubbliche e risarcire il valore delle case distrutte. 
Sul lago,  come affermato anche nei numerosi Consigli di Frazione, bisogna conquistare risorse certe e costanti tutti gli anni per effettuare la pulizia periodica del tratto finale del rio Savena,  del Rio Degli Ordini e della parte alta del Bacino Lacustre. 

Loiano, si ritira Nannoni, restano in corsa Zappaterra e Imbaglione

Così come accadde anche 10 anni fa, dopo essersi candidato anche a questa tornata elettorale, Angelo Nannoni ha deciso di ritirarsi. In questo momento restano in corsa quindi solo due candidati, Tamara Imbaglione, con la sua lista civica appoggiata dal PD, e Danilo Zappaterra per il M5S. Se quest'ultimo non dovesse ricevere da Beppe Grillo l'autorizzazione ad usare il simbolo M5S, visto che sono moltissimi i Comuni italiani che aspettano da Grillo la cosiddetta "certificazione" delle liste, dovrà decidere se correre con un simbolo "vicino" a quello del M5S, anche se diverso da quello certificato, oppure ritirarsi a sua volta.
L'ultimo comune ad ottenere da Grillo la certificazione è stato Marzabotto tre giorni fa. Nei prossimi giorni si saprà se le due liste in attesa a Loiano e a Monzuno avranno la certificazione M5S, oppure se correranno con un simbolo diverso, oppure se saranno ritirate.

sabato 29 marzo 2014

Vergato, il Pd sceglie un uomo d’apparato per correre da sindaco: è il tesoriere regionale Massimo Gnudi

Con un comunicato che tradisce, nei toni e nei termini, le ragioni e le valutazioni che hanno animato la discussione interna protrattasi per ben 20 giorni, il PD di Vergato ha annunciato, lo scorso 27 marzo, il candidato sindaco, che è stato indicato dal PD bolognese. Sarà Massimo Gnudi, consigliere provinciale e uomo dell’apparato-partito, essendo tesoriere regionale del PD da 7 anni, a correre per la coalizione di centrosinistra. Certo le ragioni addotte nel comunicato, più che ai cittadini di Vergato, sembrano rivolte ai sindaci dei Comuni vicini, nel senso che il PD di Bologna considera Vergato più per il suo ruolo strategico di “capitale” di un’Unione politicamente frammentata, cui è affidato il compito di ricucire gli strappi con l’Alto Reno creati durante il mandato di Sandra Focci, che come occasione per dare un segno di rinnovamento. Nella scelta del candidato sono prevalse le ragioni “diplomatiche” (la mission è “riallacciare rapporti positivi anche coi Comuni dell’Alto Reno”) su quelle legate alla sua esperienza di amministratore, che in quanto consigliere provinciale è oggettivamente scarsa, ed alle aspettative dei cittadini vergatesi, che non conoscono il candidato. Va detto sibito che, se la “mission” è questa, Gnudi ha pochissime chance di riportare i 4 Comuni scissionisti dell’Alto Reno all’interno di un’Unione a 13. Ed è curioso che dentro al PD si speri in quest’ardua impresa.
“…Nella prospettiva – recita il comunicato - dell’ormai certa istituzione della Città Metropolitana di Bologna e alla contestuale chiusura della Provincia, si rende necessaria la candidatura di una persona con caratteristiche politiche istituzionali di esperienza, che sappia continuare a svolgere un ruolo fondamentale di sintesi tra i Sindaci stessi dell’Unione Appennino Bolognese e riallacciare rapporti positivi anche con quelli dell’Unione dell’Alto Reno, per poter rafforzare il ruolo della montagna bolognese nella futura Città Metropolitana”.
L’altra preoccupazione, apertamente dichiarata nella nota che accompagna la candidatura Gnudi, è che
“ tale figura di comprovata esperienza, qualora eletta, possa rappresentare in modo efficace la centralità politico-amministrativa e l’importanza del Comune di Vergato come riferimento in tutte le sedi istituzionali superiori”. Insomma, sembra voler dire il PD, sappiamo che Vergato è una piazza politicamente importante e vogliamo tenerla sotto il controllo del partito. “Rappresentare in modo nuovo e forte – continua la nota - le istanze della montagna bolognese, in modo particolare di Vergato quale Comune centrale, nella nuova Città Metropolitana è sicuramente necessario ma anche indispensabile, per poter continuare a mantenere e soprattutto a rafforzare i servizi per i nostri cittadini. Per continuare a rafforzare in Regione la posizione di Vergato per quanto riguarda la mobilità, la viabilità e la sanità. Sempre di più sarà infatti opportuno che si partecipi in modo unitario alle politiche sovra comunali, per poter ridurre le distanze fra i nostri Comuni e la Città di Bologna e in particolar modo accedere in maniera sempre più attenta alle risorse messe a disposizione dall’Unione Europea”.
Per trovare una figura con le caratteristiche adeguate alla “mission” da compiere si è quindi dovuto cercare fuori Vergato. Gnudi è infatti residente a Sasso Marconi e dal 2004 presta la sua attività di Consigliere provinciale a Bologna. Ma soprattutto è un fedelissimo della macchina-partito ed è un pezzo importante dell’apparato PD regionale, visto che dal 2007 ricopre la carica di tesoriere del PD dell’Emilia-Romagna. Ora vedremo come e con quali argomenti Gnudi saprà farsi accettare dagli elettori vergatesi, che nulla o quasi sanno di lui, se non che è diretta espressione di via Rivani e che è stato catapultato a Vergato da Bologna. 60 anni il prossimo dicembre, Massimo Gnudi dovrà mostrare nella brevissima campagna elettorale a sua disposizione di poter rappresentare le istanze di Vergato in un momento politico davvero delicato e di transizione, sia per il PD che per il territorio, in attesa che cominci ad operare la tanto attesa Città Metropolitana.

