venerdì 31 maggio 2013

A Qualto, frazione di San Benedetto, la strada che collega con Pian del Voglio è ormai chiusa da due mesi. "Così non si può andare avanti" dicono i residenti

FabianoSerra, residente di Qualto,
ha avviato una raccolta di firme per sollecitare la riapertura della strada
E’ un dramma nel dramma quello che stanno vivendo i residenti di Qualto, se si pensa che da oltre due mesi nulla è stato fatto per ripristinare la viabilità della strada collassata. Collegamento indispensabile per raggiungere il casello autostradale di Pian del Voglio per chi arriva da Monghidoro e da Madonna dei Fornelli, la strada chiusa al transito dopo una frana rende durissima la vita ai 300 abitanti della frazione, ora costretti a passare per una via alternativa, impiegando almeno mezz’ora per raggiungere il casello autostradale o il capoluogo. Questo il tema al centro dell’accesissimo dibattito del 29 maggio sera a Qualto, organizzato dal sindaco Luca Stefanini per rispondere alle lamentele legittime dell’intera cittadinanza. Molti gli abitanti che, da tempo, chiedono al sindaco un intervento provvisorio per consentire il transito almeno ad una sola corsia, ma fino ad ora ogni sforzo è stato vano. ”Non ho nulla in contrario ad un intervento temporaneo, ma il nostro tecnico comunale, il geometra Santarini, ritiene che non ci siano le condizioni di sicurezza necessarie per riaprire, anche se parzialmente, la strada” ha dichiarato il sindaco. Da qui le proteste hanno preso corpo e vigore come un fuoco improvviso. Dopo le insistenti pressioni da parte dei cittadini, stanchi dell’interminabile attesa per l’inizio dei lavori, il sindaco ha chiarito ogni dubbio. “La ditta Toto riferisce che i lavori partiranno non prima del 15 giugno”. <il primo cittadino si dice incartato tra le cautele del suo ufficio tecnico, che non intende prendersi la responsabilità di riaprire la viabilità con un intervento di urgenza, ed i tempi lunghi della ditta Toto, incaricata da Società Autostrade dell’opera di ripristino. A distanza di due mesi si è fermi alla fase progettuale, mentre i cittadini sconsolati imputano all’amministrazione comunale di non prendersi alcuna responsabilità sul ripristino della via, scaricando le colpe altrove. Per questo Fabiano Serra, residente di Qualto, annuncia una raccolta di firme. “Abbiamo avuto fin troppa pazienza, è ora che noi abitanti prendiamo in mano la situazione, perché qui nessuno fa niente.
(giada pagani)

Bologna, si inaugura l’8 giugno la nuova Stazione “Mazzini” della Direttissima. Avrà parcheggi per auto-moto e servizio di Bike-sharing

Una buona notizia per i pendolari che usano la Direttissima, che presto potranno sfruttare la nuova stazione Mazzini oltre a quelle di San Ruffillo e di Bologna Centrale: si inaugura l'8 giugno la nuova stazione del SFM posta lungo  la via Emilia Levante al Ponte Vecchio e servita da bus di linee urbane e extraurbane n. 19, 27, 62 e 110.
Da domenica 9 giugno – informa BolognaToday - ci sarà il via alle corse in arrivo e in partenza: 25 al giorno verso la Stazione Bologna Centrale (che si potrà raggiungere in 5-7 minuti) con cadenza ogni mezzora circa, e 26 le corse che, dopo le fermata di San Ruffillo, porteranno verso l’Appennino (Rastignano, Musiano-Pian di Macina, Pianoro, Monzuno, Grizzana Morandi e San Benedetto Val di Sambro), fino ad arrivare a Prato (qualche treno arriva anche a  Firenze). Nei giorni festivi e la domenica, gli utenti della stazione di Bologna Mazzini potranno contare su 10 corse per direzione.
L’utenza prevista nella stazione di Bologna Mazzini (stimata per quando il Servizio ferroviario metropolitano sarà pienamente a regime e saranno ultimati i lavori nella stazione centrale) è di 1.600 viaggiatori al giorno, tra saliti e discesi. La fermata è dotata di due marciapiedi, in quota rispetto alla via Emilia, raggiungibili grazie a un complesso sistema di scale e ascensori; è stato realizzato anche un nuovo sistema di percorsi ciclopedonali e di parcheggi per auto, moto e biciclette. E' stata installata anche una postazione di bike-sharing.   Un festa di inaugurazione è prevista per tutta la durata dell’8 giugno. Si parte – continua la nota di BolognaToday - alle ore 18 in via Mazzini, che per l’occasione sarà chiusa al traffico (tratto da via Mainoldi fino a via Pontevecchio) per ospitare palchi, stand informativi e i tavoli all’aperto degli esercenti della zona. Un’area sarà dedicata ai bambini, con palloncini, truccatori, clown, maghi e laboratori didattici sulla città e i trasporti. Tre, invece, saranno nel corso del pomeriggio le postazioni musicali allestite in altrettanti punti della strada: ci sarà lo “spaghetti samba” dell’Orchestra Rosichino, il jazz di Banda Rai e le canzoni della tradizione con l’ensemble popolare dei Polka Vanda. Alle ore 20.00 è la volta di “Dance for a new wanderlust”, lo spettacolo “propiziatorio” della compagnia di danza contemporanea Le Supplici. Sotto e attorno al ponte di via Mazzini, addobbato da stendardi, drappeggi e bende colorate quasi a riprodurre una sorta di gran sipario, si muoveranno sette danzatori in complesse sezioni e intrecci coreografici, che di volta in volta richiameranno l’incessante spinta umana verso il nuovo, le migrazioni di stormi d’uccelli, le grandi transumanze, i banchi di pesci che sembrano improvvisamente attorniare il nulla negli oceani. La musica sarà ancora protagonista dalle ore 21.00 con i beat e le videoproiezioni del dj Koan 01 (Massimo Vincentini) accompagnato dal video performer Ootchio (Salvatore Arangio).

