martedì 20 maggio 2014

Vergato, scoppia la grana di Sanguineda a pochi giorni dalle elezioni

Si sono concluse le indagini sulla lottizzazione abusiva in un'area vincolata dove in vent'anni sono sorte 39 case e ville con piscina, tra cui quelle di alcuni vip.
“Si è conclusa l’indagine preliminare sugli abusi edilizi perpetuati in Appennino” informa oggi una nota del consigliere regionale Andrea Defranceschi. “E finalmente” prosegue la nota, “anche la Procura mi da’ ragione! Aspetto con fiducia che venga rinviato a giudizio chi ha permesso di edificare ville private in un’area protetta. 39 fra case, ville, villette e piscine costruite senza alcuna logica rurale, urbanistica o paesaggistica. Una vera e propria operazione di lottizzazione abusiva portata avanti con la complicità di tecnici, amministratori e sindaci che non solo non hanno impedito la costruzione di decine e decine di edifici, ma hanno altresì avvalorato l’illecita presunzione dei proprietari abusivi di aver diritto a tutte le opere di urbanizzazione necessarie. Un denuncia la mia – corredata da esposti – che mi è valsa una serie di querele da parte dei soggetti in questione, ma che ora, finalmente, sta per vedere il suo giusto epilogo.
In poco meno di vent’anni, uno degli ecosistemi più suggestivi del nostro Appennino è stato impunemente deturpato da nomi e persone ben precise, e con responsabilità ancor più gravi visto il ruolo che ricoprono. Come per esempio l’allora responsabile tecnico del Comune, il famoso geometra Ivano Nanni, per quello attuale – persona scelta con nomina diretta dal sindaco Focci – e per alcuni professionisti incaricati dai proprietari tra cui la geometra Ilaria Pozzi, assieme al padre Stefano Pozzi, ai tempi il comandante dei Vigili urbani che svolgeva i controlli nella zona.
Tra le opere concesse: un acquedotto che verrebbe implementato avvalendosi in parte di fondi europei e in parte con l’aumento delle bollette per tutti i residenti della Provincia: l’ultimo tassello che mancava per completare un’opera di lottizzazione abusiva di un’area vincolata. Il sindaco di Vergato Sandra Focci intanto, incurante delle più basilari regole, continua a prodigarsi nel tentativo di far allacciare tutti gli edifici illegittimamente realizzati alla condotta idrica pubblica anche tramite convocazioni pubbliche e delibere comunali”.
La nota del consigliere Defranceschio prosegue con numerosi altri dettagli.
“Nell’informativa di reato redatta dal Capitano della compagnia di Vergato, Luigi Ingrosso, si può leggere chiaramente quanto denuncio da anni: “Nanni Ivano ha spadroneggiato nel corso degli anni, gestendo a suo piacimento le pratiche edilizie”. E ancora: “una zona protetta che, negli anni, è diventata residenziale per soddisfare i gusti di pochi, gli elementi che descrivono quella zona come area lottizzata abusivamente sono stati raccolti”. Non usa mezzi termini il Capitano: “Una selvaggia realizzazione di opere edilizie, anche di pregio in assenza di concessioni o con atti autorizzativi illeciti”. Nei rogiti, originati dalla vendita della tenuta, è possibile leggere che: “la parte acquirente si obbliga ad aderire al consorzio che si costituirà fra gli utenti, al fine di ottenere gli allacciamenti elettrici per uso illuminazione, nonché ad ottenere gli allacciamenti all’acquedotto e per effettuare le relative opere”.
Persino il Consulente Tecnico dell’Ufficio, perito nominato dalla Procura, rimane stupito: “probabilmente, era già nell’intenzione di molti soggetti l’idea di poter frazionare la “tenuta Sanguineda” a fini edificatori e di poter anche realizzare in loco tutte le opere di urbanizzazione necessarie”.
Nel corso degli anni è stato compiuto uno scempio senza precedenti per tutelare l’interesse di pochi illustri abitanti, tra cui l’amministratore delegato della Valsoia Furio Burnelli: autore a fine anni ’90 di una domanda per “sistemare” a Sanguineda una roulotte in cui riporre, durante i mesi invernali, le arnie per le api, si ritrova ora con una villa di tre piani dotata di piscina interna.  C’è tutto, fuorché le api.