domenica 9 marzo 2014

Monzuno, tre avversari per Mastacchi alle comunali. Sono Nicoletta Poli, Germano Tonelli e Fabio Vignoli

Marco Mastacchi, sindaco civico
di  Monzuno, candidato al
secondo mandato
Dormirà sonni tranquilli per tutta la campagna elettorale Marco Mastacchi, sindaco eletto nel 2009 dopo che la sua lista civica Dimmi riuscì a interrompere una tradizione di sindaci PCI-DS-PD che era durata più di 30 anni. Nessuno dei 3 candidati sindaci che lo sfideranno il 24 maggio sembra infatti in grado di impensierirlo. Non lo era il giovane Jonathan Gerbi, vincitore di frettolose primarie tenute - chissà perché? - sei mesi fa per scelta del locale circolo PD, allora capeggiato da Francesco Manieri, che uscì dal risultato delle primarie piuttosto malconcio, tanto da decidere di farsi da parte e di passare la mano a Cosimo Barbarino. 
Va comunque riconosciuta a Gerbi una saggezza che altri politici locali, pensando di essere “navigati”, hanno dimostrato di non avere. La decisione di lasciare la campagna elettorale, dopo un risultato non disprezzabile alle primarie, ha dimostrato in questo ragazzo 23enne un’umiltà, ed una capacità di lettura dei fatti locali,  che forse difetta ai militanti del suo partito. Gerbi è stato saggio a farsi da parte e potrà diventare una risorsa tra qualche anno. L’avvicendamento alla guida del PD ha sortito una nuova candidatura - questa volta senza primarie, tanto a che servono? - bensì per semplice acclamazione di pochi iscritti al circolo monzunese. Ad essere scelta è stata Nicoletta Poli, la prima, e forse l’unica, persona che si era resa disponibile, dopo il passo indietro di Francesco Manieri, che dopo il ritiro di Gerbi non ha esercitato il suo diritto a candidarsi. Della neo-candidata Nicoletta Poli, laureata ed esperta in consulenze filosofiche, cui è stato affidato l’ingrato compito di riportare il comune a sinistra, abbiamo pubblicato  un’ampia intervista esclusiva sul numero di febbraio. Donna colta, dai tanti interessi e con un curriculum professionale lussureggiante, resta avvolta nel mistero incomprensibile del perché si sia fatta incastrare  dal locale circolo PD (del quale non ha mai fatto parte). A fare breccia è stato forse il suo  programma assai agguerrito, che auspica “una vera rivoluzione socio-culturale del territorio” ed una “svolta epocale”: dall’assessorato alle politiche giovanili, con tanto di “Sportello Giovani” (che potrebbe essere un’ottima idea in sé, ma chissà quanto praticabile in un territorio tricentrico), alla lotta contro l’”emergenza sociale e la povertà” (fatta con quali soldi?), dalle opere scolastiche e le “strutture che possano ridare dignità ai ragazzi” alle opere “per dare soluzione al dissesto idrogeologico”. Intenti tutti condivisibili e a volte necessari, che però dipendono poco dalla buona volontà di un sindaco, molto da poteri e finanziamenti disposti, se mai lo saranno, da Regione e Stato.
Assai più terra terra, e vicino alla sensibilità di chi come lui è un commerciante, come tale impegnato nella lotta quotidiana per la sopravvivenza in un sistema vessatorio, è il programma di Germano Tonelli, candidato dal Movimento di Beppe Grillo. Tonelli ha dalla sua un’arma non trascurabile: 5 anni di opposizione in consiglio comunale. Poi conosce bene la macchina-Comune. A sorpresa potrebbe essere proprio lui l’anti Mastacchi, magari sul filo di lana con la Poli.  Senza cercare di strafare, Tonelli punta a “ricostruire a Monzuno quel senso di comunità andato disperso”, e indica 3 priorità: “la Casa della Salute, l’asilo nido, l’inutilità della Tangenziale di Vado”, pronto a irrobustire il suo programma con nuovi punti suggeriti dai cittadini stessi, come lo “mission” pentastellata impone ai suoi seguaci.

Meno incisivo, almeno fino ad ora, il programma proposto da Fabio Vignoli, che torna alla carica dopo il risultato modesto riportato nel 2009 dalla sua lista Monzuno nel Cuore. Più attento a stigmatizzare i difetti del “nemico Mastacchi”, anzichè illustrare ai monzunesi un’alternativa credibile, Vignoli si gioca tutto con la chiave di lettura del sarcasmo da gossip monotematico, con cui cerca di flagellare, attraverso il suo blog “chiacchiere da bar” (per chi non lo conoscesse una sorta di “Dagospia di paese”), tutto ciò che a suo parere non va, non funziona o gli risulta incomprensibile a Monzuno o nell’universo.  Spinto da sentimenti verso il sindaco in carica che, in certi momenti, sembrano pure forme di odio personale (viste anche le querele ricevute), da anni ne pedina le mosse e non perde occasione per attaccarlo sul suo blog con qualunque scusa.                                    

