sabato 29 marzo 2014

Vergato, il Pd sceglie un uomo d’apparato per correre da sindaco: è il tesoriere regionale Massimo Gnudi

Con un comunicato che tradisce, nei toni e nei termini, le ragioni e le valutazioni che hanno animato la discussione interna protrattasi per ben 20 giorni, il PD di Vergato ha annunciato, lo scorso 27 marzo, il candidato sindaco, che è stato indicato dal PD bolognese. Sarà Massimo Gnudi, consigliere provinciale e uomo dell’apparato-partito, essendo tesoriere regionale del PD da 7 anni, a correre per la coalizione di centrosinistra. Certo le ragioni addotte nel comunicato, più che ai cittadini di Vergato, sembrano rivolte ai sindaci dei Comuni vicini, nel senso che il PD di Bologna considera Vergato più per il suo ruolo strategico di “capitale” di un’Unione politicamente frammentata, cui è affidato il compito di ricucire gli strappi con l’Alto Reno creati durante il mandato di Sandra Focci, che come occasione per dare un segno di rinnovamento. Nella scelta del candidato sono prevalse le ragioni “diplomatiche” (la mission è “riallacciare rapporti positivi anche coi Comuni dell’Alto Reno”) su quelle legate alla sua esperienza di amministratore, che in quanto consigliere provinciale è oggettivamente scarsa, ed alle aspettative dei cittadini vergatesi, che non conoscono il candidato. Va detto sibito che, se la “mission” è questa, Gnudi ha pochissime chance di riportare i 4 Comuni scissionisti dell’Alto Reno all’interno di un’Unione a 13. Ed è curioso che dentro al PD si speri in quest’ardua impresa.
“…Nella prospettiva – recita il comunicato - dell’ormai certa istituzione della Città Metropolitana di Bologna e alla contestuale chiusura della Provincia, si rende necessaria la candidatura di una persona con caratteristiche politiche istituzionali di esperienza, che sappia continuare a svolgere un ruolo fondamentale di sintesi tra i Sindaci stessi dell’Unione Appennino Bolognese e riallacciare rapporti positivi anche con quelli dell’Unione dell’Alto Reno, per poter rafforzare il ruolo della montagna bolognese nella futura Città Metropolitana”.
L’altra preoccupazione, apertamente dichiarata nella nota che accompagna la candidatura Gnudi, è che
“ tale figura di comprovata esperienza, qualora eletta, possa rappresentare in modo efficace la centralità politico-amministrativa e l’importanza del Comune di Vergato come riferimento in tutte le sedi istituzionali superiori”. Insomma, sembra voler dire il PD, sappiamo che Vergato è una piazza politicamente importante e vogliamo tenerla sotto il controllo del partito. “Rappresentare in modo nuovo e forte – continua la nota - le istanze della montagna bolognese, in modo particolare di Vergato quale Comune centrale, nella nuova Città Metropolitana è sicuramente necessario ma anche indispensabile, per poter continuare a mantenere e soprattutto a rafforzare i servizi per i nostri cittadini. Per continuare a rafforzare in Regione la posizione di Vergato per quanto riguarda la mobilità, la viabilità e la sanità. Sempre di più sarà infatti opportuno che si partecipi in modo unitario alle politiche sovra comunali, per poter ridurre le distanze fra i nostri Comuni e la Città di Bologna e in particolar modo accedere in maniera sempre più attenta alle risorse messe a disposizione dall’Unione Europea”.
Per trovare una figura con le caratteristiche adeguate alla “mission” da compiere si è quindi dovuto cercare fuori Vergato. Gnudi è infatti residente a Sasso Marconi e dal 2004 presta la sua attività di Consigliere provinciale a Bologna. Ma soprattutto è un fedelissimo della macchina-partito ed è un pezzo importante dell’apparato PD regionale, visto che dal 2007 ricopre la carica di tesoriere del PD dell’Emilia-Romagna. Ora vedremo come e con quali argomenti Gnudi saprà farsi accettare dagli elettori vergatesi, che nulla o quasi sanno di lui, se non che è diretta espressione di via Rivani e che è stato catapultato a Vergato da Bologna. 60 anni il prossimo dicembre, Massimo Gnudi dovrà mostrare nella brevissima campagna elettorale a sua disposizione di poter rappresentare le istanze di Vergato in un momento politico davvero delicato e di transizione, sia per il PD che per il territorio, in attesa che cominci ad operare la tanto attesa Città Metropolitana.

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