Porretta, con la tassa di soggiorno è a rischio il Soul Festival

Già la notte stessa di mercoledì 29 maggio, pochi minuti dopo l’approvazione in consiglio comunale del regolamento che istituisce la tassa di soggiorno, la rete ha preso fuoco. Mail, messaggi e commenti hanno affollato caselle mail e i siti di discussione più frequentati, come Bar Diavolo su Fb. Alle minacce avanzate nei giorni precedenti, Gianluca Pavanello dell’Hotel Helvetia ha fatto seguire i fatti. “Stanno discutendo l’introduzione della tassa di soggiorno” aveva avvisato nei giorni precedenti con una mail a tutti gli stakeholder di Porretta. “Se lo faranno, taglierò i contributi al Soul Festival: non posso pagarli due volte”. L’hanno fatto, ed anche Pavanello è stato di parola: negherà l’ospitalità gratuita nelle camere dell’Helvetia agli artisti. Un contributo che egli stesso stima del valore tra i 15 ed i 20mila euro per le venti camere negate agli organizzatori. Ma la “vendetta” di Pavanello contro la decisione dell’amministrazione non si limita al Soul Festival, annunciato per il 18
luglio: “Helvetia - scrive in una mail inviata a tutti - è costretta ad annullare tutti i contributi normalmente erogati per manifestazioni e promozione del territorio, tra cui il Soul Festival”. Ora l’organizzatore Graziano Uliani, dopo aver risposto a Pavanello “a questo punto non più senso continuare”, se dovesse poi decidere di farlo per onorare i contratti già siglati con gli artisti, dovrà spostarli altrove, perdendo la “commodity” di un hotel proprio davanti al Rufus Thomas Park. E soprattutto dovrà pagare le camere, forse usando quei 17mila euro previsti dal comune nel bilancio 2013. Significativo anche lo scambio di mail tra Pavanello e l’assessore Nicolò Savigni. “Nicolò, la mia proposta è quella di cercare per tempo dei contributi come illustrato da presidente Federalberghi. In mancanza di queste risorse andranno tagliate tutte le spese non finanziabili. Le iniziative valide, come il Porretta Soul Festival, troveranno sul mercato i necessari finanziamenti dai privati. Se nessuno finanzia, significa che nessuno ci crede e che quindi non serve. Io ai TURISTI che hanno ancora il coraggio di venire a Porretta darei un PREMIO … altro che tasse! Per conto mio considero i turisti non un bancomat ma un’enorme risorsa da coccolare, conservare e sviluppare. Non avete idea della fatica che si fa per portarli da noi”. Quanto alla posizione del Comune, ecco come la rappresenta lo stesso Savigni per conto dell’assessore al Bilancio, Cristian Marconi: “1) dal 1 gennaio non è più possibile mettere parte delle entrate da oneri di urbanizzazione e alienazioni in spesa corrente (nel 2012 la quota per oneri di urbanizzazione ammontava a 72.798+ 7.200 da alienazioni). 2) la spesa per la neve ha raggiunto l'importante cifra di quasi 190mila euro (120mila il preventivo per il 2012). 3) la spesa per i servizi sociali (sussidi + assistenza domiciliare) subirà un incremento di circa il 20% rispetto al 2012. 4) le spese per la nuova Biblioteca di 470 mq situata all’ex sottostazione non sono ancora quantificabili con esattezza ma sicuramente saranno superiori a quelle fino ad ora sostenute.” 

Monzuno, primarie del centrosinistra tra due candidati a sindaco il 23 giugno

Sono state raccolte - avverte una nota sul sito OraMonzuno - le firme per presentare le candidature a sindaco per le amministrative del 2014 di Jonathan Gerbi e Francesco Manieri. Il 23 Giugno tutti i cittadini che si riconoscono nella proposta della Lista Comunità e Territorio, sono chiamati ad esprimere la propria preferenza. La partecipazione è alla base della Democrazia - conclude la nota.

mercoledì 29 maggio 2013

SPEA e Società Autostrade: "quello depositato lungo il Setta non è amianto"

