martedì 28 gennaio 2014

E se fosse la montagna la vera terra del buon mangiare? Lucia del Cacciatore di Castiglione è regina del vero Tortellino

Diventerà per tutti “Miss Tortellina”. E’ la sorte (meritata) di Lucia Antonelli. Dopo aver steso i suoi colleghi bolognesi nella seconda serata di primarie felsinee, lo scorso 20 gennaio, ieri sera ha atteso al varco i cugini modenesi ed ha steso anche quelli. E dopo tutti in fila a congratularsi con lei. Proclamata vincitrice da una giuria popolare (200 persone) mangiante e votante, ora Lucia potrebbe anche vantarsi di essere stata eletta a furor di popolo: ma non lo farà. Non è nelle sue corde. Non è nel suo stile. Colta, di poche parole, Lucia è laureata all’ISEF, ma poi ha scelto di tradire la spalliera svedese per la buona cucina. Già tutti la conoscevano, anche fuori Castiglione, per la cacciagione, ben preparata e ottimamente servita, e per i dolci e i gelati, verso cui ha una vera passione. Da oggi, Lucia della Taverna del Cacciatore di Castiglione è anche la donna che sa fare i tortellini come tutti li vorrebbero: delicati e leggeri ma saporiti, senza prevalenza di qualcuno degli ingredienti del ripieno e con una sfoglia sottile, esaltata da un brodo fantastico, non grasso, trasparente e con venature dorate... Il pubblico presente nella Sala di Palazzo re Enzo, trasformata per l’occasione in un Salone delle Feste Culinarie, con sfarzo di luci e scintillìo di bicchieri, ha votato e scelto il tortellino di Lucia come miglior piatto tra quelli finalisti, tutti peraltro di ottimo livello. Ma non abbastanza alto per competere con l’unica donna in gara... Se è vero che gli chef sono nella stragrande maggioranza uomini, Lucia ha dimostrato che potrebbe essere anche una chef donna a scrivere le pagine più nobili della gastronomia. Lei è già su quella strada, e si muove con femminile leggerezza. E’ dunque accaduto che il tortellino bolognese di Castiglione dei Pepoli, che tanti forse immaginavano ruspante perché montanaro, ha battuto il blasonato tortellino della “bassa”, includendo nella “bassa” sia Bologna che Modena. E sia chiaro che Modena aveva inviato come rappresentanza cinque tra i migliori chef basati sotto la Ghirlandina, quelli del Consorzio di Ristoranti Modena a Tavola, mentre Bologna ha schierato i finalisti delle due precedenti serate. Alla fine ha vinto Lucia, che oltre ad essere orgogliosamente castiglionese è soprattutto orgogliosamente una donna. “Stasera mi sono anche un po’ truccata”, ci ha confidato una mezz’oretta prima del verdetto, uscendo un istante dalle cucine in pieno traffico. “L’ho fatto così, mi andava di farlo…”, ha aggiunto, come per ridimensionare una premonizione. Ed è tornata dentro, a dare una mano ai colleghi in gara, lasciandosi dietro una risata argentina delle sue, con gli occhi che si accendevano come per dire “anche se non vincessi io, il fatto di essere qui per me vuol dire aver già vinto!”. Per questo la sera del 27 gennaio a Palazzo re Enzo Lucia ha vinto due volte, come unica donna contro tutti uomini e come castiglionese, perché così ha decretato il pubblico. E il pubblico di queste cose ne capisce. Bravissima Lucia!