Dopo anni di battaglie solitarie” conclude Defranceschi, “spero che oggi si possa finalmente mettere un punto definitivo a una vicenda che ha del paradossale. E siccome gli esposti non mi bastano, ho presentato un’interrogazione in cui chiedo alla giunta se non intenda intervenire presso la Provincia di Bologna perché blocchi ogni finanziamento a favore del citato acquedotto, finalizzato, con l’acclarata complicità del Comune di Vergato, e quali azioni intenda porre in essere per verificare che il Comune adotti le più opportune azioni per il recupero delle somme dovute e non percepite, per l’applicazione delle sanzioni pecuniarie a carico degli edifici illegittimi e per le ordinanze di abolizione o sequestro degli stessi.”

mercoledì 14 maggio 2014

Grizzana Morandi: Mirco Baldi precisa che Voltiamo Pagina "non è affatto una costola di Forza Italia"

La lista Voltiamo Pagina di Grizzana Morandi non è affatto una costola di Forza Italia e affermare questo è dire una cosa falsa”. A dichiararlo è Mirco Baldi, l’imprenditore di Grizzana che da 10 anni anima la lista civica da lui fondata, con la quale è presente come consigliere di minoranza in consiglio comunale anche nel mandato che sta per concludersi. Questa precisazione è importante, e ringraziamo Mirco Baldi per avercelo fatto notare, scusandoci per il nostro errore.
Tutto è nato da un equivoco della collaboratrice che, sul numero di maggio di Un’Idea di Appennino, ha intervistato il sindaco di Grizzana, Graziella Leoni, in occasione della presentazione della lista appoggiata dal PD “Qualità e futuro per Grizzana Morandi”, con cui la Leoni si candida per il secondo mandato.
In una risposta ad una domanda dell’intervista, nel virgolettato della risposta di Graziella Leoni, si fa riferimento “all’altra lista civica, costola di Forza Italia”, ma questa è un’interpolazione aggiunta per equivoco dalla nostra collaboratrice, che ha male interpretato le cose dette dal sindaco. Non c’è stata alcuna malafede né alcun tentativo di attribuire a Voltiamo Pagina una parentela politica che non ha, ma si è solo trattato di un malinteso della nostra collaboratrice e di una svista mia nell'impaginare il suo pezzo. Nel riportare certe interviste possono capitare incidenti di percorso, soprattutto quando si fanno le cose un po’ di corsa. In questo caso l'affermazione è sfuggita anche al sottoscritto al momento di impaginare e sfortunatamente è stata pubblicata. Tanto più che nella presentazione della lista Voltiamo pagina, a fianco dell'intervista alla Leoni sullo stesso numero di Un'Idea di Appennino, è comunque bene evidenziato, nel virgolettato di Mirco Baldi, quanto segue: "...insieme ai miei amici, ho voluto un gruppo aperto, curioso dei contributi di tutti e non prigioniero delle etichette politiche... Infatti i componenti del nostro gruppo sono di diversi orientamenti politici, ma uniti nell'amore per il nostro territorio e nella voglia di darsi da fare per migliorarlo e farlo crescere economicamente e civilmente". Quindi quel riferimento a Forza Italia non c'entrava proprio nulla.
Ho parlato con Graziella Leoni” spiega Mirco Baldi nel sollecitarci questa smentita “e lei stessa mi ha confermato di non aver detto niente di ciò. Per me e per la mia lista è importante che non passi questa forma di apparentamento con Forza Italia, dal momento che Voltiamo Pagina è una lista costituita da persone dei più diversi orientamenti politici, unite solo dall’amore per il nostro comune ed il nostro territorio. Non solo io, ma altri componenti della lista si sono indignati per quel falso riferimento, che potrebbe solo danneggiarci”.

Poiché capita a tutti di sbagliare, ammettiamo il nostro errore e ci scusiamo con Mirco Baldi e con tutti i componenti della sua lista per l’infelice incidente. Voltiamo Pagina è una lista civica che non ha nulla a che vedere con Forza Italia e che quindi non può in alcun modo essere considerata “una sua costola”.

lunedì 12 maggio 2014

San Benedetto Val di Sambro, il candidato Massimo Stefanini sulle orme di Gianluca

Quelli che seguono sono i punti principali e i temi “caldi” ripresi da una intervista al candidato sindaco PD Massimo Stefanini, rilasciata il 30 marzo e pubblicata su Un’Idea di Appennino di aprile scorso.