L'ing. Selleri di SPEA, sulla sin. col microfono, ha illustrato
i lavori di scavo della galleria e introdotto la discussione
Nell'incontro pubblico (il secondo in pochi giorni) alle Caselline di Pian di Setta sono intervenuti ieri sera alcuni dirigenti di SPEA, progettista della Variante per conto di Autostrade, di Società Autostrade e di Toto. Davanti alla sala piena di residenti, l'ing. Selleri di SPEA ha sostenuto la tesi, appoggiata da alcuni professori delle Università di Torino e Milano, che nel deposito AD5 lungo il Setta, come anche nelle zone di scavo, non ci sarebbe amianto. Tale tesi non è stata supportata con dati di analisi certe, ma solo con ipotesi basate sull'esperienza di alcuni professori, tra cui il prof. Cavallo, che hanno tentato di spiegare alla platea che la somiglianza tra tipi e conformazioni simili di minerali può ingannare e che quindi non si può dire con certezza che quello trovato nei cumuli sul Setta sia amianto. Tale tesi ribalta e contraddice i risultati della analisi effettuate sia dal laboratorio Ecoter di Firenze, sia dal laboratorio ph Srl, subito trasmesse alla USL nel marzo scorso. Secondo il laboratorio Ecoter, interpellato dall'impresa San Benedetto Val di Sambro esecutrice dei lavori, in alcuni campioni di terreno sottoposti ad esami il 21 marzo risultava "la presenza di actinolite nel terreno in concentrazione variabile tra 35,5 e 72,7 g/Kg, a fronte di un valore limite per la caratterizzazione dei cumuli di 1 g./Kg previsto dal D. Lgs. 152/06". Queste quantità sarebbero, a detta di tutti gli esperti, esageratamente alte e senza riscontri in letteratura. Forse anche per questo l'impresa San Benedetto Val di Sambro, d'accordo con SPEA, decide di effettuare nuovi campionamenti sia dei cumuli sia dell'aria. Mentre gli esami di aerodispersione di fibre di amianto, effettuati con tre centraline, risultano negativi, quelli di campioni di terreno prelevato dai cumuli in AD5 vengono affidati a due distinti laboratori, il primo è il pH Srl, sempre di Firenze, l'altro è dell'Università di Firenze. Nei primi giorni di maggio, l'analisi "di 9 campioni di terreno in AD5 in XDR evidenzia la presenza di picchi attribuibili a forme di amianto, in particolare a crisotilo e actinolite. L'analisi in SEM non ha mostrato presenza di crisotilo, ma ha mostrato la presenza di strutture cristalline di forma parallelopipedo compatibile con actinolite". Nel rapporto di prova si dice inoltre che tali strutture cristalline hanno aspetto non fibroso. Nella relazione del laboratorio, si conclude con la necessità di approfondire l'indagine per tali campioni. Queste risultanze sono le stesse espressamente citate nella risposta dell'assessorato regionale alla sanità all'interrogazione del consigliere Defranceschi circa la presenza di amianto nel deposito lungo il Setta. 

Per chiarire meglio il discorso, precisiamo che l'actinolite è un minerale aghiforme (anfibolo) contenente amianto, usato per decenni dall'industria mondiale per produrre isolanti altamente resistenti. Il suo uso è stato messo al bando perchè dannoso alla salute se la fibre che lo compongono vengono inalate ed anche perchè cancerogeno: causa infatti mesoteliomi.

La nuova versione, presentata ieri in pubblico da dirigenti di Autostrade e dagli esperti delle Università di Torino e Milano, è ora che tali esami avrebbero scambiato per actinolite, in grado di liberare amianto fibroso, altre formazioni simili ma non altrettanto tossiche, perchè allo stato cristallino e quindi non fibroso. Tale tesi non è però, al momento, supportata da dati certi di laboratorio e da analisi successive, dal momento che Arpa di Reggio Emilia, competente in regione per effettuare nuovi esami sull'amianto, non ha ancora reso pubbliche le proprie analisi, effettuate sia sui campioni prelevati lo scorso marzo sia sui nuovi campioni prelevati in proprio nel mese di maggio. Il consigliere di minoranza di Monzuno Germano Tonelli ha chiesto se microparticelle di 3 micron, provenienti dalla frantumazione di materiali cristallini, non potrebbero essere tossiche, se inalate, al pari delle particelle fibrose ben note in letteratura scientifica. Le risposte non sono state esaurienti.

Quindi in sostanza ieri sera la platea ha assistito all'esposizione di una serie di ipotesi, rispettabili perchè avanzate da eminenti esperti accademici, ma non supportate da dati analitici certi,  che non hanno convinto nessuno. Il consigliere di minoranza di Grizzana Morandi Mirco Baldi ha anche detto di non credere alle argomentazioni, effettivamente deboli, prodotte dagli esperti, e di temere, nonostante le rassicurazioni, per la salute dei lavoratori e dei residenti.  

Per la cronaca va infine sottolineato che il presupposto utilizzato nelle dichiarazioni degli esperti ieri sera, e cioè che il problema amianto nelle zone di scavo delle gallerie della Variante è ben noto e monitorato dal 2006, è esattamente contrario a quanto dichiarato nel precedente incontro del 23 maggio. Quella sera, gli esperti di ARPA e USL intervenuti avevano sempre sostenuto di non essere mai stati a conoscenza dell'esistenza di amianto o anche solo di ofioliti (minerali che potrebbero contenerlo) in queste zone. Queste affermazioni sono smentite, oltre che da quanto dichiarato da SPEA ieri sera, anche dallo studio, pubblicato dalla stessa Arpa Regionale nel 2004, sulle Pietre verdi (ofioliti), dal quale risulta che tutta l'area compresa attorno alle aree di scavo della Variante è ricchissima di affioramenti ofiolitici. Su questo tema si veda il post http://unaideadiappennino.blogspot.it/2013/05/amianto-sul-lungo-setta-uno-studio-di.html.

lunedì 27 maggio 2013

Granaglione, Giuseppe Nanni riconfermato sindaco senza sfidanti. Ed ora la fusione con Porretta

Con 1261 voti, su 1315 votanti, Giuseppe Nanni si riconferma alla guida di Granaglione. Alla sua lista civica “Insieme per salvare Granaglione”, appoggiata da tutti i partiti, e per questo senza sfidanti di altre liste, sarebbe bastato il 50% dei voti più uno, ma ha totalizzato quasi la totalità del 67,33% dei votanti. Ora si profila per Granaglione il percorso, già annunciato, che porterà questo piccolo Comune, che non raggiunge i 3.000 abitanti, alla fusione con Porretta Terme. La fusione è quasi un passo obbligato, dal momento che, dal 1 gennaio 2014, sarà costretto a trasferire tutte le proprie funzioni a soggetti esterni, cioè all’Unione dei 13 Comuni, che Nanni ha sempre considerato come una specie di camicia di forza. La fusione con Porretta servirà anche a sottrarsi ai vincoli del patto di stabilità, che colpisce i Comuni sotto i 5.000 abitanti. Liberarsi da tale vincolo significa riuscire a garantire i servizi minimi ai cittadini, e questo sarà possibile solo se Porretta e Granaglione si fonderanno in un unico Comune, completando il percorso già avviato nel 2009. Anche Simone Contro, vicesindaco di Porretta Terme e segretario cittadino del PD, si è espresso oggi per accelerare al massimo tale processo.

