Riferendosi ai convogli eliminati, l’assessore parla di “soppressioni in calo”...
Bene ha fatto Franchi, vista anche la carica che riveste di
Assessore ai Trasporti della Comunità Montana, a scrivere a Peri, suo omologo
in Regione e titolare dei rapporti e di tutti gli accordi con Trenitalia. Ma Peri aveva già risposto ad un’interrogazione identica, fatta dal
consigliere regionale Naldi il 5 novembre. Questo ridimensiona la lettera di
Franchi come “atto dovuto”, al quale Peri girerà una risposta già confezionata.
Ma ci sono altre considerazioni che meritano risposte. Prima di tutto stupisce
che una simile lettera sia stata spedita dopo oltre due mesi dall’annuncio
della messa fuori servizio del binario. Le proteste dei pendolari furono
infatti contemporanee all’annuncio. Le
facili previsioni del Comitato Ferrovia Porrettana si avverarono subito, con
ritardi immediati per la mancata possibilità di incroci, soppressioni di treni
e peggioramento del servizio, già anche prima assai precario. Poi stupisce il silenzio del sindaco di
Vergato Sandra Focci, che della Comunità Montana è anche presidente. Per non
sembrare irriconoscente verso la liberalità di RFI, che di tasca sua finanzia 700mila euro di sottopasso al
parcheggio, Focci non prende posizione accanto agli utenti pendolari della Valle del Reno, e manda
avanti l’assessore competente. Dalla paladina dell’Unione dei Comuni, il
messaggio che arriva a chi abita nell’Alto Reno, già poco convinto che l’Unione a 13 farà gli interessi di
tutti, serve solo a far crescere i dubbi. Vediamo ora come la prosa acrobatica
dell’assessore Peri, nella seduta del Consiglio regionale del 5 novembre,
rispose all’interrogazione fatta dal consigliere Gian Guido Naldi. “Sicuramente non è l’assetto infrastrutturale
ideale prospettato in quello definitivo che si realizzerà solo se verranno rese
disponibili le risorse necessarie attualmente non previste in nessun atto,
neanche da RFI. L’attuale assetto è frutto di un necessario compromesso tra
l’assetto ideale della stazione di Vergato come punto di incrocio e le ridotte
risorse attualmente disponibili. Si è preferito in questa fase dare una prima
risposta alle esigenze degli utenti realizzando quindi il sottopasso che è
direttamente collegato con il parcheggio a servizio della stazione. La volontà
di arrivare a riattivare il secondo binario è stata più volte ribadita dalle
amministrazioni, Regione compresa, ma occorre evidenziare che anche altre
realtà in regione necessitano di interventi altrettanto, se non maggiormente,
prioritari. Si evidenzia tra l’altro che Vergato non è stata utilizzata per gli
incroci se non sporadicamente - questo negli ultimi anni, un periodo molto
lungo - essendo Riola e Pioppe di Salvaro, nella parte alta della linea,
deputate a tale funzione. Tratti di linea senza possibilità di incrocio di
lunghezza paragonabili a quelli della Porrettana sono uno standard abbastanza
diffuso sulla rete nazionale dove peraltro RFI sta riducendo i punti di
incrocio. In presenza di future risorse l’assetto definitivo prevederà la
realizzazione della banchina a servizio del binario 1 per migliorare l’accessibilità
al servizio ferroviario e la riattivazione del futuro binario 2 di incrocio
qualora si rendessero necessarie per un eventuale potenziamento dell’offerta.
Non è possibile in questo momento stante le attuali risorse disponibili sia da
parte di RFI sia da parte delle amministrazioni prevedere quando tali lavori
potranno essere programmati, né si può richiedere a RFI un impegno puntuale in
questo preciso momento. (omissis). Si ricorda inoltre che la linea Porrettana
mantiene alti standard di puntualità già entro i cinque minuti ponendosi al
primo posto tra le direttrici regionali. Si riconosce che tale livello è dovuto
anche alla regolarizzazione del servizio nella parte bassa dove la frequenza
dei treni è più elevata con la soppressione dei treni corti da e per
Marzabotto. Dopo periodi critici anche tali soppressioni stanno diminuendo”.
Questo sostiene Per(e)i(ra). Purtroppo,
che stiano diminuendo non pare proprio, e su varie cose ci sarebbe da dire.
1 commento:
li usasse qualcuno i treni "corti" (che corti non sono anzi hanno sempre quattro carrozze)
aspettiamo fiduciosi giugno cosi' Pero Focci Venturi e compagnia vanno a casa
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