Articolo di Elena Baldi
“Il soggetto delle
fotografie sono io, perché lavorare su se stessi è l’unico modo per poter
indagare su ciò che ci circonda “.
L’artista castiglionese Giulia Giannerini, laureata in
decorazione ambientale, classe 1988, bolognese di nascita, ha esposto le sue
opere a “Trasparenze Y”, un evento inserito
nell’ambito di ArteFiera, ArtCity e White Night, la notte bianca
dell’arte. “Trasparenze Y” si sviluppa in tre differenti location di Bologna –
ci racconta l’artista –. La prima è il negozio di abiti vintage Lulu Talune
(via San Felice, 33); la seconda è il vivaio urbano Senape (via Santa Croce,
10), un luogo innovativo che fa convivere natura e benessere; la terza location
si trova nel Grand Hotel Majestic “Già Baglioni” (via dell’Indipendenza, 8). Le
prime due parti della mostra resteranno aperte, quindi visitabili fino al 22
febbraio.” Da cosa deriva la scelta di esporre in tre spazi così diversi l’uno
dall’altro? “La nostra caratteristica principale è quella di invadere lo spazio
che allestiamo, cercando di far convivere opere e ambiente in armonia. Ecco
cosa significa “Trasparenze: è l’esigenza di inserire l’arte contemporanea
nell’ambiente con grande delicatezza.” Casagallery Itinerante è l’associazione
con cui collabori: raccontaci di che cosa si occupa. “Dal 2012 lavoro come
artista con Casagallery Itinerante. Da allora, ho partecipato a molti eventi:
mi occupo delle mie opere, ma anche della parte organizzativa, della
pubblicità, della documentazione. Fanno parte dell’associazione, più o meno
attivamente, circa 50 artisti, quasi tutti proveniente dall’Accademia di Belle
Arti di Bologna.” Parlaci delle tue opere: come nascono? “Ogni immagine è un
autoscatto, sul quale poi lavoro a computer e manualmente per creare
sovrapposizioni di più immagini. Lavoro molto con la fotografia: a volte è
unita al disegno, alla pittura, ma la base da cui parto è sempre fotografica. I
miei lavori sono molto autoreferenziali, mi piace parlare di me: parlare di
problemi personali per renderli in un certo senso globali è quello che tento di
fare con le mie opere. Il soggetto delle fotografie sono io, perché lavorare su
se stessi è l’unico modo per poter indagare su ciò che ci circonda.” Come è
nata la tua passione per l’arte? “Credo che la mia passione per l’arte sia nata
con me: il mio primo disegno, che ricordo e conservo ancora, fu un pagliaccio
che realizzai quando avevo solo 5 anni. Da lì ho cominciato a seguire sempre di
più il mondo dell'arte, grazie anche alla grande passione che mio nonno mi ha
trasmesso.” Cosa pensi che ti riserverà il futuro? “La mia speranza per il
futuro è sicuramente quella di fare della mia grande passione il mio lavoro e
di riuscire a diventare una vera professionista nel mio settore. Per ora posso
dire di essere molto fortunata, perché dopo tanto impegno e dedizione, sono
riuscita a portare avanti diverse collaborazioni con Le Donatella, le gemelle
Giulia e Silvia Provvedi che l’anno scorso hanno partecipato ad X Factor. Con
loro posso unire l’arte al mio lavoro e con molta libertà realizziamo insieme
tanti progetti per eventi, copertine per la casa discografica Sony, servizi
fotografici artistici, sempre cercando di mantenere uno stile molto personale.”
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