lunedì 4 marzo 2013

Un'Idea di Appennino, è on line il notiziario cartaceo di marzo

Cliccando su https://sites.google.com/site/unaideadiappennino/ultimo-numero è possibile leggere e sfogliare il nuovo numero di Marzo 2013, che contiene, tra l'altro, un intervento di Claudio Sassi su Le priorità della Montagna, un servizio sulla Valorizzazione dei sentieri escursionistici (bozza di legge regionale), servizi e interviste esclusive sul dibattito aperto dall'iter di nascita delle Unioni di Comuni dell'Alta e Media Valle del Reno e delle Valli Idice-Setta, oltre a notizie di politica, economia e cultura dai Comuni della Montagna bolognese. Il nuovo numero contiene infine un Inserto speciale, di 4 pagine, con i dati di affluenza al voto ed i risultati elettorali delle Elezioni politiche del 24 e 25 febbraio 2013 nei 16 Comuni dell'Appennino bolognese.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Mi permetto di inviare un commento all’articolo « Tangenzale di Vado, la Provincia ora chiede garanzie »

Vado, non è sempre stato all’ombra di due ponti. Il ponte della ferrovia, è stato costruito sul paese per la far passare la Direttissima negli anni 20, e durante la guerra è diventato l’obiettivo dei bombardamenti alleati, ciò che è valso a Vado la distruzione totale. Quello dell’Autostrada, inaugurato nel 1960, si è interposto fra il paese, il suo bel fiume e le sue montagne.
Da più di cinquant’anni l’abitato è quindi stretto fra queste due strutture, in modo che da tempo i Vadesi non sanno più come si presenti un orizzonte libero da ponti. Si sono probabilmente abituati ai ponti e si sentono protetti da questi. Potremmo dire che hanno sviluppato una forma di “sindrome del ponte”.
Così, quando nel 2008 si è presentata la possibilità di poter recuperare la prospettiva sul fiume, grazie all’abbattimento dell’orribile viadotto autostradale, 800 persone si sono opposte (ma 800 sono una maggioranza ?). Il ponte non si tocca !
Non bastava certo loro che attorno al paese si fossero costruiti nel frattempo altri ponti, tutti bruttisimi: quelli che s’intecciano dietro la Cova e gl’incomprensibili viadotti di collegamento fra due tunnel autostradali sopra Ca’ di Berto. Questi ultimi in particolare continuano ad inquinare la vallata senza alcuna barriera. Infatti, la lungimirante giunta municipale guidata dal sindaco Marchi non ha mai fatto realizzare da Autostrade per l’Italia le barriere antirumore previste (unico comune di tutto il percorso).
Rinunciando alle opportunità legate al nuovo progetto autostradale la medesima giunta municipale non ha osato seguire il programma che prevedeva l’abbattimento del ponte. Così, da più di cinque anni, il vecchio troncone è in rovina.
Avremmo potuto avere un magnifico parco fluviale, abbiamo una rovina industriale. Bella conquista !
L’attuale giunta ha cavalcato il progetto di trasformazione del ponte autostradale in tangenziale, sapendo perfettamente come ciò fosse costosamente irrealizzabile.
Il resoconto dell’incontro fra il sindaco ed i Vadesi, apparso sul numero di novembre di « Un idea di Appennino », ci illustra perfettamente la situazione che si è venuta a creare. Eletto grazie anche al progetto di tangenziale, il sindaco Mastacchi non può che costatare che in cinque anni non si è fatto nulla e che i costi per realizzare l’inutile progetto faraonico sono lievitati a 24.000.000 €. Somma che, per fortuna, dovrebbe spaventare un po’ tutti gli enti in causa !
Tuttavia con le elezioni comunali che si avvicinano la Tangenziale di Vado ritorna all’ordine del giorno. Possiamo leggere sullo stesso resoconto che il sindaco Marco Mastacchi non « …intende tornare indietro sulla scelta di costruire la tangenziale…» e conclude dicendo : « Io l’avevo detto e lo faccio. »
Premesso che le cose dette e fatte dall’attuale amministrazione comunale sono sotto gli occhi di tutti i Vadesi. Io che vengo a Vado regolarmente non ci scopro assolutamente nulla di nuovo, se non l’abbandono. Lo stato in cui si trova l’asilo Conti è un triste esempio di tale degrado. Poi, vedendo come sono gestiti i progetti, o pittosto non gestiti, mi rassico dicendomi che sia forse meglio così.
Mi piacerebbe sapere in conclusione cosa ce ne facciamo di una tangenziale quando non sappiamo nemmeno gestire le vie e le strade comunali (si veda lo stato della via della Stazione) ?

Gianpaolo Nadalini gnadalini@aol.com