Camugnano, è Alfredo Del Moro il nuovo sindaco. Battuto Mancuso per soli 28 voti

Con 516 voti, Alfredo del Moro è il nuovo sindaco di Camugnano. La sua lista civica Sviluppo e Progresso ottiene il 39,87% dei voti validi, battendo quella dell’outsider Libero Mancuso, mandato avanti dai partiti di sinistra, per soli 28 voti (488, pari al 37,71%). Più distanziato il terzo candidato, Ermano Lazzari, che ha raccolto 290 voti, pari al 22,41%, con la lista civica Per Camugnano.
Fa notizia la sconfitta di Mancuso, ex magistrato dato per favorito, che non ha saputo evidentemente sintonizzarsi del tutto con gli elettori camugnanesi, anche se la sfida è stata decisa da una manciata di voti di differenza. La coalizione di sinistra perde così un comune tradizionalmente “rosso” e si trova di fronte ad un segnale da non sottovalutare in vista delle elezioni comunali che si terranno in tutti gli altri comuni nel 2014. Nessuna lista è stata presentata dal Movimento 5 Stelle, nonostante che Camugnano sia il comune di residenza di Andrea Defranceschi, l’unico Consigliere regionale rimasto in Regione dopo il passaggio di Giovanni Favia al Gruppo Misto.
Al centro della campagna elettorale vincente di Alfredo Del Moro, che si è preso la rivincita dopo aver fallito alle ultime consultazioni del 2009, un elenco di 10 punti, in testa ai quali figurano “la drastica riduzione degli ungulati, la creazione di opportunità di lavoro per i giovani e rendere Camugnano un posto in cui valga la pena vivere”.


Defranceschi, M5S, chiederà alla Regione di uscire dal progetto People Mover e di investire su SFM

“La deliberazione dell’Autorità per la Vigilanza sui contratti pubblici è la pietra tombale sul People Mover” – dice Andrea Defranceschi, Capogruppo del Movimento 5 Stelle, che da anni si oppone alla monorotaia. – “Per questo motivo abbiamo presentato una risoluzione, che martedì chiederò in Capigruppo di calendarizzare come urgente. Il People Mover è un progetto scellerato, inutile, un favore ai costruttori e uno sgarbo alla città e all’intelligenza. Sappiamo tutti perfettamente che non starebbe in piedi economicamente, e che l’SFM, con la stazione di Borgo Panigale Scala, potrebbe sostituirlo egregiamente, e con costi molto inferiori.

Allora” – continua Defranceschi – “si potrebbe fare un braccio coperto, propaggine del Marconi, che andasse dal terminal aeroportuale sino alla stazioncina, che dista appena 800 metri, tanti quanti il progettato capolinea della sopraelevata. Con un po’ di tapis roulant è uno spostamento normalissimo. Nei grandi aeroporti europei si fa così, si cammina anche 20 minuti nel terminal. Non c’è problema. La Regione, lo

chiediamo nella risoluzione, deve ritirare la sua adesione al progetto e reinvestire i 30 milioni sulla tratta ferroviaria metropolitana e sulla stazione Borgo Panigale Scala, che potrebbe riacquistare il suo nome originario di Stazione Aeroporto. Perché no, per l’ennesimo favore ai costruttori? Basta!”



L'Authority ferma il People Mover

Battuta d'arresto al People Mover di Bologna, il progetto di collegamento veloce tra stazione e aeroporto. A rimettere tutto in discussione è stata nei giorni scorsi l'Authority sui lavori pubblici.

Nella delibera depositata ieri, che avrebbe dovuto dare il via libera all'opera, si evidenziano troppe criticità, a partire dall'assetto societario, e si invita il Comune e Marconi Express a "rivisitare i patti parasociali del 13.01.2010 al fine di rimuovere le criticità, le disfunzioni e il contrasto con il codice dei contratti pubblici". In particolare, a non convincere è "lo smobilizzo del Consorzio Cooperative Costruzioni e l'ingresso di Tper nella società di progetto Marconi Express, nonché a definire, eventualmente, la sorte dei costi delle fideiussioni". In pratica, "Ccc realizza l'opera di trasporto e smobilizza, lasciando l'onere della gestione al soggetto pubblico Tper, cui vengono riversati tutti i rischi di gestione e finanziari dell'operazione, così tradendo uno dei principali precetti della finanza di progetto insito, come noto, nel ricorso ai capitali privati per il compimento dell'operazione".

domenica 26 maggio 2013

Bazzano, il 2 giugno 27^ Festa della salute alla Rocca dei Bentivoglio


Il 2 giugno 2013, a partire dalle 9.30, si terrà alla Rocca dei Bentivoglio di Bazzano (Bologna) la 27^ edizione della FESTA DELLA SALUTE, organizzata dall’Associazione Ting Spazzavento, che quest’anno avrà per tema “Coltivare il benessere”.
Come di consueto, il ricco programma (consultabile al sito www.newting.org) prevede conferenze, gruppi esperienziali, laboratori, consulenze e trattamenti individuali, con la partecipazione di esperti nonché di docenti e operatori bionaturali della scuola di naturopatia di Bologna (www.scuoladinaturopatia.it).
Fra i numerosi relatori parteciperanno medici noti alla cittadinanza fra cui Erus Sangiorgi, Sabine Eck, Marcella Brizzi, Silvana Santoro e Stefano Rimondini, affermati terapeuti psico-corporei fra cui Maddalena Monari e Maurizio Stupiggia, artisti e maestri di musica applicata al benessere come Monika Paul, Luca Vignali e Giovanna Giovannini.
La manifestazione si svolge con il patrocinio del Comune di Bazzano, della Fondazione della Rocca e del Centro Natura di Bologna.
L’ingresso è gratuito; la fruizione di alcuni eventi è a contributo associativo e maggiori dettagli saranno reperibili al sito www.newting.org e durante la manifestazione.
Un’atmosfera festosa e consapevole caratterizza l’evento più esteso e collaudato del ‘Popolo di TING’, gente curiosa e predisposta allo scambio di esperienze, domande e conoscenze nella ricerca e realizzazione di una più elevata qualità di vita e benessere per tutti.

