domenica 16 giugno 2013

Acque termali di Porretta: “La concessione delle acque termali al Comune di Porretta? Mi pare complicato”

“La concessione delle acque termali al Comune di Porretta? Mi pare complicato”. Così ha commentato oggi, in una intervista esclusiva, l’assessore provinciale Graziano Prantoni, facendo il punto sul contenzioso, a tutt’oggi aperto, tra Società delle Terme e Hotel Helvetia. Nonostante un pronunciamento del Tribunale di Bologna dello scorso 4 giugno, a tutt’oggi le parti non hanno ancora trovato un accordo sul prezzo di somministrazione dell’acqua termale, che Società delle Terme vorrebbe ridiscutere con l’Hotel Helvetia, considerato che il prezzo fino ad oggi praticato è identico a quello addebitato agli utenti per l’acqua di rubinetto. Incontriamo l’assessore, che ha la delega alle attività produttive ed alle concessioni termali, durante un incontro tra imprenditori e operatori economici presso lo Chalet Val Serena di San Benedetto Val di Sambro. Da noi interpellato, ci ha rilasciato un’intervista esclusiva sulla questione delle acque termali di Porretta.
D. Presto la Provincia cederà il posto alla Città Metropolitana. Quante possibilità ha il comune di Porretta Terme di ottenere dalla Regione le deleghe per la concessione delle acque termali quando saranno restituite dalla Provincia?
Al momento il quadro normativo non lo consente. La Regione è titolare della delega. Fino ad oggi tale delega è stata attribuita alle 9 Province, che con una gara ad evidenza pubblica assegnano le concessioni delle acque a soggetti pubblici e privati che si candidano alla gestione delle acque, avendone i requisiti. Mi pare che sia abbastanza complicato immaginare che ci siano realtà territoriali in grado di assicurare questo. A meno che non ci sia
una modifica profonda del quadro normativo, il tema è quello dell’utilizzo delle acque al di là della concessione, attraverso i contratti di somministrazione che abbiamo sancito  con la nostra delibera (la 89/2006, n.d.r.), incrociando un’orientamento dell’Autorità Garante della concorrenza. C’è un titolare della concessione, che nel caso di Porretta è la Società delle Terme, la quale deve, a fronte di soggetti che ne fanno richiesta e che hanno le caratteristiche stabilite dalla ASL, fare i contratti di somministrazione. Le acque diventano così un bene diffuso, mettendo in rete opportunità non concorrenziali tra di loro, ma con una visione di integrazione. E questo diventa, dal punto di vista turistico, un elemento importante per il territorio.
D. La polemica sulle acque termali deriva dalla scarsa chiarezza dello schema tipo di contratto (art. 2 della L.R.32/1988). Lei non crede che la Regione dovrebbe rivedere quella parte della L.R.?
La legge regionale sicuramente va rivista e aggiornata alla luce di cambiamenti intervenuti del panorama del termalismo nazionale. Quanto al contratto tipo che noi abbiamo redatto è molto semplice: il titolare della concessione deve essere in grado di dimostrare quali sono le spese che sostiene per l’emungimento delle acque, per le infrastrutturazioni, per i tecnici ed i controlli di laboratorio. Dopodichè le spese complessive vengono ripartite in parti uguali tra i somministrati in base al consumo che ognuno fa. Per cui a me pare che se c’è buona volontà questo non è un ostacolo al raggiungimento di un accordo.
D. Lei ha seguito passo passo tutto l’evolversi della vicenda. Ma nonostante la sua presenza costante non si è riusciti a raggiungerlo, questo accordo.
Sì ma alla fine c’è stato un giudice che ha detto che la Provincia di Bologna aveva fatto esattamente il proprio dovere, in maniera coerente. La Regione Emilia-Romagna , che è titolare della delega, ha testimoniato il lavoro che abbiamo fatto, ed io ho detto, in  alcune occasioni, che se tutti ci avessero dato retta non avremmo vissuto mesi di conflittualità che non hanno fatto bene al territorio, che non hanno fatto bene al termalismo. Noi abbiamo sempre detto che le Terme sono importanti, e vogliamo lavorare per potenziarle e per migliorarle perché rappresentano per i territori un elemento di qualificazione e di aumento del turismo. Nello stesso tempo, in coerenza con l’Autorità garante, coloro che hanno titolo per utilizzare le acque possono farlo. Ci sembrava una cosa semplice, di buone senso, che poteva mettere in rete un territorio, aumentando il proprio appeal e la propria capacità di attrazione. E’ chiaro che, se perdiamo il senso della comunità ed il senso della solidarietà, rischiamo di aprire conflitti che non giovano.
D. La sentenza del 4 giugno del Tribunale di Bologna, tra l’altro, intima a Società delle Terme di fare il contratto con Hotel Helvetia, ma questo contratto ad oggi non è stato ancora fatto. Gli elementi per poter fare questo contratto sono in mano alla Provincia o sono in mano alle due parti? Cioè: la Provincia può certificare su quali basi può essere espressa la tariffa richiesta dal concessionario al somministrato?
La Provincia ha fatto un contratto tipo in cui sono indicati gli elementi che devono essere quantificati. Non andiamo oltre, perché il resto riguarda rapporti e relazioni tra privati. Il giudice però ha detto che il comportamento della Provincia è stato corretto.
D. Però è anche vero che l’intervento del giudice non ha risolto il contenzioso…
E’ anche vero che non si è mai interrotta la fornitura delle acque. Adesso bisogna che vadano avanti e che facciano un contratto. Noi abbiamo fatto appello a tutti, dicendo andate avanti, dimostrate i costi che si sostengono e poi ci mettiamo attorno a un tavolo. Se avete bisogno di un aiuto da parte della Provincia siamo disponibili ad accompagnarvi, come abbiamo fatto in questi mesi, in maniera di giungere alla sottoscrizione di un contratto che veda la soddisfazione oggettiva di tutti i soggetti coinvolti.
D. Società delle Terme sostiene che l’acqua termale gli è stata fino ad oggi pagata come se fosse semplice acqua del rubinetto. E vero?

Fino ad oggi è stato così.

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