I valori: “La nostra politica si impegnerà per l'equità sociale, per un forte sostegno alla scuola pubblica, alle politiche sociali e del lavoro,  ad un bilancio comunale sotto controllo e  a tutte quelle caratteristiche che come centro sinistra  ci contraddistinguono  e che in molti comuni d'Italia ad esempio la destra non ha dimostrato di  saper garantire”. Il messaggio ai delusi da Gianluca Stefanini: “La prima rassicurazione si attuerà con il completo  cambio generazionale della nostra proposta politica amministrativa. Inoltre  la nostra attività politica si baserà sempre  sul costante e puntuale confronto con i cittadini, anche nelle frazioni”. Gli obiettivi: completare quanto avviato dall’attuale giunta: “Sull’Asilo nido  e la palestra di Ripoli, confermo che il progetto prevede  la costruzione di un palazzetto dello sport con funzioni polivalenti (centro per convegni e congressi, struttura strategica per emergenze di protezione civile). Questo tipo di impianto, di cui attualmente il comune di SBVS è sprovvisto, vista anche  la sua  collocazione strategica al centro della vallata del Setta, è per noi un intervento  assolutamente indispensabile. Sul declino di Castel dell’Alpi: “Per quanto riguarda Castel Dell'Alpi, questa Amministrazione, negli ultimi 10 anni (2004/2014), ha investito in opere pubbliche circa 1.300.000 euro, una cifra ben al di sopra della media spesa nelle varie frazioni”. Cambierà qualcosa nell’atteggiamento tenuto con le famiglie di Ripoli? “Sulle famiglie di Ripoli coinvolte dallo scavo della galleria Val di Sambro, alla luce dei fatti, il comportamento dell’Amministrazione è stato ineccepibile”. 

San Benedetto Val di Sambro: Santoni, un sindaco per “Crescere insieme”

Abbiamo chiesto un’intervista esclusiva all’ingegnere Alessandro Santoni, candidato sindaco della lista civica indipendente “Crescere Insieme”. Qual è l’obiettivo raggiunto, che l’ha riempita di soddisfazione fino ad ora? “Siamo riusciti a riportare la politica in mezzo alla gente condividendo con loro idee e programma. Anche grazie al nostro operato le persone sono tornate a parlare di politica in modo sano e soprattutto costruttivo e, come noi, esclusivamente per il bene del nostro Comune”.
Qual è la sua posizione sul progetto di realizzazione di un Centro sportivo, scolastico e polifunzionale nella frazione di Ripoli? “Penso che sia necessario valutare progetti alternativi per quattro validi motivi. Primo, la palestra non è una scelta strategica: questi impianti devono avere valenze sovra comunali, ma, vista anche la presenza della vicina struttura di Lagaro, quella prospettata sarà un'opera incapace di dare tali risposte. Secondo, per rendere sostenibile la costruzione di una palestra bisogna minimizzarne il grado di inutilizzo, per farlo generalmente la si associa ad importanti comprensori scolastici che, a Ripoli, non sono presenti. Terzo, se si vuole parlare di rivalorizzazione occorre realizzare subito interventi finalizzati a tale scopo, questa frazione non può più aspettare, ma tutti sappiamo che al momento sull’area individuata non è possibile eseguire alcun tipo di intervento edilizio. Infine, i notevoli costi annui di esercizio di un impianto con queste caratteristiche, in un periodo di ristrettezze economiche come quello che stiamo vivendo, renderanno ancora più difficile la gestione economica e sociale non solo di Ripoli, ma dell'intero Comune”.
Qual è la sua proposta? “Investire tutte le risorse economiche destinate a Ripoli su un progetto alternativo: un grande impianto fotovoltaico a terra, in grado di produrre ogni anno 780.000 KWh di energia elettrica, capace di soddisfare le esigenze di tutte le famiglie residenti di Ripoli che così vedranno annullarsi i costi dell'energia. Se si vuole parlare di rivalorizzazione del territorio, interventi di questo tipo sono più adeguati: vogliamo che da domani si parli di Ripoli come di un esempio da seguire e non di un problema”.
Quale futuro vede per Castel dell'Alpi? “La situazione è sotto gli occhi di tutti: lo stato di abbandono e degrado che purtroppo caratterizza oggi il lago, che anni addietro ha rappresentato uno dei maggiori poli attrattivi della nostra montagna, costituisce un freno importante alla promozione turistica di tutto il territorio. Siccome sappiamo che per risolvere definitivamente il problema occorre intervenire sia con opere di svuotamento dell'invaso che di consolidamento delle ultime due briglie di monte, e poiché sappiamo che occorrono risorse economiche importanti, abbiamo già predisposto il progetto degli "Interventi di eliminazione dell'emergenza idraulica del lago di Castel dell’Alpi" da inviare alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, per accedere alla richiesta di contributo a valere sulla quota dell'otto per mille dell'Irpef, con la possibilità che lo stesso venga finanziato per intero. Questo progetto è pronto per essere inviato, manca solo la firma del legale rappresentante del nostro Comune, ossia del Sindaco, ma per questa saranno i cittadini a decidere”. Quali servizi pensa di offrire per le famiglie?
“Per aiutare le famiglie a rimanere nel nostro Comune è necessario mirare a raggiungere una qualità dei servizi simili a quelli presenti in realtà più densamente popolate. Tra tutti i comuni contermini, il nostro è oggi ancora l'unico a non offrire un servizio di asilo nido dedicato alla primissima infanzia: sarà questo uno degli obiettivi irrinunciabili della nostra azione, indispensabile per conciliare le esigenze familiari ed occupazionali dei cittadini. Sempre in quest'ottica offriremo alle famiglie un servizio di pre e post scuola pomeridiano in tutti gli istituti materni ed elementari dal lunedì al venerdì”.
La sua ricetta per il lavoro?