TING SPAZZAVENTO è un’associazione che opera nel campo della prevenzione e dell'educazione alla salute. Dà spazio a molteplici punti di vista senza necessariamente condividerne metodi e contenuti, auspicando spirito critico e consapevolezza nei partecipanti.

L'associazione annovera medici, naturopati, operatori in diverse discipline naturali e persone che amano interessarsi alla conoscenza di sé e al benessere che deriva da una vita più in sintonia con la natura.

Amianto sul lungo Setta, uno studio di ARPA del 2004 dimostra che in tutto l’Appennino bolognese sono presenti grandi concentrazioni di ofioliti. Ma gli esperti di Arpa e USL dicono che non ne sapevano niente…

Gli affioramenti di ofioliti (rocce con amianto) segnalate
nelle zone della Variante di Vaslico sulle carte
di uno studio dell'ARPA del 2004
Amianto da queste parti? E chi lo sapeva?” E stato questo per tutta la serata il leit motiv degli esperti di Arpa e Ausl, durante il pubblico incontro tenuto a Pian di Setta il 23 maggio. Ma è falso che nessuno sapeva, come dimostra lo studio distribuito a giornalisti e residenti da Orietta Sala dell’Arpa di Reggio Emilia, che dello studio è stata coordinatrice e che riferirà, nei prossimi giorni, sui campioni di terriccio all’amianto portati a Reggio Emilia per essere analizzati. I campioni sono stati raccolti in queste settimane nelle zone coperte dal 30 marzo scorso con enormi teli. Inoltre sono state allestite due postazioni con pompe che convogliano l’aria attraverso filtri che poi verranno analizzati in laboratorio per misurare la quantità di aerodispersione di fibre d’amianto e l’eventuale pericolosità per chi le respira.
Quanto allo studio, che fu commissionato nel 2004 dalla Regione, basta guardare la Cartografia allegata per scoprire che la forte concentrazione in tutto l’Appennino bolognese di affioramenti di ofioliti, cioè di rocce contenenti amianto, è ben nota da almeno 9 anni, cioè da quando è stato pubblicato lo studio. Strano che la curatrice del volume Orietta Sala, che stava dietro al tavolo degli esperti la sera del 23 maggio, non abbia aperto bocca per smentire i suoi colleghi e dire come stanno realmente le cose. Infatti nella cartografia allegata al volume gli affioramenti di ofioliti sono segnati con grande evidenza ed occupano aree vastissime della montagna bolognese, in particolare proprio nella zona  attraversata dagli scavi della Variante di Valico. E se tale tipi di rocce sono affioranti, non  occorreva molto intuito per supporne la presenza, in grande concentrazione, anche nei substrati a qualche decina di metri di profondità, dove sono al lavoro le talpe che scavano le gallerie della Variante. A meno che qualcuno non dimostri il contrario, cioè che non c’è collegamento tra la composizione chimico-fisica della superficie e quella degli strati sottostanti.
Davanti ai residenti che chiedevano spiegazioni, tutti gli esperti in coro hanno sempre ripetuto, mentendo per tutta la sera, che “nessuno se lo poteva immaginare” che lì ci fosse amianto. Finchè a dirlo erano i sindaci di Monzuno e di Grizzana, la cosa è comprensibile, visto che non sono né chimici né geologi, anche se il loro compito sarebbe quello di tutelare la salute dei residenti. Ma se a dirlo sono funzionari di Arpa e USL, a chi serve questa menzogna? Chi vuole coprire? In effetti, l’impressione che tutti si sono fatti è che i tanto decantati “controlli a campione” svolti in questi anni da Arpa e da USL hanno fatto cilecca proprio sulla sostanza più pericolosa, più segnalata e per questo più facile da scoprire, cioè l’amianto. In una intervista esclusiva che ci ha rilasciato il 29 marzo il Direttore di Arpa Bologna, Maria Adelaide Corvaglia, si afferma testualmente che “da quando è stato attivato il deposito AD5 sul lungo Setta sono stati prelevati e analizzati almeno 300 campioni”. In un’altra intervista rilasciata dopo l’esplosione dell’allarme-amianto Corvaglia afferma quanto segue: “L'amianto non era un parametro previsto in quanto non era a conoscenza di ARPA la possibilità che il materiale scavato potesse contenerlo. Peraltro l'amianto è notoriamente un tema di carattere sanitario, in quanto il problema della sua pericolosità non sta nelle sue caratteristiche chimiche ma nelle sue caratteristiche strutturali intese come configurazione e dimensioni delle fibre”. Come dire: non l’abbiamo trovato perché non l’abbiamo cercato. E la stessa cosa è stata ripetuta la sera del 23 maggio davanti ai residenti sbigottiti. Ma se proprio l’Arpa ha fatto uno studio da cui risulta che l’Appennino bolognese è pieno di ofioliti contenenti amianto! "E se qualcuno doveva occuparsene, non eravamo noi". E chi era quindi? Infatti, a scoprire che c’erano abbondanti quantità di amianto tra i materiali sversati nell’area, è stata la ditta Vianini-Toto-Profecta e non Arpa e neanche la USL, che dovrebbe quanto meno tutelare i lavoratori del cantiere che da anni respirano  la polvere sollevata duranti gli scavi, nel trasporto e nella fase di stoccaggio.