Popolazione straniera, Vergato comune più multietnico della montagna

Ahlame Boufessas, cittadina italiana di origini libiche, 
è arruolata negli Alpini dal 2008 e presta servizio a Lampedusa, 
presso il Centro di prima accoglienza 
Secondo uno studio appena uscito dell’Istituto Cattaneo, la percentuale di stranieri è qui pari al 15,4%, cioè un residente su sei. In provincia gli altri comuni con più stranieri sono Crevalcore (16%), Bazzano (15,3%) e S.Agata Bolognese (14,7%). Camugnano è il comune della provincia con meno stranieri in assoluto: erano appena 109 nel 2012.
Gli stranieri residenti in provincia di Bologna al 1° gennaio 2013  sono  114.485,   cioè l’11,4% della popolazione residente complessiva.
Rispetto all’incidenza percentuale della popolazione straniera, il comune di Bologna si colloca al quinto posto con il 14,6%, preceduto dai comuni di Crevalcore (16,0%), Vergato (15,4%), Bazzano (15,3%) e Sant’Agata Bolognese (14,7%). Il comune con meno stranieri è invece Camugnano, con appena 109 stranieri nel 2012.
In provincia di Bologna dal 1998 al 2013 la popolazione straniera è aumentata di oltre 90mila unità, ma la componente italiana è rimasta pressoché costante. Ciò significa che l’incremento della popolazione totale è da attribuire quasi esclusivamente all’aumento dei cittadini stranieri. 
Questi e molti altri dati sono stati presentati nei giorni scorsi da un volume, realizzato per l'Osservatorio delle Immigrazioni della Provincia di Bologna dalla Fondazione di ricerca Istituto Carlo Cattaneo.
Tra le tante informazioni contenute  nello studio, si rileva che la popolazione straniera è nettamente più giovane di quella italiana: gli italiani residenti nella provincia di Bologna hanno un’età media di 47 anni, contro un’età media di 33 anni degli stranieri. Questo spiega ad esempio perché i minori stranieri residenti nella provincia di Bologna al 1° gennaio 2013 sono oltre il 16% del totale dei minori residenti.
I bambini stranieri nati nella provincia di Bologna nel 2012 sono stati 1.859, pari al 22,0% del totale dei nati nell’anno. Quindi la popolazione straniera aumenta ad un ritmo di uno su cinque nuovi nati, ed abbassa fortemente l’età media, col risultato che gli anziani italiani sono molti di più di quanto dicono le statistiche.
Gli italiani residenti nella provincia di Bologna hanno un’età media di 47 anni, contro un’età media di 33 anni degli stranieri.  Degli oltre 2.700 matrimoni celebrati nel 2011 nella provincia di Bologna, il 13,6% è stato celebrato fra coppie miste (cioè fra un italiano/a e una straniera/o). I matrimoni celebrati fra sposi entrambi stranieri sono stati il 3,6% (per un complessivo 17,2% di matrimoni celebrati con almeno uno sposo straniero). 
Il Paese di cittadinanza più rappresentato è la Romania (21.216 residenti in provincia di Bologna al 1° gennaio 2013, pari al 18,5% del totale degli stranieri residenti). Al secondo posto il Marocco (15.308 residenti, pari al 13,4%) e al terzo l’Albania (8.196 residenti; 7,2%). I cittadini stranieri provenienti da un Paese dell’Unione europea a 27 sono 28.281, pari al 24,7% del totale degli stranieri residenti in provincia. 
Nel 1992 le donne erano poco più di un terzo della popolazione straniera. A partire dal 2006 diventano più della metà, per arrivare al 1° gennaio 2013 ad attestarsi al 52,0%.
Fra i primi gruppi nazionali stranieri più numerosi nella provincia, le donne sono in maggioranza fra ucraini (82,6%), moldavi (68,8%) e rumeni (55,6%). 

Nella provincia di Bologna il numero di acquisizioni di cittadinanza italiana è sestuplicato dal 2002 al 2012, passando dagli iniziali 301 casi agli attuali 1.893.

Porretta Cinema Festival, nel segno di Ozpetec. Si terrà dall’8 al 13 aprile la XIII edizione

Sarà dedicata a Ferzan Ozpetec la rassegna monografica della XIII edizione del Festival del Cinema di Porretta Terme, annunciato dall’8 al 13 aprile.

Il regista turco (è nato a Istambul nel 1959 e si è poi naturalizzato italiano) è tra quelli più amati sia dalla critica che dal grande pubblico, che lo scoprì nel 1997 con Il bagno turco (Hamam) ed ebbe conferma nel 2001 con Le fate ignoranti, interpretato da Margherita Buy e Stefano Accorsi. Altro grande successo nelle sale è quello del 2003 con La finestra di fronte, cast che comprende Giovanna Mezzogiorno, Raoul Bova, Filippo Nigro e Massimo Girotti, alla sua ultima interpretazione. Il film fa incetta di premi (5 David di Donatello, 3 Nastri d’argento, 4 Ciak d’oro e 3 Globi d’oro), approdando anche negli USA. Saturno contro (2007), Un giorno perfetto (2008) e Mine vaganti (2010) sono gli altri suoi grandi successi, seguiti da due regie teatrali: l’Aida (2011) e la Traviata (2012). Il suo nuovo  film in uscita è Allacciate le cinture.