“Le clausole sociali: uno strumento che ha già trovato positive applicazioni e che costituisce un’utile misura di sostegno che consente la piena valorizzazione del capitale umano e sociale di tutta la comunità. L’introduzione di questo nuovo istituto negli appalti pubblici impone l'inserimento lavorativo di "soggetti svantaggiati" in tutti i futuri affidamenti dell'Amministrazione Comunale, e questo già a partire da tutti i progetti che vi ho appena illustrato. Ricordo che per definizione le persone "svantaggiate" sono sia quelle che si trovano in condizioni familiari e sociali difficili, ma anche quelle che non hanno un impiego lavorativo”. Giada Pagani

Monzuno, il programma con cui Mastacchi punta al secondo mandato

Il programma della Lista Dimmi messo a punto dal sindaco Marco Mastacchi è aperto dallo slogan-bandiera  “La Politica al servizio del territorio e non il territorio al servizio della Politica”. Sono 16 pagine, con cui viene annunciata la costituzione di due nuove Consulte oltre a quella delle Frazioni: una per le Attività produttive, l’altra del Volontariato. Sarà aperto un ufficio a Rioveggio in cui il sindaco riceverà i cittadini un giorno alla settimana. Si conferma il sostegno ai progetti della scuola con  “interventi sulle strutture scolastiche”, come anche alla Materna parrocchiale di Monzuno e la realizzazione, coi fondi del Parco Fluviale, dell’ampliamento della Materna a Rioveggio. Si annuncia la consegna della scuola materna di Vado entro il 2015/2016 (per il Nido si attende invece di conoscere esigenze future e risorse disponibili). Viene poi prevista la creazione di una mensa scolastica in cui impiegare forza lavoro locale e si annunciano azioni per valorizzare la Pinacoteca dal punto di vista turistico. Verrà affidata la gestione di eventi all’associazione Strada dei Vini e dei Sapori e rafforzata la collaborazione con Appennino Slow e col trimestrale Nelle Valli Bolognesi (che comunque è edito da EmilBanca e non dal Comune), considerato “punta di diamante del territorio”. Si annuncia la realizzazione dell’Auditorium di Monzuno entro 5 anni, dopo l’acquisizione del Cinema dalla parrocchia. Verrà realizzato il progetto definitivo del Parco Fluviale con campo da tennis coperto, giochi per bambini e pista ciclabile dalla Bolognina alla Casa della Salute. Verrà creata una Sala polivalente sopra il negozio Coop di Vado e completati i lavori di sistemazione dell’Area Rondelli a Monzuno, dove si farà uno Spazio Giovani nei locali liberati spostando la scuola nel nuovo Polo Scolastico. Lo stesso è annunciato a Rioveggio nei locali dell’ex scuola elementare. Assieme a Cosea saranno realizzati Mini-EcoPunti “per portare la differenziata dal 35% al 55%”. Si metteranno anche bilance per pesare i rifiuti conferiti nelle Isole Ecologiche e premiare così i cittadini virtuosi.
Verrà rifatta l’illuminazione pubblica con l’obiettivo di risparmiare oltre il 50%. Nella piazza di Vado e in altri centri saranno aperte fontane di “Acqua del Sindaco”. Per l’estate è annunciata la gara dell’USL per realizzare la Casa della Salute, e resta confermato l’impegno per attuare la Tangenziale di Vado e far riparare ad Autostrade la Tangenziale di Monzuno. Sarà ridimensionata l’edificabilità consentita dal nuovo RUE e si insisterà con Autostrade per far ricostruire il Ponte Cattani. 