Il volume distribuito l’altra sera s’intitola “Progetto regionale pietre verdi. Le ofioliti, la loro estrazione ed il problema amianto” e rappresenta la summa degli studi prodotti dalla Regione, frutto di una collaborazione tra ARPA, Servizio Sanitario regionale, Università di Parma e Università di Siena. Un volume fatto dall'Arpa ma sconosciuto alla stessa Arpa...
Lo studio, pubblicato nel 2004, produce dati raccolti in alcune cave di ofioliti delle province di Piacenza, Parma, Reggio e Modena tra il 2000 ed il 2002. Ed oltre ad essere ricchissimo di immagini, anche al microscopio, e di dati, mette in guardia sulla pericolosità per chi lavora nelle cave di estrazione di “ofioliti”. Lo studio presenta anche dati forniti dal Registro Mesoteliomi della Regione Emilia-Romagna (30 casi rilevati tra il 1996 ed il 2003 nelle province considerate) ed altre indagini epidemiologiche dell’Istituto Superiore di Sanità del decennio ’88-97. Resta il fatto che le esposizioni dei lavoratori in cava hanno dinamiche completamente diverse da quelle di scavi nel chiuso di gallerie, seguiti da trasporto dei detriti su nastri e su camion e dallo sversamento con ruspe in un’area di deposito di grande estensione e normalmente polverosa e ventilata. Non esiste infatti una letteratura scientifica sull’aerodispersione di fibre d’amianto per una casistica come quella del deposito AD5.

Infine resta il giallo sugli esami di laboratorio fatti eseguire da Vianini-Toto-Profecta lo scorso marzo, che hanno scatenato l’allarme-amianto. Secondo quegli esami, risultava "la presenza di actinolite nel terreno in concentrazione variabile tra 35,5 e 72,7 g/Kg, a fronte di un valore limite per la caratterizzazione dei cumuli di 1 g./Kg previsto dal D. Lgs. 152/06". La quantità di actinolite risultante da questi esami è assolutamente abnorme, e “non riscontrabile in tali quantità – come ha affermato la stessa Adelaide Corvaglia nell’intervista concessaci – neanche nelle cave di asbesto”. Messa in questi termini, la denuncia di quantità così eclatanti si configura sempre più come un sabotaggio ai danni di Società Autostrade da parte del consorzio appaltatore del cantiere che non come un allarme reale per i lavoratori e per i residenti. Vedremo i risultati dell’indagine della Procura, messa sul chi vive da un esposto del consigliere regionale M5S Andrea Defranceschi.

venerdì 24 maggio 2013

Amianto in Val di Setta, delusione tra i residenti dopo l’esposizione dei fatti da parte di USL e Arpa. L’Osservatorio Ambientale diserta l’incontro. Defranceschi: “Le analisi fatte dopo che i buoi sono scappati dalla stalla sono inutili”


Il “pubblico incontro”, promosso ieri sera alle Caselline di Pian di Setta dal sindaco di Monzuno Marco Mastacchi per tranquillizzare i residenti, ottiene il risultato opposto: quello di allarmare tutti.
Dopo una prima parte sonnacchiosa, in cui Gerosa per l’AUSL e Druglio per Arpa hanno praticamente ammesso che “non si sapeva nulla” sulla massiccia  presenza di ofioliti tra i materiali di scavo delle gallerie, la seconda parte della serata fa emergere tutta la preoccupazione dei residenti. “L’abbiamo saputo per caso”, ripetono varie volte i tecnici rispondendo alle domande, quasi stupiti dalla foga con cui molti residenti chiedono conto di come siano stati svolti i controlli di legge.
“Per anni avete accumulato milioni di tonnellate di detriti di scavo lungo il Setta” dice un residente di Grizzana “e dobbiamo credere che non avevate idea di che cosa potesse esserci in mezzo? Ma allora in che cosa consistono i vostri controlli, nell’analizzare quello che vi dice Società Autostrade?” chiede ai due funzionari uno dal pubblico. Ed i tecnici non sanno letteralmente che cosa rispondere. “Ma allora stasera che cosa siete venuti a dirci?” chiede una signora con la voce un po’ tremula per la rabbia più che per l’emozione. “Siamo qui per dire che presto saranno rese pubbliche le analisi dei campioni”, prova a dire

venerdì 17 maggio 2013

Monghidoro, attesa sabato 18 maggio verso le ore 15 la Mille Miglia, che proseguirà poi per Loiano, Pianoro e Bologna. Testimonial dell’edizione 2013 Jessica Rossi


Farà tappa nel bolognese sabato 18 maggio l’86esima Mille Miglia. Le auto storiche sfileranno alle 15 circa a Monghidoro, poi a Loiano, Pianoro per passare da Bologna alle 16.15. Poi proseguiranno il loro viaggio passando anche da Anzola e Crespellano.
Sono 375 le auto ammesse a partecipare alla Mille Miglia 2013, in rappresentanza di 30 paesi e selezionate esclusivamente tra i modelli che corsero la gara storica. La notte dell'arrivo della Mille Miglia 2012 fu proprio quella del terremoto. Per questo gli organizzatori hanno deciso per questa edizione di rendere omaggio a quelle terre e alle persone, così vicine al percorso e alla storia della gara, che erano state tanto duramente colpite. La testimonial sará Jessica Rossi, emiliana di Crevalcore che "di terremoto se ne intende", che ha portato a casa un fantastico oro alle Olimpiadi di Londra.
La corsa sarà anche in un'App che può essere scaricata dagli App store di tutto il mondo. I video della gara andranno sul Mille Miglia Channell di You Tube.