Unione Alto Reno, al via la gestione associata tra i 4 Comuni. Porretta ha già deliberato il passaggio all’Unione dei primi servizi

Giuseppe Nanni, presidente dell'Unione
Alto Reno e sindaco di Granaglione
E’ stata annunciata da Giuseppe Nanni. Presto anche le gare saranno bandite da una centrale unica di committenza. A seguire, anche la Polizia Municipale sarà gestita dall’Unione
I Comuni hanno l’autonomia per decidere, come è scritto anche nel TUEL (Testo Unico Enti Locali). Ed anche se la Regione continua a ignorarlo basta una delibera per dimostrare che le cose stanno così. Turismo, sportello unico per le attività produttive (SUAP),  protezione civile,   personale, sismica e informatica,  ai quali si aggiungeranno anche la polizia municipale e la centrale unica di committenza: sono otto  i servizi che verranno gestiti in forma associata dall’Unione dei comuni dell’Alto Reno (Camugnano, Granaglione, Lizzano in Belvedere e Porretta Terme). 
Gherardo Nesti, sindaco di Porretta
Intanto già il 20 febbraio il Consiglio comunale di Porretta ha deliberato il passaggio all’Unione della SUAP, dell’Informatica, del Personale e del Turismo ed ha riconfermato la gestione in forma associata della Sismica e della Polizia municipale, allargandola ai 4 Comuni dell’Unione. Ampi poteri sono stati conferiti dal Consiglio al sindaco Nesti per la messa a punto e l’approvazione delle relative convenzioni.

Ad annunciare l’accelerazione dei tempi sulle gestioni associate era stato, lo scorso 15 febbraio, il presidente dell’Unione Giuseppe Nanni, che   sottolineava come questa decisione,  condivisa dai 4 sindaci interessati,  Gherardo Nesti, Alessandro Agostini e Alfredo Del Moro oltre allo stesso Nanni, sia il primo, importante,  passo per l’avvio di un processo di razionalizzazione delle risorse  umane e con l’obiettivo dichiarato di aumentare  la  qualità,  l’efficienza dei servizi stessi, con un risparmio per i cittadini.

Elena Torri si candida a Lizzano: “Per l’Unione Alto Reno serve fare gioco di squadra”. Anticipiamo l'intervista in uscita sul numero di marzo di Un'Idea di Appennino

Si è presentata da sola alle primarie di centrosinistra. La sua candidatura è giunta a sorpresa dopo dichiarazioni di disimpegno nella politica attiva comunale da parte del gruppo di minoranza di cui anche lei faceva parte. 
Che cosa le ha fatto cambiare idea?
"Ho scelto di candidarmi a primo cittadino a fronte delle tante sollecitazioni ricevute da amici del mio comune che hanno visto nel mio impegno la possibilità di dare nuovo slancio al nostro territorio. L'esperienza importante fatta nella lista civica "Idee in Comune", contrapposta alla lista appoggiata dal PD, era per me conclusa in quanto incompatibile  con la mia appartenenza politica a Centro Democratico, partito guidato da Bruno Tabacci e in coalizione con il PD. Quando il PD ha scelto di indire primarie di coalizione ho deciso di accogliere l'invito degli amici e di offrire una alternativa possibile e mi sono candidata. Il PD ha poi rinunciato a presentare candidature riconoscendomi candidata unica di coalizione".
Quali sono i punti di continuità e quelli di discontinuità del suo programma rispetto a quanto fatto dalla giunta Agostini?

"Al momento non esiste un programma definito. Ci sono tante idee e soprattutto tanti desideri su come si vorrebbe il nostro comune nel futuro. Il programma lo stiamo predisponendo grazie al  confronto con tutte le associazioni, culturali, di volontariato ed economiche del territorio e con gli incontri in programma con la popolazione delle diverse frazioni. Sono emozionata dalla voglia di partecipare che sto riscontrando: non sarà il mio programma, ma il programma di chi come me pensa che un futuro importante per il nostro comune sia possibile".

Lizzano ha bisogno di una nuova governance e di un rilancio come località turistica. Qual è la sua ricetta al riguardo e da dove bisogna partire?
"La mia amministrazione comunale sarà  una squadra di persone motivate, appassionate, consapevoli delle criticità, ma anche della grande bellezza e delle grandi potenzialità che ha il nostro territorio. Abbiamo un tesoro ma non sappiamo valorizzarlo e proporlo. Il nostro compito sarà quello di creare i presupposti perché il nostro comune sia appetibile per chi voglia qui vivere, investire o villeggiare, 12 mesi l'anno. La ricetta é solo questa: amare così profondamente la nostra terra, prenderci cura di lei a tal punto, da rendere impossibile per chi entra in contatto con lei non rimanerne affascinato e desiderare di visitarla o di rivederla il prima possibile.

