martedì 20 maggio 2014

Vergato, scoppia la grana di Sanguineda a pochi giorni dalle elezioni

Si sono concluse le indagini sulla lottizzazione abusiva in un'area vincolata dove in vent'anni sono sorte 39 case e ville con piscina, tra cui quelle di alcuni vip.
“Si è conclusa l’indagine preliminare sugli abusi edilizi perpetuati in Appennino” informa oggi una nota del consigliere regionale Andrea Defranceschi. “E finalmente” prosegue la nota, “anche la Procura mi da’ ragione! Aspetto con fiducia che venga rinviato a giudizio chi ha permesso di edificare ville private in un’area protetta. 39 fra case, ville, villette e piscine costruite senza alcuna logica rurale, urbanistica o paesaggistica. Una vera e propria operazione di lottizzazione abusiva portata avanti con la complicità di tecnici, amministratori e sindaci che non solo non hanno impedito la costruzione di decine e decine di edifici, ma hanno altresì avvalorato l’illecita presunzione dei proprietari abusivi di aver diritto a tutte le opere di urbanizzazione necessarie. Un denuncia la mia – corredata da esposti – che mi è valsa una serie di querele da parte dei soggetti in questione, ma che ora, finalmente, sta per vedere il suo giusto epilogo.
In poco meno di vent’anni, uno degli ecosistemi più suggestivi del nostro Appennino è stato impunemente deturpato da nomi e persone ben precise, e con responsabilità ancor più gravi visto il ruolo che ricoprono. Come per esempio l’allora responsabile tecnico del Comune, il famoso geometra Ivano Nanni, per quello attuale – persona scelta con nomina diretta dal sindaco Focci – e per alcuni professionisti incaricati dai proprietari tra cui la geometra Ilaria Pozzi, assieme al padre Stefano Pozzi, ai tempi il comandante dei Vigili urbani che svolgeva i controlli nella zona.
Tra le opere concesse: un acquedotto che verrebbe implementato avvalendosi in parte di fondi europei e in parte con l’aumento delle bollette per tutti i residenti della Provincia: l’ultimo tassello che mancava per completare un’opera di lottizzazione abusiva di un’area vincolata. Il sindaco di Vergato Sandra Focci intanto, incurante delle più basilari regole, continua a prodigarsi nel tentativo di far allacciare tutti gli edifici illegittimamente realizzati alla condotta idrica pubblica anche tramite convocazioni pubbliche e delibere comunali”.
La nota del consigliere Defranceschio prosegue con numerosi altri dettagli.
“Nell’informativa di reato redatta dal Capitano della compagnia di Vergato, Luigi Ingrosso, si può leggere chiaramente quanto denuncio da anni: “Nanni Ivano ha spadroneggiato nel corso degli anni, gestendo a suo piacimento le pratiche edilizie”. E ancora: “una zona protetta che, negli anni, è diventata residenziale per soddisfare i gusti di pochi, gli elementi che descrivono quella zona come area lottizzata abusivamente sono stati raccolti”. Non usa mezzi termini il Capitano: “Una selvaggia realizzazione di opere edilizie, anche di pregio in assenza di concessioni o con atti autorizzativi illeciti”. Nei rogiti, originati dalla vendita della tenuta, è possibile leggere che: “la parte acquirente si obbliga ad aderire al consorzio che si costituirà fra gli utenti, al fine di ottenere gli allacciamenti elettrici per uso illuminazione, nonché ad ottenere gli allacciamenti all’acquedotto e per effettuare le relative opere”.
Persino il Consulente Tecnico dell’Ufficio, perito nominato dalla Procura, rimane stupito: “probabilmente, era già nell’intenzione di molti soggetti l’idea di poter frazionare la “tenuta Sanguineda” a fini edificatori e di poter anche realizzare in loco tutte le opere di urbanizzazione necessarie”.
Nel corso degli anni è stato compiuto uno scempio senza precedenti per tutelare l’interesse di pochi illustri abitanti, tra cui l’amministratore delegato della Valsoia Furio Burnelli: autore a fine anni ’90 di una domanda per “sistemare” a Sanguineda una roulotte in cui riporre, durante i mesi invernali, le arnie per le api, si ritrova ora con una villa di tre piani dotata di piscina interna.  C’è tutto, fuorché le api.

Dopo anni di battaglie solitarie” conclude Defranceschi, “spero che oggi si possa finalmente mettere un punto definitivo a una vicenda che ha del paradossale. E siccome gli esposti non mi bastano, ho presentato un’interrogazione in cui chiedo alla giunta se non intenda intervenire presso la Provincia di Bologna perché blocchi ogni finanziamento a favore del citato acquedotto, finalizzato, con l’acclarata complicità del Comune di Vergato, e quali azioni intenda porre in essere per verificare che il Comune adotti le più opportune azioni per il recupero delle somme dovute e non percepite, per l’applicazione delle sanzioni pecuniarie a carico degli edifici illegittimi e per le ordinanze di abolizione o sequestro degli stessi.”

1 commento:

marco ha detto...

Qui trovate il testo dell'interpellanza

http://notiziefabbriani.blogspot.it/2014/05/defranceschi-concluse-le-indagini-per.html