sabato 8 febbraio 2014

Fusione Porretta-Granaglione, un’iter lungo un anno

Articolo di Simone Contro

Sommando assieme contributi regionali e statali, pioveranno circa 6,5 milioni nelle casse della nuova amministrazione.
Dopo le delibere di dicembre da parte dei due consigli comunali, la Regione Emilia-Romagna ha predisposto il progetto di legge che sancirà la nascita di un nuovo comune, nato con la fusione dei due territori comunali. I cittadini di Granaglione e Porretta Terme  saranno chiamati a esprimersi col proprio voto attraverso il referendum che si terrà il prossimo autunno. Contemporaneamente, sceglieranno anche quale nome dare al nuovo comune, scegliendolo tra Granaglione - Porretta Terme, Alto Reno Terme e Acque Alte.
Si avvicina dunque un appuntamento di portata storica per il nostro territorio, che porterà, nel caso vincesse il SI’ al referendum, alla creazione di un comune più grande, più forte e quindi in grado di risolvere meglio i bisogni dei cittadini, in un momento di generale difficoltà per i bilanci di tutti i comuni italiani. Ecco 5 buoni motivi per dire SI’ il referendum della fusione.
1.Incentivi per la fusione: il nuovo comune nato dalla fusione disporrà di tre importanti canali di finanziamento. Un contributo ordinario di circa 200.000 euro per 15 anni dalla regione Emilia Romagna, uno straordinario, sempre dalla regione, di circa 150.000 euro per 3 anni, e un contributo ordinario dallo Stato di circa 300.000 euro per 10 anni.
In parole povere, nel giro di 15 anni, il nuovo comune recepirebbe in contributi la bellezza di circa 6 milioni e mezzo di euro, tutti spendibili in servizi migliori e più efficienti per il cittadino, per alleggerire il carico fiscale sulle famiglie dei due comuni e investire in una politica di rilancio turistico del territorio.
2.Esenzione dal patto di stabilità. La legge prevede, per i comuni nati da fusione, l’esenzione di 3 anni dal patto di stabilità, che impone rigidi vincoli sulla spesa corrente dei comuni. Non solo arriverebbe una enorme quantità di denaro, ma si potrebbe utilizzarlo per fare lavorare le imprese del territorio, oggi in parte strozzate da lavori svolti, ma non pagabili a causa di questa normativa.
3.Peso Politico. il nuovo comune, nato da fusione e quindi superiore ai 5000 abitanti, potrebbe presentarsi ai tavoli provinciali e regionali non solo come punto di riferimento di una comunità più grande, ma anche come frutto di una importante riforma istituzionale, una tra le prime in Emilia Romagna. Avremmo anche più peso nelle battaglie fondamentali come la difesa dell’Ospedale Costa o della Ferrovia Porrettana da Bologna.
4.Forte segnale ai comuni dell’Alto Reno. Con la Fusione di Granaglione e Porretta Terme si darebbe un forte segnale di speranza anche ai comuni che ad oggi non sono pronti, come Castel di Casio, Gaggio e Lizzano.
Così che, un domani, altri potrebbero unirsi.
5.Contesto nazionale. Viviamo in un momento storico in cui lo Stato Italiano ha estrema necessità di tagliare la spesa pubblica. Il processo di fusione dei comuni, pertanto, si pone come inevitabile. Prima o poi, in altre parole, tutti i piccoli comuni sono destinati alla fusione.

Oggi abbiamo l’occasione di intraprendere questo percorso godendo di ingenti finanziamenti e importanti benefici, sia economici che politici. Se ci lasciamo sfuggire questa occasione oggi, cosa possiamo aspettarci domani?

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