Che cosa cambierà se lei venisse eletta sindaco per ciò che riguarda l'adesione di Lizzano all'Unione Alto Reno? Pensa che questa strada rimanga la migliore da percorrere e quante sono le chances secondo lei che l'Unione sia riconosciuta dalla Regione? L'Alto Reno deve fare gioco di squadra. E quando parlo di Alto Reno parlo anche dei comuni di Gaggio Montano e di Castel Casio. Di questo sono certa. E la Regione Emilia Romagna  avrebbe a mio avviso il dovere di facilitare la collaborazione tra queste realtà. Solo insieme infatti potremmo superare le grandi difficoltà proprie dei territori montani. In che modo ricostruire la comunione di intenti lo si vedrà a tavolino, studiando in modo approfondito le soluzioni possibili. Ma credo che sia chiaro a tutti che la montagna deve fare massa critica per avere maggiori garanzie per i propri abitanti e per il proprio territorio".   

Corno alle Scale: ecco il Rifugio Le Malghe, “alta” cucina con vista

Un’esercitazione del Soccorso Alpino alle Malghe
Il Rifugio Le Malghe, ubicato a 1641 m. s.l.m. tra le piste del Corno alle Scale, offre l'esperienza unica del pernottamento in quota con vista mozzafiato e ottima cucina. Chiediamo a Maurizio Fini, tornato su queste montagne dopo 12 anni di assenza a condurre il rifugio (la cucina è affidata allo chef Manni), di raccontarci le serate alle Malghe. A chi è rivolta questa esperienza un po’ speciale di fruizione della montagna?
Siamo l’unico rifugio ad offrire questa opportunità a famiglie, semplici coppie (tutto esaurito per  la serata di San Valentino!), o gruppi di amici che vogliono provare l’ebbrezza di una serata in alta quota. Fissato l’orario per l’appuntamento a “valle”, facciamo salire i nostri ospiti a bordo del gattobus ed iniziamo la salita, che dura circa 20 minuti. Il calore del rifugio e la nostra accoglienza fanno da aperitivo ad una serata unica. La cena inizia con un antipasto montanaro, un bis di primi piatti seguiti da secondi di carne, come l’immancabile polenta con capriolo e funghi porcini, e va a terminare con dolci ai frutti di bosco e “tenerina” di cioccolato con mascarpone. Il caffè ed un infuso di mirtilli delle nostre Malghe chiudono una serata da “antichi sapori”.
Quest'inverno avete avuto anche la visita di qualche Vip. Ci racconta quali sono gli amici speciali delle Malghe?
Da sin., Maurizio Fini con Don Bergamaschi e
 un amico in visita alle Malghe  
E’ vero quest’inverno abbiamo avuto l’onore della visita del grande cantautore Francesco Guccini e di Don Antonio Bergamaschi, classe 1928, prete e grande alpinista, protagonista di tante spedizioni in ben altre quote, come tra gli 8000 dell’Himalaya, poi in Patagonia, nel  Karakorum, in Islanda e Groenlandia (ma la lista delle sue imprese sarebbe lunga!) che non disdegna di tanto in tanto assaggiare le nostre zuppe di porri e patate. Le persone che frequentano i rifugi in quota sono un po’ tutte “speciali” perchè fanno parte di un’unica famiglia, quella degli amanti dello stare insieme, scambiandosi esperienze davanti ad una grappa o un buon bicchiere di vino.
La vita tranquilla di montagna ti trasmette comunque “relax” e da quest’anno, con notevoli sforzi economici, abbiamo l’opportunità di offrire ai nostri amici una unica camera con 16 caldi posti letto con servizi doccia, per quanti dopo una bella “ciaspolata” casomai al chiarore di luna o dopo una camminata, con le nostre guide esperte vogliono trascorrere una notte in estrema tranquillità,per ripartire la mattina seguente dopo un’abbondante colazione. Non ultimo, il Rifugio Le Malghe è  base di appoggio ai volontari del Soccorso Alpino, (ai quali va un grosso ringraziamento per il loro prezioso lavoro) che svolgono qui i corsi regionali di aggiornamento, o di partenza per portare aiuto a camminatori e sciatori in difficoltà.
(info e prenot. 335.6090602).

sabato 8 marzo 2014

Monghidoro, il consigliere regionale PdL Bignami contro il sindaco Ferretti

Ricevo e pubblico questa nota del consigliere regionale Galeazzo Bignami su una querelle contro il sindaco di Monghidoro Alessandro Ferretti.

