“La concessione delle acque termali al Comune di Porretta?
Mi pare complicato”. Così ha commentato oggi, in una intervista esclusiva,
l’assessore provinciale Graziano Prantoni, facendo il punto sul contenzioso, a
tutt’oggi aperto, tra Società delle Terme e Hotel Helvetia. Nonostante un
pronunciamento del Tribunale di Bologna dello scorso 4 giugno, a tutt’oggi le
parti non hanno ancora trovato un accordo sul prezzo di somministrazione
dell’acqua termale, che Società delle Terme vorrebbe ridiscutere con l’Hotel
Helvetia, considerato che il prezzo fino ad oggi praticato è identico a quello
addebitato agli utenti per l’acqua di rubinetto. Incontriamo l’assessore, che
ha la delega alle attività produttive ed alle concessioni termali, durante un
incontro tra imprenditori e operatori economici presso lo Chalet Val Serena di
San Benedetto Val di Sambro. Da noi interpellato, ci ha rilasciato
un’intervista esclusiva sulla questione delle acque termali di Porretta.
D. Presto la
Provincia cederà il posto alla Città Metropolitana. Quante
possibilità ha il comune di Porretta Terme di ottenere dalla Regione le deleghe
per la concessione delle acque termali quando saranno restituite dalla
Provincia?
Al momento il quadro normativo non lo consente. La Regione è titolare della delega.
Fino ad oggi tale delega è stata attribuita alle 9 Province, che con una gara
ad evidenza pubblica assegnano le concessioni delle acque a soggetti pubblici e
privati che si candidano alla gestione delle acque, avendone i requisiti. Mi
pare che sia abbastanza complicato immaginare che ci siano realtà territoriali
in grado di assicurare questo. A meno che non ci sia
una modifica profonda del
quadro normativo, il tema è quello dell’utilizzo delle acque al di là della
concessione, attraverso i contratti di somministrazione che abbiamo
sancito con la nostra delibera (la
89/2006, n.d.r.), incrociando un’orientamento dell’Autorità Garante della
concorrenza. C’è un titolare della concessione, che nel caso di Porretta è
D. La polemica sulle acque termali deriva dalla scarsa
chiarezza dello schema tipo di contratto (art. 2 della L.R.32/1988). Lei non
crede che la Regione
dovrebbe rivedere quella parte della L.R.?
La legge regionale sicuramente va rivista e aggiornata alla
luce di cambiamenti intervenuti del panorama del termalismo nazionale. Quanto
al contratto tipo che noi abbiamo redatto è molto semplice: il titolare della
concessione deve essere in grado di dimostrare quali sono le spese che sostiene
per l’emungimento delle acque, per le infrastrutturazioni, per i tecnici ed i
controlli di laboratorio. Dopodichè le spese complessive vengono ripartite in
parti uguali tra i somministrati in base al consumo che ognuno fa. Per cui a me
pare che se c’è buona volontà questo non è un ostacolo al raggiungimento di un
accordo.
D. Lei ha seguito passo passo tutto l’evolversi della
vicenda. Ma nonostante la sua presenza costante non si è riusciti a
raggiungerlo, questo accordo.
Sì ma alla fine c’è stato un giudice che ha detto che la Provincia di Bologna
aveva fatto esattamente il proprio dovere, in maniera coerente. La Regione Emilia-Romagna
, che è titolare della delega, ha testimoniato il lavoro che abbiamo fatto, ed
io ho detto, in alcune occasioni, che se
tutti ci avessero dato retta non avremmo vissuto mesi di conflittualità che non
hanno fatto bene al territorio, che non hanno fatto bene al termalismo. Noi
abbiamo sempre detto che le Terme sono importanti, e vogliamo lavorare per
potenziarle e per migliorarle perché rappresentano per i territori un elemento
di qualificazione e di aumento del turismo. Nello stesso tempo, in coerenza con
l’Autorità garante, coloro che hanno titolo per utilizzare le acque possono
farlo. Ci sembrava una cosa semplice, di buone senso, che poteva mettere in
rete un territorio, aumentando il proprio appeal e la propria capacità di
attrazione. E’ chiaro che, se perdiamo il senso della comunità ed il senso
della solidarietà, rischiamo di aprire conflitti che non giovano.
D. La sentenza del 4 giugno del Tribunale di Bologna, tra
l’altro, intima a Società delle Terme di fare il contratto con Hotel Helvetia,
ma questo contratto ad oggi non è stato ancora fatto. Gli elementi per poter
fare questo contratto sono in mano alla Provincia o sono in mano alle due
parti? Cioè: la Provincia
può certificare su quali basi può essere espressa la tariffa richiesta dal
concessionario al somministrato?
D. Però è anche vero che l’intervento del giudice non ha
risolto il contenzioso…
E’ anche vero che non si è mai interrotta la fornitura delle
acque. Adesso bisogna che vadano avanti e che facciano un contratto. Noi
abbiamo fatto appello a tutti, dicendo andate avanti, dimostrate i costi che si
sostengono e poi ci mettiamo attorno a un tavolo. Se avete bisogno di un aiuto
da parte della Provincia siamo disponibili ad accompagnarvi, come abbiamo fatto
in questi mesi, in maniera di giungere alla sottoscrizione di un contratto che
veda la soddisfazione oggettiva di tutti i soggetti coinvolti.
D. Società delle Terme sostiene che l’acqua termale gli è
stata fino ad oggi pagata come se fosse semplice acqua del rubinetto. E vero?
Fino ad oggi è stato così.
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