Monzuno, Mastacchi accerchiato da sinistra e dal M5S

Marco Mastacchi
Quando si dice gli opposti: è il caso di due programmi, uno di 31 pagine 
(Comunità e Territorio, lista appoggiata dal PD), con candidata sindaco Nicoletta Poli, l’altro di 5 righe della lista Monzuno nel Cuore di Fabio Vignoli, che del PD fu segretario ma non fu accettato come candidato PD alle comunali del 2009. A queste elezioni Vignoli ci riprova, puntando sui delusi della sinistra e cercando di “demolire” il consenso di Mastacchi, suo bersaglio preferito, come dimostrano 5 anni di punzecchiature lanciate dal suo blog Chiacchiere da bar.
Nicoletta Poli
Partiamo dai punti principali del  programma Poli-PD, che passa in rassegna una quindicina di questioni, con una Premessa generale più 4 capitoli di 16 paragrafi. Ma quanti lo leggeranno tutto? Si va dalla creazione di alcuni sportelli tematici (Sportello Giovani, Numero Verde Disoccupati e Sportello Povertà, Sportello Artisti della Montagna), alla proposta di una pista ciclabile che colleghi Vado
con Rioveggio nell’ambito del Parco Fluviale. C’è la promozione di agricoltura bio e filiera corta, l’istituzione di un piccolo Pronto Soccorso con Sala operatoria nella futura Casa della Salute, la creazione di gruppi di Mutuo Aiuto, il mantenimento delle convenzioni 
Fabio Vignoli
esterne per mensa e trasporto scolastico, la trasformazione del nido di Rioveggio in nido intercomunale, l’unificazione in un Polo scolastico delle elementari e medie di Monzuno (peraltro annunciato anche dal programma di Mastacchi), la realizzazione a Vado di una Scuola dell’infanzia con annesso  Nido nell’area ex Asilo Conti. Tranne qualche piccola sfumatura, i contenuti del
programma della candidata Poli sono abbastanza sovrapponibili con quelli del sindaco Marco Mastacchi. Cambia solo l’approccio ai temi, assai più elaborato e collegato allo scenario nazionale ed europeo.