"Le risposte del Sindaco di Monghidoro ai quesiti che ho sottoposto a lui e alla Regione, invece che risolvere dei dubbi, ne pongono di ulteriori. Ferretti aveva due possibilità: o dare riscontro puntuale a quel che gli veniva chiesto; o cercare di alzare un polverone per nascondere qualcosa. Ha scelto la seconda, probabilmente perchè in cuor suo sa che il progetto inizialmente civico che egli aveva in mente si è rivelato essere il cavallo di Troia della sinistra e lui il mero strumento di quel PD che, se si fosse presentato con franchezza e sincerità dinanzi ai monghidoresi, avrebbe perso.
Purtroppo il Sindaco, non rispondendo ai quesiti che ho posto, non fa che confermare questi dubbi. Per questo non replicherò ai suoi tentativi di gettarla, proprio lui che dice essere civico, in rissa politica, limitandomi a riproporre le stesse semplici domande che gli ho posto tre mesi addietro, senza ottenere risposta. Saranno poi i lettori a giudicare: perché, tra i tanti consulenti disponibili, ha scelto proprio il revisore dei conti del PD per far valutare lo stato della SPM? Trova opportuno che questo consulente sia anche revisore dei conti di HERA, ovvero la holding che da tempo è ostile all'autonomia di Monghidoro e concorrente della SPM? Trova opportuno aver nominato assessore al bilancio il segretario del PD, di cui quel consulente è anche revisore dei conti? Non trova inopportuno questo intreccio di rapporti e conoscenze? Se è tranquillo di tutta questa situazione, perché non pubblica gli atti e le delibere del Comune e della SPM (di cui il Comune è unico proprietario) on line, garantendo trasparenza e partecipazione come aveva garantito nel proprio programma e come anche prescritto dalla legge? Ecco, le domande sono queste. A tre mesi di distanza ancora non sono pervenute risposte. E allora mi trovo costretto ad aggiungere un'altra domanda. Perché ha così paura di rispondere? In fin dei conti lui è il Sindaco; dovrebbe esserlo di tutti, anche di coloro che, sempre più numerosi, si affiancano a me nel porre questi quesiti. Imbarazzanti, forse, ma che meritano risposta. La politica, per questa volta, non c'entra. Gli interessi di Monghidoro, invece, c'entrano. Sempre".

Monzuno, la differenziata cresce ancora troppo poco: +2,34% in un anno, da 32,84% a 35,18%. Buona la raccolta di carta e oli esausti, ma non basta

L’Amministrazione rende noti i numeri della raccolta, e i dati poco lusinghieri dovrebbero far riflettere sulla necessità di adottare sistemi di raccolta più efficaci, introducendo incentivi per i cittadini che collaborano. Il primo dato è che la raccolta differenziata nel comune di Monzuno cresce appena di 2,34 punti percentuali nell'ultimo anno. Ma vediamo i dati in dettaglio.
A Monzuno il totale annuo di rifiuti raccolti, che nel 2012 è stato pari a 3.269 tonnellate, è stato di 3.361 tonnellate nel 2013, con un incremento della raccolta totale pari all'1,03%. L'Indifferenziato è passato in un anno da 2.195 tonnellate a 2.178 tonnellate, quindi è calato di appena l'1%. La Differenziata invece è passata da 1.073 tonnellate a 1.182 tonnellate, crescendo del 10,16%. La raccolta differenziata passa così dal 32,84% al 35,18% (era al 30% nel 2009) del totale. Quindi in 5 anni la crescita è stata in tutto di 5 punti percentuali, dal 30% al 35,18%. La cosa dovrebbe preoccupare, visti gli obiettivi del 65% che l'UE ha chiesto all'Italia. Senza andare tanto lontano, a Budrio ad esempio  la raccolta differenziata nel 2013 è stata di oltre il 75%, mediamente il doppio di quella che si riesce a fare nei comuni della montagna. Monzuno, pur con i suoi modesti risultati, tra i comuni della montagna non è comunque quello messo peggio. Ma di questo passo, cioè con una crescita di un punto percentuale all’anno, per arrivare all’obiettivo del 65% Monzuno e tutta la montagna dovranno aspettare 30 anni!
I 109mila kg in più sono costituiti da inerti di demolizioni (+17mila kg.), da ingombranti (+14mila kg.), da legno (+20mila kg.), da plastica (+13mila kg.), da ramaglie (+24mila kg.) e dalla carta (+30mila kg.). Tutti rifiuti che vengono raccolti presso le stazioni ecologiche, che sono ancora presenti in numero troppo limitato nella montagna e soprattutto hanno orari di apertura troppo corti per dare un servizio degno di questo nome. Questa è una responsabilità condivisa tra le singole amministrazioni comunali e Cosea, che non ha mai sviluppato una politica di potenziamento delle isole ecologiche presenti sulla montagna. Se un camion di rifiuti arriva alla stazione ecologica e la trova chiusa, perchè il suo orario è di poche ore al giorno, questo è un disincentivo oggettivo a conferire i rifiuti differenziati. Così alla fine dell'anno si riduce fortemente il dato della Differenziata che si sarebbe potuta raccogliere. Tornando ai dati di Monzuno, ci sono poi diversi rifiuti classificati tra quelli Differenziati che sono addirittura in calo tra 2012 e 2013: le batteria calano da 6.200 kg. a 4.700 kg., i beni durevoli da 52mila a 46mila kg., i metalli da 27mila a 23mila kg. e gli pneumatici usati da 13.660 a 11.540 kg. Quindi c’è ancora tanto ma tanto impegno da mettere se si vuole davvero ribaltare il rapporto tra indifferenziata e differenziata. L’unica nota positiva è che la raccolta degli oli esausti, quelli più pericolosi per l’inquinamento delle falde, sono cresciuti da 2.840 kg a 3.720 kg (+30%). E' pure andata bene la raccolta della carta, passata da 216 a 246 tonnellate (+8,8%). Ma è ancora troppo poco, e non serve neppure ripetere come una litania, che ormai tutti sanno a memoria, che “se i cittadini differenziano maggiormente i rifiuti, calano quelli che finiscono in discarica”. Che cosa è cambiato per le tasche del cittadino in questi ultimi anni? Niente, per non dire che le cose sono peggiorate, visto che la bolletta dei rifiuti pagata dalle famiglie e dalle attività è sempre cresciuta, a volte, come nel caso delle pizzerie e dei ristoranti, in modo insopportabile, mettendone alcuni a rischio chiusura. Finchè non si daranno segnali forti, del tipo “se tu Cittadino differenzi di più io Sindaco ti riduco la bolletta”, sarà impresa vana aspettarsi grandi progressi. Assistiamo invece al fenomeno contrario: più si chiede a famiglie e imprese di differenziare, più le varie TARSU, TARES e ora TARI crescono di anno in anno. Il dato di Monzuno è quindi decisamente  modesto, anche se resta allineato con quello degli altri comuni della montagna. Questo non giustifica i toni un po’ trionfalistici del comunicato diffuso dall’Amministrazione di Mastacchi, ripreso pari pari dal Carlino che evidentemente non ha letto i dati della tabella allegata. Sottolineare la crescita del 10% in valore assoluto della differenziata, mettendo in secondo piano il rapporto tra Differenziata e Indifferenziata, non è fare buona informazione.  La nota diffusa dal Comune stupisce ancora di più, se si ricorda che, con un recente convegno pubblico, il sindaco Mastacchi ha mostrato di prestare molta attenzione al problema dei rifiuti e di essere tra i sindaci più propositivi. Ma occorrono correttivi forti concordati con Cosea che ancora non si vedono.
Tutti i Sindaci dovrebbero cominciare a chiedersi, al pari dei cittadini chiamati a differenziare, per quale motivo al mondo si fa pagare sempre di più, chiedendo al tempo stesso ai cittadini di “lavorare” (gratis) per differenziare rifiuti che anzichè essere riciclati spesso finiscono nella stessa discarica o nello stesso inceneritore dell'indifferenziata. Infine la nota diffusa dall'amministrazione poteva sottolineare un aspetto importante: a determinare il risultato non può essere da sola la volontà del Comune, né l’impegno profuso da Cosea (migliorabile). Se non c’è la collaborazione fattiva della popolazione, ed è evidente che a Monzuno questa collaborazione non c'è stata, quella della differenziazione del rifiuto è una battaglia persa in partenza. Mentre la crisi dei consumi alimentari contrae anno dopo anno la quantità totale dei rifiuti umidi (la gente che fa la spesa compra meno e quindi butta anche via meno: lo dimostra il calo dell’organico, da 191.800 Kg sceso a 190.970), non accenna a calare la produzione totale di rifiuti, che resta il vero problema.

