Maurizio Fabbri punta ad una stagione di rinnovamento, sia
nei rapporti col PD che con i cittadini
ed elettori.
Marizio Fabbri sarà il candidato sindaco della nuova lista
appoggiata dal Pd “Si darà un nuovo nome.” ci ha rivelato Fabbri ““Progetto
comune” era una lista formata da persone legate a partiti e indipendenti. In
questa nuova lista non ci sono partiti; il Pd ha deciso di appoggiarla, ma non
ne fa parte direttamente. Di persone legate a “Progetto comune” c’è solo
Daniela Aureli (l’attuale sindaco di Castiglione, ndr). Sarà quindi un nuovo progetto,
che partirà dal buon lavoro svolto dall’ultimo sindaco.” Come mai hai deciso di
creare un nuovo progetto, lasciando il gruppo di “Progetto comune”? “Non è
proprio così. “Progetto comune” finisce il suo ciclo e ne inizia un altro. Sono
anni che uno dei temi più discussi è la difficoltà di rinnovare la classe
dirigente. C’è bisogno di un nuovo progetto, più ampio e inclusivo, che
coinvolga nuove forze. Credo infatti che, vista la drastica riduzione di
risorse economiche, per far fronte al disagio sociale, alla manutenzione del
territorio e a tutto il resto serva un’ampia condivisione e un maggior
coinvolgimento della cittadinanza. Da molto tempo parliamo di questo,
soprattutto io, Daniela (Aureli, l’attuale primo cittadino castiglionese, ndr) e
altri ragazzi pronti ad assumersi le proprie responsabilità. Pensiamo quindi
che sia arrivato il momento di dare spazio a nuove forze. Le primarie del Pd,
che anche a Castiglione hanno visto trionfare Renzi, hanno dato un segnale
inequivocabile.” Cosa ti proponi di fare nel caso venissi eletto sindaco di
Castiglione dei Pepoli? “Ci sono priorità oggettive: la difesa del suolo, la
tenuta sociale - viste le troppe famiglie che stanno perdendo reddito e
sprofondando nella povertà - e il mantenimento dei servizi. Ci sono poi le
priorità di mandato che caratterizzano le offerte proposte: per rilanciare
l’economia, il turismo, l’offerta residenziale, il lavoro di una singola
amministrazione comunale non basta. Serve un coinvolgimento maggiore dei
soggetti economici, delle associazioni di categoria e dell’associazionismo. Per
anni questo è stato in parte rallentato da divisioni pseudopolitiche ormai
croniche. Io propongo un progetto, una lista formata in prevalenza da una
generazione che queste storiche divisioni non le conosce e non le vuole
riproporre.” Perché i cittadini ti dovrebbero votare? “Non chiedo deleghe in
bianco. Non voglio un voto né di appartenenza né ‘contro qualcuno’. Proponiamo
un progetto che coinvolga in maniera attiva la cittadinanza. Chiediamo quindi
sostegno ma anche partecipazione. Non è più tempo (se mai lo è stato) di
promesse: è tempo di parlare dei problemi e delle sue soluzioni, con un
linguaggio di verità.” Cosa pensi dell’Unione dei comuni dell’Appennino
bolognese? “Al netto delle difficoltà iniziali di impostazione e di
organizzazione, penso che sia una straordinaria opportunità per migliorare i
servizi offerti ai cittadini. È chiaro a chiunque che i comuni da soli, nel
breve periodo, non reggeranno più: i tagli incessanti dello Stato, la mancanza
cronica di personale e la sempre maggiore richiesta di competenze specifiche
fanno sì che molti servizi rischino di non essere più erogati o saranno
comunque ridimensionati. Che prospettive turistiche avremo se non lavoriamo
come territorio, come montagna bolognese? Che peso avranno le nostre richieste
se continuiamo a marciare divisi? È per questo che auspico che anche Camugnano,
Porretta e gli altri rientrino nell’Unione appena formata. Smontiamo poi la
diceria che i servizi e gli uffici si sposteranno a Vergato: tutti i servizi
per il cittadino non avranno nessuna variazione. Inoltre ripartono i tavoli del
piano strategico metropolitano, dove i comuni sono rappresentati dalle Unioni:
la nostra partecipazione deve essere forte. Infatti, il nostro Appennino, anche
grazie a Daniela (Aureli ndr), ha già avanzato progetti di innovazione e di
sviluppo interessanti. Colgo l’occasione per ringraziare Daniela Aureli per il
suo enorme gesto di generosità e di fiducia verso una nuova generazione,
rimanendo al nostro fianco per portarci la sua grande esperienza e le sue
competenze. Ha lavorato benissimo in un periodo molto difficile e ha il
coraggio di giocare la sfida del rinnovamento.”
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