Si sono concluse le indagini sulla lottizzazione abusiva in un'area vincolata dove in vent'anni sono sorte 39 case e ville con piscina, tra cui quelle di alcuni vip.
“Si è conclusa l’indagine preliminare sugli abusi
edilizi perpetuati in Appennino” informa oggi una nota del consigliere
regionale Andrea Defranceschi. “E finalmente” prosegue la nota, “anche la Procura mi da’ ragione!
Aspetto con fiducia che venga rinviato a giudizio chi ha permesso di
edificare ville private in un’area protetta. 39 fra case, ville, villette
e piscine costruite senza alcuna logica rurale, urbanistica o paesaggistica.
Una vera e propria operazione di lottizzazione abusiva portata avanti
con la complicità di tecnici, amministratori e sindaci che non solo non hanno
impedito la costruzione di decine e decine di edifici, ma hanno altresì
avvalorato l’illecita presunzione dei proprietari abusivi di aver diritto a
tutte le opere di urbanizzazione necessarie. Un denuncia la mia – corredata da
esposti – che mi è valsa una serie di querele da parte dei soggetti in
questione, ma che ora, finalmente, sta per vedere il suo giusto epilogo.
In poco meno di vent’anni, uno degli ecosistemi più
suggestivi del nostro Appennino è stato impunemente deturpato da nomi e persone
ben precise, e con responsabilità ancor più gravi visto il ruolo che ricoprono.
Come per esempio l’allora responsabile tecnico del Comune, il famoso
geometra Ivano Nanni, per quello attuale – persona scelta con nomina
diretta dal sindaco Focci – e per alcuni professionisti incaricati dai
proprietari tra cui la geometra Ilaria Pozzi, assieme al padre Stefano Pozzi,
ai tempi il comandante dei Vigili urbani che svolgeva i controlli nella zona.
Tra le opere concesse: un acquedotto che verrebbe
implementato avvalendosi in parte di fondi europei e in parte con l’aumento
delle bollette per tutti i residenti della Provincia: l’ultimo tassello
che mancava per completare un’opera di lottizzazione abusiva di un’area
vincolata. Il sindaco di Vergato Sandra Focci intanto, incurante
delle più basilari regole, continua a prodigarsi nel tentativo di far
allacciare tutti gli edifici illegittimamente realizzati alla condotta idrica
pubblica anche tramite convocazioni pubbliche e delibere comunali”.
La nota del consigliere Defranceschio prosegue con numerosi
altri dettagli.
“Nell’informativa di reato redatta dal Capitano della
compagnia di Vergato, Luigi Ingrosso, si può leggere chiaramente quanto
denuncio da anni: “Nanni Ivano ha spadroneggiato nel corso degli anni, gestendo
a suo piacimento le pratiche edilizie”. E ancora: “una zona protetta che, negli
anni, è diventata residenziale per soddisfare i gusti di pochi, gli
elementi che descrivono quella zona come area lottizzata
abusivamente sono stati raccolti”. Non usa mezzi termini il Capitano: “Una
selvaggia realizzazione di opere edilizie, anche di pregio in assenza di
concessioni o con atti autorizzativi illeciti”. Nei rogiti, originati dalla
vendita della tenuta, è possibile leggere che: “la parte acquirente si obbliga
ad aderire al consorzio che si costituirà fra gli utenti, al fine di
ottenere gli allacciamenti elettrici per uso illuminazione, nonché ad ottenere
gli allacciamenti all’acquedotto e per effettuare le relative opere”.
Persino il Consulente Tecnico dell’Ufficio, perito nominato
dalla Procura, rimane stupito: “probabilmente, era già nell’intenzione di molti
soggetti l’idea di poter frazionare la “tenuta Sanguineda” a fini
edificatori e di poter anche realizzare in loco tutte le opere di
urbanizzazione necessarie”.
Nel corso degli anni è stato compiuto uno scempio senza
precedenti per tutelare l’interesse di pochi illustri abitanti, tra cui l’amministratore
delegato della Valsoia Furio Burnelli: autore a fine anni ’90 di una domanda
per “sistemare” a Sanguineda una roulotte in cui riporre, durante i mesi
invernali, le arnie per le api, si ritrova ora con una villa di tre piani
dotata di piscina interna. C’è tutto, fuorché le api.
Dopo anni di battaglie solitarie” conclude Defranceschi, “spero
che oggi si possa finalmente mettere un punto definitivo a una vicenda che ha
del paradossale. E siccome gli esposti non mi bastano, ho presentato
un’interrogazione in cui chiedo alla giunta se non intenda intervenire presso la Provincia di Bologna
perché blocchi ogni finanziamento a favore del citato acquedotto, finalizzato,
con l’acclarata complicità del Comune di Vergato, e quali azioni intenda porre
in essere per verificare che il Comune adotti le più opportune azioni per il
recupero delle somme dovute e non percepite, per l’applicazione delle sanzioni
pecuniarie a carico degli edifici illegittimi e per le ordinanze di abolizione
o sequestro degli stessi.”
1 commento:
Qui trovate il testo dell'interpellanza
http://notiziefabbriani.blogspot.it/2014/05/defranceschi-concluse-le-indagini-per.html
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