domenica 2 marzo 2014

San Benedetto, Alessandro Santoni commenta la candidatura di Pennacchio

In questo periodo, mentre altri ancora parlano, noi stiamo continuando a lavorare per portare avanti le nostre idee con, devo ammettere, buoni risultati. Come tutti sapete, la polemica è un argomento che non ci appartiene, ma rispondere alle parole del nuovo candidato è un atto dovuto.
Sugli argomenti, siamo gli unici che da tempo stiamo dando ampie risposte ai cittadini dimostrando di essere tutt'altro che vuoti di contenuti. Osservo oggi un'insolita novità: veniamo attaccati duramente come se fossimo l'Amministrazione uscente; questo mi fa piacere perché dimostra che siamo forti e presenti, come è effettivamente.
Una cosa è certa, sicuramente questa nuova candidatura ci consente definitivamente, qualora ce ne fosse ancora bisogno, di dimostrare che la nostra è e sarà veramente una lista civica al di sopra delle parti, alle quali lasciamo senza invidia i vecchi modi "scorbutici" di fare campagna elettorale che hanno caratterizzato sterilmente per troppo tempo anche la nostra realtà locale, e che anche Raffaele Pennacchio conosce bene proprio perché ha partecipato direttamente ed indirettamente a molte di queste. Noi abbiamo scelto una linea diversa e la portiamo avanti, una linea che punta proprio sul modo di proporci, non più fatto di dure accuse ma esclusivamente propositivo, educato e rispettoso, per dimostrare sin da subito ad ognuno che saremo in grado di amministrare anche con senso civico. Non sprecheremo tempo per attaccare o giudicare gli altri, bensì lo utilizzeremo per parlare di noi e del nostro progetto, perché fortunatamente di cose da dire ne abbiamo, e ne abbiamo tante.
Come segno di correttezza, rispetto e trasparenza il nostro progetto è stato presentato non solo ai cittadini, ma anche a tutte le componenti politiche del territorio, perché la civicità che portiamo avanti non deve essere vista come rifiuto del passato, ma come segno di progresso e cambiamento.
Oggi i cittadini non vogliono più soggetti arroganti e privi di anche una minima esperienza, bensì persone serie e dotate di un livello di conoscenza adeguato al duro ed importante compito che dovranno affrontare. Proprio per questo, al nuovo candidato chiedo se è effettivamente consapevole di ciò che l'aspetta, se è consapevole che ciò che domani sarà richiesto è un impegno esclusivo, il che significherà anche rinunciare al proprio lavoro; la gente ci dà fiducia, ma in cambio pretende giustamente impegno e presenza. Io questo aspetto l'ho già chiarito più volte ed in più sedi, e le persone lo hanno apprezzato, dimostrando chiarezza e dicendo veramente ciò che potrò dare al nostro paese.
Concludo infine dicendo al nuovo candidato che i voti non si sottraggono, si conquistano. E questo è proprio quello che stiamo facendo noi.
E' comunque doveroso, come segno di rispetto, augurare a Raffaele Pennacchio buon lavoro.

