lunedì 12 maggio 2014

San Benedetto Val di Sambro: Santoni, un sindaco per “Crescere insieme”

Abbiamo chiesto un’intervista esclusiva all’ingegnere Alessandro Santoni, candidato sindaco della lista civica indipendente “Crescere Insieme”. Qual è l’obiettivo raggiunto, che l’ha riempita di soddisfazione fino ad ora? “Siamo riusciti a riportare la politica in mezzo alla gente condividendo con loro idee e programma. Anche grazie al nostro operato le persone sono tornate a parlare di politica in modo sano e soprattutto costruttivo e, come noi, esclusivamente per il bene del nostro Comune”.
Qual è la sua posizione sul progetto di realizzazione di un Centro sportivo, scolastico e polifunzionale nella frazione di Ripoli? “Penso che sia necessario valutare progetti alternativi per quattro validi motivi. Primo, la palestra non è una scelta strategica: questi impianti devono avere valenze sovra comunali, ma, vista anche la presenza della vicina struttura di Lagaro, quella prospettata sarà un'opera incapace di dare tali risposte. Secondo, per rendere sostenibile la costruzione di una palestra bisogna minimizzarne il grado di inutilizzo, per farlo generalmente la si associa ad importanti comprensori scolastici che, a Ripoli, non sono presenti. Terzo, se si vuole parlare di rivalorizzazione occorre realizzare subito interventi finalizzati a tale scopo, questa frazione non può più aspettare, ma tutti sappiamo che al momento sull’area individuata non è possibile eseguire alcun tipo di intervento edilizio. Infine, i notevoli costi annui di esercizio di un impianto con queste caratteristiche, in un periodo di ristrettezze economiche come quello che stiamo vivendo, renderanno ancora più difficile la gestione economica e sociale non solo di Ripoli, ma dell'intero Comune”.
Qual è la sua proposta? “Investire tutte le risorse economiche destinate a Ripoli su un progetto alternativo: un grande impianto fotovoltaico a terra, in grado di produrre ogni anno 780.000 KWh di energia elettrica, capace di soddisfare le esigenze di tutte le famiglie residenti di Ripoli che così vedranno annullarsi i costi dell'energia. Se si vuole parlare di rivalorizzazione del territorio, interventi di questo tipo sono più adeguati: vogliamo che da domani si parli di Ripoli come di un esempio da seguire e non di un problema”.
Quale futuro vede per Castel dell'Alpi? “La situazione è sotto gli occhi di tutti: lo stato di abbandono e degrado che purtroppo caratterizza oggi il lago, che anni addietro ha rappresentato uno dei maggiori poli attrattivi della nostra montagna, costituisce un freno importante alla promozione turistica di tutto il territorio. Siccome sappiamo che per risolvere definitivamente il problema occorre intervenire sia con opere di svuotamento dell'invaso che di consolidamento delle ultime due briglie di monte, e poiché sappiamo che occorrono risorse economiche importanti, abbiamo già predisposto il progetto degli "Interventi di eliminazione dell'emergenza idraulica del lago di Castel dell’Alpi" da inviare alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, per accedere alla richiesta di contributo a valere sulla quota dell'otto per mille dell'Irpef, con la possibilità che lo stesso venga finanziato per intero. Questo progetto è pronto per essere inviato, manca solo la firma del legale rappresentante del nostro Comune, ossia del Sindaco, ma per questa saranno i cittadini a decidere”. Quali servizi pensa di offrire per le famiglie?
“Per aiutare le famiglie a rimanere nel nostro Comune è necessario mirare a raggiungere una qualità dei servizi simili a quelli presenti in realtà più densamente popolate. Tra tutti i comuni contermini, il nostro è oggi ancora l'unico a non offrire un servizio di asilo nido dedicato alla primissima infanzia: sarà questo uno degli obiettivi irrinunciabili della nostra azione, indispensabile per conciliare le esigenze familiari ed occupazionali dei cittadini. Sempre in quest'ottica offriremo alle famiglie un servizio di pre e post scuola pomeridiano in tutti gli istituti materni ed elementari dal lunedì al venerdì”.
La sua ricetta per il lavoro?

“Le clausole sociali: uno strumento che ha già trovato positive applicazioni e che costituisce un’utile misura di sostegno che consente la piena valorizzazione del capitale umano e sociale di tutta la comunità. L’introduzione di questo nuovo istituto negli appalti pubblici impone l'inserimento lavorativo di "soggetti svantaggiati" in tutti i futuri affidamenti dell'Amministrazione Comunale, e questo già a partire da tutti i progetti che vi ho appena illustrato. Ricordo che per definizione le persone "svantaggiate" sono sia quelle che si trovano in condizioni familiari e sociali difficili, ma anche quelle che non hanno un impiego lavorativo”. Giada Pagani

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