domenica 9 marzo 2014

Monzuno, tre avversari per Mastacchi alle comunali. Sono Nicoletta Poli, Germano Tonelli e Fabio Vignoli

Marco Mastacchi, sindaco civico
di  Monzuno, candidato al
secondo mandato
Dormirà sonni tranquilli per tutta la campagna elettorale Marco Mastacchi, sindaco eletto nel 2009 dopo che la sua lista civica Dimmi riuscì a interrompere una tradizione di sindaci PCI-DS-PD che era durata più di 30 anni. Nessuno dei 3 candidati sindaci che lo sfideranno il 24 maggio sembra infatti in grado di impensierirlo. Non lo era il giovane Jonathan Gerbi, vincitore di frettolose primarie tenute - chissà perché? - sei mesi fa per scelta del locale circolo PD, allora capeggiato da Francesco Manieri, che uscì dal risultato delle primarie piuttosto malconcio, tanto da decidere di farsi da parte e di passare la mano a Cosimo Barbarino. 
Va comunque riconosciuta a Gerbi una saggezza che altri politici locali, pensando di essere “navigati”, hanno dimostrato di non avere. La decisione di lasciare la campagna elettorale, dopo un risultato non disprezzabile alle primarie, ha dimostrato in questo ragazzo 23enne un’umiltà, ed una capacità di lettura dei fatti locali,  che forse difetta ai militanti del suo partito. Gerbi è stato saggio a farsi da parte e potrà diventare una risorsa tra qualche anno. L’avvicendamento alla guida del PD ha sortito una nuova candidatura - questa volta senza primarie, tanto a che servono? - bensì per semplice acclamazione di pochi iscritti al circolo monzunese. Ad essere scelta è stata Nicoletta Poli, la prima, e forse l’unica, persona che si era resa disponibile, dopo il passo indietro di Francesco Manieri, che dopo il ritiro di Gerbi non ha esercitato il suo diritto a candidarsi. Della neo-candidata Nicoletta Poli, laureata ed esperta in consulenze filosofiche, cui è stato affidato l’ingrato compito di riportare il comune a sinistra, abbiamo pubblicato  un’ampia intervista esclusiva sul numero di febbraio. Donna colta, dai tanti interessi e con un curriculum professionale lussureggiante, resta avvolta nel mistero incomprensibile del perché si sia fatta incastrare  dal locale circolo PD (del quale non ha mai fatto parte). A fare breccia è stato forse il suo  programma assai agguerrito, che auspica “una vera rivoluzione socio-culturale del territorio” ed una “svolta epocale”: dall’assessorato alle politiche giovanili, con tanto di “Sportello Giovani” (che potrebbe essere un’ottima idea in sé, ma chissà quanto praticabile in un territorio tricentrico), alla lotta contro l’”emergenza sociale e la povertà” (fatta con quali soldi?), dalle opere scolastiche e le “strutture che possano ridare dignità ai ragazzi” alle opere “per dare soluzione al dissesto idrogeologico”. Intenti tutti condivisibili e a volte necessari, che però dipendono poco dalla buona volontà di un sindaco, molto da poteri e finanziamenti disposti, se mai lo saranno, da Regione e Stato.
Assai più terra terra, e vicino alla sensibilità di chi come lui è un commerciante, come tale impegnato nella lotta quotidiana per la sopravvivenza in un sistema vessatorio, è il programma di Germano Tonelli, candidato dal Movimento di Beppe Grillo. Tonelli ha dalla sua un’arma non trascurabile: 5 anni di opposizione in consiglio comunale. Poi conosce bene la macchina-Comune. A sorpresa potrebbe essere proprio lui l’anti Mastacchi, magari sul filo di lana con la Poli.  Senza cercare di strafare, Tonelli punta a “ricostruire a Monzuno quel senso di comunità andato disperso”, e indica 3 priorità: “la Casa della Salute, l’asilo nido, l’inutilità della Tangenziale di Vado”, pronto a irrobustire il suo programma con nuovi punti suggeriti dai cittadini stessi, come lo “mission” pentastellata impone ai suoi seguaci.

Meno incisivo, almeno fino ad ora, il programma proposto da Fabio Vignoli, che torna alla carica dopo il risultato modesto riportato nel 2009 dalla sua lista Monzuno nel Cuore. Più attento a stigmatizzare i difetti del “nemico Mastacchi”, anzichè illustrare ai monzunesi un’alternativa credibile, Vignoli si gioca tutto con la chiave di lettura del sarcasmo da gossip monotematico, con cui cerca di flagellare, attraverso il suo blog “chiacchiere da bar” (per chi non lo conoscesse una sorta di “Dagospia di paese”), tutto ciò che a suo parere non va, non funziona o gli risulta incomprensibile a Monzuno o nell’universo.  Spinto da sentimenti verso il sindaco in carica che, in certi momenti, sembrano pure forme di odio personale (viste anche le querele ricevute), da anni ne pedina le mosse e non perde occasione per attaccarlo sul suo blog con qualunque scusa.                                    

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