                                                                                                                          Alessandro Santoni

sabato 1 marzo 2014

San Benedetto, Raffaele Pennacchio spariglia i giochi con la sua lista civica Il Nostro Bene Comune. Ora il PD deve decidere che cosa fare da grande

Dal nuovo candidato a sindaco per il Comune di San Benedetto, Raffaele Pennacchio, riceviamo questo breve comunicato, col quale entra “a gamba tesa” nella campagna elettorale, fin qui anche troppo tranquilla per l’assenza totale sulla scena di un candidato della sinistra di marca PD. L'entrata in scena a sorpresa del nuovo contendente cambia lo scenario e rimette in discussione anche la possibilità di uno scontro a tre.
Ho deciso – si legge nella nota - di creare una lista civica e chiamarla " IL NOSTRO BENE COMUNE " ed esserne il capolista, per questi motivi :
1)      Grande apertura ai problemi del nostro comune e massima trasparenza  con i cittadini di San Benedetto val di Sambro.
2)      Non condivido la gestione della lista civica Crescere Insieme  perché con troppa ipocrisia  denuncia civicità quando invece  è  pilotata da gente tutt'altro che “apolitica”.
3)      Trovo scorretto utilizzare la faccia pulita di Alessandro Santoni  fingendo pura civicità quando sono noti incontri  con componenti politici sia di destra che di sinistra.
4)      Il Comune di San Benedetto Val di Sambro ha bisogno di un’Amministrazione alternativa a questa di sinistra, ebbene, dobbiamo stare tutti insieme da destra a sinistra per formarla; possibile che per i capricci dei soliti cittadini critici e inconcludenti si debba escludere chi davvero vuole e può provare a cambiare il Comune ?
5)      il programma di Crescere Insieme e' ben scritto e infiocchettato come tutti i programmi, ma si guarda bene di affrontare i temi spigolosi del nostro comune come la scuola di Ripoli, la frana di Ripoli e il rapporto con l'autostrada,  la trasparenza degli uffici comunali con il cittadino, sgravi fiscali importanti per rilanciare le imprese, sgravi fiscali per incentivare i turisti, intervenire preventivamente sul grave dissesto che sta travolgendo tutto il nostro territorio, attuando un piano di prevenzione insieme alla Regione, incentivare l'intervento dei privati per eseguire opere per il bene comune e fargliene trarre profitto… poi, vogliamo parlare del fatto che in questo comune abbiamo una patrimoniale sugli immobili che e' la più alta d’Italia e  che ha totalmente bloccato l’edilizia del nostro comune ?
Per questi e per altri NON meno importanti motivi, la nostra lista chiede di essere ascoltata e valutata da  tutti quelli che hanno a cuore il nostro Territorio”.

Il nuovo candidato ha anche precisato che il suo scopo “non è solo sottrarre voti alla lista di Alessandro Santoni, ma di attaccare frontalmente il PD per la mala gestione con cui la sua giunta ha governato il territorio in questi 10 anni. Puntiamo quindi a prendere voti anche dall'elettorato scontento che prima votava a sinistra”.
Ora la palla passa agli iscritti e simpatizzanti del locale circolo PD, che potrebbero,  a questo punto, valutare anche ipotesi estreme, come ad esempio rinunciare ad una propria lista e aderire a quella di Santoni, per dare vita assieme ad un assembramento di "larghe intese" nel segno però di un rinnovamento. A favore di questa possibilità gioca il fatto che Santoni non ha mai attaccato direttamente l'operato della giunta Stefanini, lasciando una porta aperta a possibili alleanze con esponenti della giunta PD a fine mandato, a cominciare dal "candidato in pectore", l'indipendente Massimo Stefanini, rimasto fino ad oggi a bordo campo a scaldarsi senza scendere in pista come candidato ufficiale.
La giunta di Luca Stefanini ha infatti creato molto scontento tra le stesse file degli elettori di sinistra e puntare ad una vittoria di una lista PD senza prendere le distanze dagli errori commessi in questi 10 anni è considerato da molti cittadini un tentativo velleitario e suicida.
Si tratta quindi ora di salvare il salvabile, per non ripetere a San Benedetto quanto successo ad esempio a Camugnano l'anno scorso, dove una lista di sinistra apparentemente forte grazie ad un candidato come il giudice Libero Mancuso ha perso contro una delle due liste civiche, decretando il trionfo di Alfredo Del Moro. E' infatti assai improbabile che a San benedetto il PD riesca a trovare un candidato altrettanto forte, ed anche se l'avesse non avrebbe a questo punto maggiori probabilità di vittoria di quelle avute a Camugnano.