Il programma di Fabio Vignoli (Monzuno nel Cuore) afferma di voler “riportare ad una gestione diretta comunale i servizi di mensa scolastica, raccolta rifiuti , manutenzione ordinaria e straordinaria del patrimonio pubblico”. Si parla anche di “impostare la politica amministrativa su una valorizzazione delle risorse del territorio come veicolo per nuovi investimenti e riduzione della disoccupazione”. C’è chi ha osservato che per portare sotto la gestione diretta del comune, sia la raccolta rifiuti, che la manutenzione del patrimonio pubblico, occorrerebbe spendere il doppio o il triplo di quanto si fa oggi, ma questo non sembra scoraggiare Vignoli, che non spiega neppure  quali “risorse del territorio” dovrebbero diventare “veicolo per nuovi investimenti e riduzione della disoccupazione”. 
Germano Tonelli
Il programma di Germano Tonelli del Movimento 5 Stelle indica tra le cose da realizzare, oltre alla Casa della Salute, un centro per la Protezione Civile, la mensa comunale e sistemi di videosorveglianza del territorio, per il quale si invoca un “serio programma di messa in sicurezza”. Per l’Auditorium di Monzuno si auspica “un secondo progetto più innovativo”. Oltre al Parco Fluviale di Rioveggio, si punta a un Parco Fluviale anche a Vado, previo smantellamento del vecchio tracciato autostradale dismesso (quindi niente Tangenziale di Vado, considerata un’inutile spreco di risorse), con percorsi vita, ponti in legno e pulizia annuale del letto del Setta. Come per la gestione comunale della mensa, si auspica la gestione diretta del trasporto pubblico, del verde, dei cimiteri e del canile. Tra i servizi alle imprese si auspica, in caso di lavori ad aggiudicazione diretta, di adottare un sistema di rotazione dei fornitori. Sarà ridotta la tassazione alle imprese start up legate all’ambiente. Tra i servizi al cittadino sono previste borse lavoro per i disoccupati, l’istituzione di una Banca del Tempo come già sperimentato con successo a Parma, un servizio comunale di pronto intervento per le necessità degli anziani e la creazione di un Baby Parking. Per incentivare il turismo, oltre ai Parchi fluviali con sentieri e percorsi naturali, si parla di un portale turistico online multilingue da promuovere anche presso i tour operator. Sul tema dei rifiuti viene proposto un insieme di misure che vanno dalla drastica riduzione degli imballaggi, anche con incentivi alle attività commerciali per la vendita di prodotti sfusi, all’uso obbligatorio di compostiere, dall’apertura nei fine settimana delle isole ecologiche all’introduzione del porta-a-porta previo referendum. Per le scuole è proposto un accentramento, con elementari e medie a Monzuno e Nido e Materna a Vado. Sul fronte dell’energia, verrà fatta una gara per sostituire 1.200 punti luce, finanziati a costo zero grazie ai risparmi in bolletta. Saranno creati 10 punti di accesso wifi liberi e gratuiti, resi disponibili 4 pc nelle due biblioteche comunali, ed è previsto un corposo pacchetto di servizi per avvicinare i cittadini all’amministrazione, tra cui un registro on line per raccogliere i suggerimenti dei cittadini.

martedì 6 maggio 2014

Lizzano, il candidato sindaco Paolo Taglioli: "un futuro senza partiti..."

Abbiamo rivolto tre domande al candidato sindaco Paolo Taglioli. Perchè nel suo programma elettorale ha deciso di mettere tra le prime cose la riduzione dell'IMU? Pensa che sia così importante per i lizzanesi? “Perché è una misura  che può essere attuata da subito e consente di lasciare soldi nelle tasche dei contribuenti con l'auspicio che possano essere spesi per il  rilancio  dell'economia del territorio”. Quanto è importante il turismo sulla neve per il futuro economico di Lizzano? I dati del 2013 parlano di un lieve calo delle presenze (-11,6%), mentre aumentano gli arrivi (+5,34%). Quanto è strategico il Corno per rialzare i numeri del turismo a suo parere? “Il turismo  sulla neve è sicuramente molto importante ed il Corno strategico,  ma riteniamo fondamentale,  per il futuro economico di Lizzano,  offrire servizi qualificati anche ai turisti che non praticano sport invernali. Il nostro obiettivo è il rilancio del turismo in tutte e 4 le stagioni dell'anno”.  Che cosa differenzia la sua proposta politica da quella della sua avversaria: E' più una questione di contenuti o solo di approccio ai problemi? “Entrambe le cose.  Siamo una lista civica, libera dai condizionamenti dei partiti politicie e i soli dunque a poter difendere con forza il nostro territorio dalle ingerenze di chi ha interessi ben distanti da quelli dei Lizzanesi. Il nostro approccio è concreto, per dare risposte reali ai problemi della montagna e ridarle un futuro”. Della squadra di Paolo Taglioli fanno parte Bernardini Enrico, Bonacorsi Ivana, Cioni Stefano, Marcacci Luigi, Marchioni Caterina, Mazza Sergio, Miglianti Pasquino, Pasquali Federico, Pozzi Mascia e Tagliani Chiara.