Week end, tempo ancora variabile in Emilia-Romagna. Nelle giornate di sabato 18 e domenica 19 maggio non mancheranno nuvole e piogge, ma ci saranno anche ampi rasserenamenti

L´afflusso di correnti instabili provenienti dal Mediterraneo determinerà, secondo ARPA ER, condizioni di variabilità perturbata durante il fine settimana. 
Nella giornata di sabato il maltempo apporterà locali rovesci in prevalenza sul settore occidentale della regione. La costa sarà parzialmente risparmiata, con mattino sereno, annuvolamenti irregolari dal pomeriggio e  possibilità di rovesci dopo il tramonto.  Domenica avremo nuvolosità variabile con piogge locali  sul settore occidentale ed occasionalmente sul settore centrale della regione, ma con  ampi rasserenamenti dal pomeriggio.  
Le temperature massime oscilleranno tra i 19-20 °C dell´entroterra ed i 23-24 °C della costa. Per il dettaglio delle previsioni regionali e provinciali consultare i bollettini meteo, le previsioni numeriche e le previsioni a lungo termine sul sito http://www.arpa.emr.it.

I bollettini meteo vengono redatti quotidianamente dalla sala operativa meteo  e aggiornati una o due volte al giorno. Le previsioni numeriche sono il risultato delle simulazioni effettuate con il modello numerico ad area limitata Cosmo-Lami, gestito da Arpa-Simc in consorzio con altri Enti meteorologici nazionali ed europei. Le previsioni a lungo termine sono redatte settimanalmente (fino a 15 e 30 giorni) e mensilmente (previsioni stagionali). Sono prodotti di tipo probabilistico derivanti da modelli matematici gestiti dal Centro meteorologico europeo di Reading, Uk.

Monzuno, predisposto da ARPA un proprio monitoraggio dell´aria, nei punti considerati potenzialmente più critici nell’area sul lungo Setta, per verificare la possibile dispersione di fibre di amianto nell’aria.

“Presenza di ofioliti negli scavi della Variante di Valico”, titola oggi un comunicato pubblicato sul sito di ARPA regionale.
“E´ necessario distinguere – prosegue il comunicato - tra amianto in forma lamellare/prismatica e in forma fibrosa. Una precisazione di ordine tecnico, dopo le recenti notizie di stampa: è necessario distinguere tra amianto in forma lamellare/prismatica e in forma fibrosa. Predisposto e avviato, di concerto con l’Ausl, un piano di campionamento e analisi Arpa delle terre di scavo e dell’aria, i cui risultati saranno resi pubblici appena disponibili.
Il 22 marzo 2013 l’impresa RTI (Vianini-Toto-Profecta) ha comunicato agli Enti competenti, fra cui Arpa Emilia-Romagna, che, a seguito di analisi delle terre provenienti dal lotto 6-7 della Variante di Valico, effettuate su richiesta dell’Ausl, avevano riscontrato nei referti analitici la presenza di amianto in concentrazioni piuttosto consistenti.
La presenza di amianto è strettamente dipendente dalle rocce scavate, ovvero dalla presenza in un tratto dello scavo di Ofioliti, minerali che possono contenere fibre di amianto,conosciute anche come “Pietre Verdi”.
L’Azienda Usl, fermo restando le immediate cautele che ha ritenuto opportuno mettere in campo fin da subito, dovendo più puntualmente delineare le condizioni di rischio per la salute, in primo luogo dei lavoratori, considerata la complessità del materiale analizzato, aveva chiesto ulteriori approfondimenti, rispetto ai dati dei primi certificati, per arrivare a definire una mappatura chiara delle aree critiche.
L’Impresa RTI (Vianini-Toto-Profecta), SPEA e Autostrade hanno prodotto e inviato nuovamente agli Enti interessati ulteriori aggiornamenti sui campionamenti effettuati sulle stesse terre e sulle ulteriori indagini analitiche commissionate alle Università di Firenze e Milano.
Gli esiti analitici delle Università hanno radicalmente ridimensionato le prime verifiche distinguendo la forma fibrosa, riconosciuta pericolosa per la salute, da quella lamellare/prismatica, che non comporta effetti dannosi per la salute, poiché non rilascia nell’aria fibre inalabili.
Naturalmente l´enorme distanza tra le conclusioni dei primi accertamenti e quelli certificati dalle Università ha portato Arpa e Ausl a valutare con attenzione le modalità con cui continuare gli approfondimenti per giungere a un quadro definitivo, che dia la reale dimensione del problema. 
Arpa ha ritenuto, di concerto con Ausl, di mettere in atto un proprio piano di campionamento delle terre depositate presso l´AD5, predisposto secondo le informazioni recepite relativamente alla mappatura delle aree a più alto rischio per la possibile presenza di minerali contenenti amianto, con l’obiettivo di verificare la presenza e la relativa concentrazione di amianto come previsto dalle norme vigenti in materia.
I campioni saranno consegnati al laboratorio integrato Arpa di Reggio Emilia, riferimento per l’Emilia-Romagna per la ricerca dell’amianto nelle diverse matrici ambientali. I risultati dell’attività di campionamento e analisi saranno, appena disponibili, messi a disposizione dell´Ausl e degli altri Enti interessati.
Mentre si continua, quindi, la necessaria e complessa attività di approfondimento sulla presenza di amianto in fibre nel materiale scavato, per poter meglio definire quali azioni/atti intraprendere sulla base del reale rischio, si è predisposto un monitoraggio dell´aria, nei punti considerati potenzialmente più critici, per verificare la possibile dispersione di fibre di amianto nell’aria.

