venerdì 5 luglio 2013

Unione dell'Appennino Bolognese, “alcuni comuni stanno fuori”, conferma Sandra Focci, presidente della disciolta Comunità Montana

Sull’iter in corso per l’Unione dei Comuni incontriamo la presidente della disciolta C.M. della Valle del Reno, nonché sindaco di Vergato. 
Sindaco Focci, a che punto è lo Statuto dell’Unione dei Comuni dell’Appennino Bolognese?

E’ già stato approvato dalla maggior parte dei comuni, restano indietro Camugnano, dove la nuova Giunta si è appena insediata, e Castel d’Aiano. Poi dovremo tornare a ragionare con quei comuni, che sappiamo che non hanno intenzione di approvarlo e quindi che stanno fuori dall’Unione: Porretta, Granaglione, che già si erano espressi, e pare anche Lizzano”.

Ma possono non approvare lo Statuto questi comuni? e appellandosi a che cosa?

Questo andrebbe chiesto a loro. Sappiamo che l’Unione dei Comuni è una scelta strategica, mentre questi comuni avrebbero preferito la soluzione di separarsi dal Medio Reno e dalla valle del Setta. Noi invece riteniamo che la potenzialità del nostro territorio sia proprio quella di stare insieme, con tutte le specificità che abbiamo”.

Lasciamo per un momento da parte questi comuni “dissidenti”. Quali sono ora le prossime scadenze per la nascita dell’Unione?

Ci sarà prima un incontro con la Regione, per capire come comportarci con questi comuni che non hanno approvato lo statuto. La procedura della Regione (art. 7) prevedeva la trasformazione di diritto della Comunità Montana in Unione dei Comuni. Dovremo attendere quindi le decisioni della Regione. Subito dopo lo statuto verrà pubblicato, ed entrerà in vigore dopo 30 giorni dalla pubblicazione. A quel punto si dovrà procedere all’elezione di tutti gli organismi della nuova Unione”.

Lo Statuto è un documento rigido, che tale è e tale rimane…

Lo statuto è stato fatto da tutti noi sindaci. Pertanto nel momento in cui approda nei Consigli comunali deve essere obbligatoriamente approvato nella stessa maniera da tutti, altrimenti non è valido. Abbiamo tenuto diverse Conferenze dei sindaci per sviluppare la più ampia discussione e abbiamo condiviso il documento da sottoporre nei Consigli comunali. Abbiamo cercato di fare uno strumento flessibile, le parti organizzative vengono rimandate ad appositi Regolamenti che verranno discussi successivamente. Sono stati previsti 3 sub-ambiti, pensando anche ai comuni dell’Alto Reno. Nel momento in cui alcuni comuni dell’Alto Reno non dovessero stare con noi, dovremo capire come riorganizzare i sub-ambiti, che sono solo forme organizzative per la gestione dei servizi, non comportano spese o elezione di organismi ma solo riorganizzazione dei servizi per i cittadini”.


1 commento:

Danilo ha detto...

Anche Loiano è stato considerato un Comune dissidente perchè non ha sottoscritto 'allineato e compatto', il diktat della Saliera. Nella serata che si è svolta qualche mese fa è emerso, neanche tanto velatamente, che i Comuni 'non-allineati' avrebbero perso importanti trasferimenti di risorse (leggi soldi) da parte della Regione. Durante la serata (organizzata guarda caso dal PD locale), è scaturita chiaramente la parola 'ricatto'. Difficile pensarla diversamente.