Il Codacons si costituirà parte
civile in eventuali processi legati alla Variante di Valico. Lo fa sapere la
stessa associazione che assisterà "alcuni proprietari di terreni ed
abitazioni che sono rimaste lesionate a seguito dei lavori in qualche modo
riconducibili" all'opera. Prendendo atto dell'apertura di
un fascicolo per disastro colposo, a seguito di un esposto legato ad una
frana nella zona di Castiglione dei Pepoli, il Codacons "si
attiverà per depositare la propria nomina di persona offesa così come
si è attivata a tutelare altri cittadini rimasti vittime di situazioni analoghe
nel nostro Appennino".
L'associazione fa sapere anche,
in una nota firmata dall'avvocato e vicepresidente Bruno Barbieri, di essersi
già attivata "per un cittadino di San Benedetto Val di Sambro, residente
sulla parte destra del fiume Setta, Località Ponte Locatello, che si sta
vedendo franare una buona parte del terreno prospiciente la propria abitazione,
a causa della progressiva erosione dell'argine da parte del fiume
Setta. L'erosione cominciò a seguito della realizzazione di una strada di
servizio per i lavori, che portò ad un'evidente modifica del percorso
naturale del fiume e delle sue correnti". Per questi motivi i legali
"hanno attivato al Tribunale civile di Bologna un procedimento d'urgenza
per l'espletamento di un accertamento tecnico preventivo, citando Autostrade
per l'Italia spa, Anas e le società aggiudicatrici dell'appalto e di esecuzione
degli stessi". Ieri, la prima udienza.
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