Lizzano, la candidata sindaco Elena Torri: "come cambia il Belvedere"


"Il nostro programma? Meno ammiccante ma pieno di visione futura”. A dirlo è Elena Torri, candidata sindaco a Lizzano, che risponde a qualche domanda in questa intervista rilasciata al notiziario Un'Idea di Appennino di maggio che qui anticipiamo.
I dati sul turismo del 2013 dicono che Lizzano è cresciuta come arrivi, ma ha perso più del 10% di presenze sul 2012.  E’ colpa della crisi o diminuisce la voglia di fare turismo?
A mio avviso il nostro Comune ha perso in questi ultimi anni, ancora prima della capacità di fare turismo, la voglia di essere una comunità unita e coesa. Penso che per essere un paese che fa turismo con successo occorra per prima cosa saper riconoscere le proprie peculiarità e le proprie ricchezze. Se vinceremo partiremo da qui, coinvolgendo tutti gli abitanti per ricostruire una collettività che conosce e partecipa e che, assieme all'amministrazione, si dovrà fare carico delle scelte amministrative, anche in tema di ridefinizione della proposta turistica. Penso ad un turismo bianco, sportivo, ma anche ambientale, culturale, eno-gastronomico. A livello istituzionale, all'interno della nascente Città Metropolitana, il nostro impegno sarà quello di rivendicare per il comprensorio del Corno alle Scale il primato di montagna dei Bolognesi”. Quante chance esistono perché l’autonomia dell’Alto Reno sia riconosciuta dalla Regione? “Credo che il territorio dell'Alto Reno abbia peculiarità e problematiche che non possano essere gestiste in modo congiunto con tutti i comuni appartenenti alla ex Comunità Montana. Credo che grande forza all'Unione Alto Reno la darebbe l'ingresso dei comuni di Gaggio Montano e Castel di Casio, attualmente nell'Unione a nove, ma omogenei a noi. Mi auguro comunque che con la Regione si instauri un dialogo, che vada al di là dei ricorsi, per vederci riconosciuta quell'autonomia che noi consideriamo un nostro diritto”. In definitiva, in che cosa differisce la sua proposta politica per Lizzano rispetto a quella del suo avversario? “Anche se a prima vista abbiamo alcuni punti che ci accomunano, le divergenze sono enormi. Il programma di Paolo Taglioli è un programma da consenso elettorale, un programma con una visione di breve periodo, con slogan populisti e non sostenibili (uno per tutti: la riduzione dell'IMU). Non trovo in quel programma una visione di Comunità e di futuro. Il nostro programma, scritto a più mani con i cittadini, è un programma meno ammiccante ma di maggiore visione futura”. Della squadra di Elena Torri fanno parte Cristian Preci, Francesca Carpani, Gianalberto Cavazza, Ilaria Dabizzi, Lorena Barilani, Mara Caselli, Mariagrazia Provenzano, Michael Taglioli, Michele Finetti e Zeno Tamarri.


Il turismo abbandona la Media Valle del Reno: -72% le presenze nel 2013 rispetto al 2012

A dirlo sono i dati a consuntivo del 2013 pubblicati sulla pagina Statistica della Provincia.
Regge solo il polo termale di Porretta, perde presenze il Corno, crollano arrivi e presenze nella Media Valle del Reno. Crescono solo Bologna, l’Imolese, e la Valsamoggia.
I dati consuntivi del 2013 presentano anche alcune novità: arrivano i cinesi.

L’Unione a 9, quindi i 9 sindaci riconfermati o neoeletti il 25 maggio, avranno il loro bel da fare per sostenere che Alto Reno e Medio Reno hanno una vocazione turistica comune. Se la collina e la montagna della Media Valle del Reno avevano un tempo una qualche vocazione turistica, se mai erano mete di villeggiatura e luoghi attrattivi per l’acquisto di seconde case, col 2013 si può dire che questi tempi sono finiti. I dati consuntivi dell’anno 2013 pubblicati dalla Provincia di Bologna confermano impietosamente il trend dei primi mesi dell’anno trascorso e lanciano un vero e proprio allarme rosso: nei 10 comuni della Valle del Reno (Camugnano, Castel d'Aiano, Castel di Casio, Gaggio Montano, Granaglione, Grizzana Morandi, Lizzano in Belvedere, Marzabotto, Porretta Terme e Vergato)  il 2013 ha segnato sul 2012 un -23,58% degli arrivi ed un  preoccupante -33,55% nelle presenze. Mentre infatti Porretta Terme tiene e Lizzano in Belvedere arranca (Porretta +7,64% gli arrivi, +1,32% le presenze, Lizzano +5,34% gli arrivi, -11,60% le presenze) hanno perso fortemente terreno gli altri 8 comuni.