RFI spende 700mila euro a Vergato. In cambio la Regione chiude un occhio
sullo smantellamento della Ferrovia Porrettana
Che la situazione della ferrovia Porrettana fosse delicata,
era noto da anni. Che lo scontento tra gli utenti fosse diffuso, e che le
risposte della Regione fossero rare e insufficienti, anche questo lo si sapeva.
Che infine le linee riservate ai pendolari sono poco redditizie, anche questo è
stato detto e ripetuto da Moretti, amministratore delegato di Trenitalia. Quando poi è giunta notizia che a Vergato,
con l’occasione di accollare a RFI lo scavo del tunnel di sottopasso pedonale
tra stazione e parcheggio, veniva permesso alla stessa di smantellare uno dei
due binari che passano per la stazione, in tanti hanno sperato di aver capito
male. Oppure che si trattasse di uno scherzo. Né l’uno né l’altro. Era tutto
vero. Noi l’abbiamo subito denunciato sul numero di ottobre, titolando: “Messo
fuori esercizio il binario 1, funzionerà solo il binario 2, il perché non si
sa”.
I lavori, iniziati a metà settembre e che dovrebbero essere
completati entro il 2013, costano a RFI 700mila euro, di cui 70mila messi dalla
Regione. Ma quando la Regione
comunicò che un vecchio accordo del 2010 era stato integrato nel 2013 facendo
accollare a RFI questa spesa enorme per fare un sottopasso, la notizia destò
subito molti sospetti. Perché mai le Ferrovie spendono 700mila euro per un
sottopasso che interessa solo gli utilizzatori di un parcheggio comunale? Non
mancò tra gli utenti chi pensò che sotto
ci fosse uno “scambio merci”, costituito dal permesso, accordato dall’assessore
Peri a RFI, di smantellare la linea. Già cinque o sei anni fa, su questa stessa
linea, RFI estirpò 1 km
di doppio binario tra Casalecchio Garibaldi e Casalecchio Centro (peraltro in
una sezione in cui i piani della regione parlano di raddoppio). Successivamente
provarono ad eliminare l'incrocio a Riola, ma l’operazione non andò in porto.
Ora, forti del fatto di finanziare la realizzazione del sottopasso, hanno
ottenuto dalla Regione di mutilare la Porrettana all’altezza della stazione di Vergato.
A nulla sono valse le proteste dei comitati di pendolari.
L’AD di Trenitalia, ex sindacalista Filt CGIL, Mauro
Moretti, lo ha detto e ripetuto in tutte le salse: “le linee dei pendolari per
noi sono in perdita ed è meglio sostituirle con servizi di autobus”. Ma quando
si arriva al punto che la
Regione autorizza, tacendo, questa manovra, senza che nessun
amministratore emetta un fiato, allora significa che qualcuno è colluso.
L’unica voce fuori dal coro è quella di Romano Franchi,
sindaco di Marzabotto e assessore ai
trasporti (ancora per pochi giorni) dell’ormai disciolta Comunità Montana. Lo
scorso 22 novembre, Franchi ha preso carta e penna ed ha scritto una lettera
abbastanza secca a Peri, a Venturi e a Davide Diversi, Direttore regionale di
Trenitalia. La lettera prende di petto i “lavori di ristrutturazione” della
stazione di Vergato, con la “realizzazione del sottopasso… che porterà notevoli
benefici per l’abitato di Vergato”. “Tuttavia, come previsto, è stato soppresso
il primo binario, per cui, visto che il terzo è in disuso, attualmente a
Vergato la linea è costituita da un solo binario. Ciò determina il verificarsi
di ulteriori disagi per l’impossibilità d’incrocio, per cui, molto spesso,
treni già in ritardo accumulano altri 10 o 20 minuti dovendo incrociare a
Pioppe o a Riola, con un peggioramento del servizio nel suo complesso.
Considerando che in una seconda fase l’accordo sottoscritto prevede la
realizzazione di un secondo binario e dei marciapiedi di servizio ai due binari
stessi, con la presente si chiede un incontro urgente per programmare la
realizzazione di quanto previsto.” La lettera parla poi di “ritardi inaccettabili
che continuano ad imperversare con tempi di percorrenza al di fuori di ogni
ragionevole standard”, e conclude così: “Alla luce quindi di un fenomeno
largamente prevedibile che causa non poche proteste da parte degli utenti e del
Comitato per la
Ferrovia Porrettana, questa Comunità Montana sottolinea la
necessità quanto meno di dare risposte certe alle nostre comunità”.
Ormai il gioco di Trenitalia è allo scoperto: peggiore è il
servizio, meno sono i passeggeri. E meno sono i passeggeri, prima si smantella
la linea per “calo degli utenti”.