I filtri utilizzati per la raccolta di campioni di aria saranno analizzati da Arpa Sezione di Reggio Emilia, con conteggi in Microscopia Elettronica a Scansione.

Il monitoraggio dell’aria è già attivo. I risultati saranno ovviamente messi immediatamente a disposizione degli Enti.

Sciolta da un decreto regionale la Comunità Montana della Valle del Reno


Con un decreto del 14 maggio scorso, la Regione Emilia-Romagna ha sciolto la Comunità montana della Valle del Reno che riuniva Camugnano, Castel d'Aiano, Castel di Casio, Gaggio Montano, Granaglione, Grizzana Morandi, Lizzano in Belvedere, Marzabotto, Porretta Terme, Vergato, Monzuno, San Benedetto Val di Sambro e Castiglione dei Pepoli.
Si tratta del primo passo per la costruzione di una nuova Unione tra gli stessi comuni nella valle del Reno, per risparmiare nei costi di gestione e liberare risorse per la cura del territorio, i servizi alla persona e il sostegno alle imprese. L'Unione subentrerà alla Comunità montana nella proprietà del patrimonio e nella gestione del personale (garantito il posto di lavoro).
"La decisione della Regione - sottolinea Sandra Focci, sindaco di Vergato e presidente della Comunità montana - è conforme a quanto auspicato dalla maggioranza dei Comuni della Valle del Reno". "La Regione - spiega la vice presidente della Giunta regionale Simonetta Saliera - sta proseguendo sulla strada di un serio riordino amministrativo dei nostri territori per avere istituzioni sempre più efficienti e vicine ai cittadini e alle imprese. In tempo di crisi è giusto ottimizzare le risorse. Con la nascita delle Unioni, i Comuni manterranno i servizi e gli sportelli vicini ai cittadini, mentre centralizzeranno gli uffici interni".

Ospedale di Vergato, dalle 14 alle 18 esercitazione di “grande emergenza”. Nessuna sospensione dell’attività ordinaria


Oggi, dalle 14 alle 18, al Pronto Soccorso dell’ospedale di Vergato verrà effettuata una esercitazione per testare il Piano di emergenza interna per massiccio afflusso di feriti (PEIMAF), che l’Azienda USL di Bologna sta mettendo alla prova, gradualmente, in tutti i suoi ospedali.
L’esercitazione ha lo scopo di valutare la capacità di risposta delle strutture di soccorso sanitario a fronte di una maxi emergenza, caratterizzata da velocità e sproporzione tra  fabbisogni e risorse disponibili. 
A provare il piano e la reattività dell’ospedale, saranno anche le associazioni di volontariato delle Pubbliche Assistenze e della Croce Rossa Italiana, che contribuiranno non solo a dare supporto agli operatori aziendali ma anche a mettere a disposizione attori-volontari in grado di svolgere il ruolo di feriti.
Il Piano di Emergenza Interno per Massiccio Afflusso di Feriti aziendale prevede che in caso di Maxiemergenze i feriti vengano indirizzati prevalentemente all’ospedale Maggiore di Bologna. Tuttavia anche gli Ospedali della provincia possono essere coinvolti nella gestione complessiva dell’evento. L’ospedale di Vergato, per esempio, può avere una funzione di “triage” cioè da ospedale che assicura la stabilizzazione primaria dei pazienti, la loro rivalutazione clinica e, quando previsto, il trasferimento verso altre sedi di cura.
La simulazione non comporterà alcuna sospensione dell’attività ordinaria dell’ospedale.

Amianto sul Setta, "un contenuto enorme" secondo il Direttore di ARPA Adelaide Corvaglia, "si tratta di una percentuale di fibre che non si trova neanche nelle cave/miniere di asbesto". Ma "non eravamo a conoscenza della possibilità che il materiale scavato potesse contenere amianto", precisa. Dopo l’esposto in Procura del 7 maggio del Consigliere M5S Defranceschi l'intera area è stata messa sotto stretto controllo

Una delle zone coperte e recintate lungo il Setta contenenti
"enormi quantità di amianto". Foto del 14 maggio 2013

Abbiamo interpellato Adelaide Corvaglia, Direttore di ARPA Bologna, per capire che cosa si sta facendo tra Rioveggio e Pian di Setta dopo il ritrovamento di grandi quantità di amianto tra le terre di scavo della galleria della Variante ammassate lungo l'alveo del fiume Setta. Viene anche annunciato, per la serata di oggi, un comunicato ufficiale di ARPA sui Piani di monitoraggio dell’aria e delle terre avviati dopo il ritrovamento, lo scorso 22 marzo, di un “contenuto enorme di amianto nei terreni di scavo”.
D. Secondo quanto affermato il 6 maggio scorso dall'Assessore regionale Lusenti in risposta ad un'interrogazione del Consigliere Andrea Defranceschi, risulta che all'inizio del marzo  scorso furono svolti campionamenti sui materiali depositati in AD5, "pervenuti il 21 marzo", che evidenziavano "la presenza di actinolite nel terreno in concentrazione variabile tra 35,5 e 72,7 g/Kg, a fronte di un valore limite per la caratterizzazione dei cumuli di 1 g./Kg previsto dal D. Lgs. 152/06". Per questi motivi, ampie zone dell'AD5 sono state coperte con enormi teli, tra la fine di marzo e i  primi giorni di aprile, per ridurre il rischio di inalazione, da parte di operai del cantiere e residenti, di amianto fibroso. Nell'intervista che ci ha rilasciato lo scorso 29 marzo, non vi è menzione di questi ritrovamenti nè delle indicazioni impartite alla ditta che opera nel cantiere per ridurre i rischi. Considerato che il Consigliere Defranceschi, insoddisfatto dalla risposta di Lusenti, ha presentato il 7 maggio scorso  un'esposto alla Procura della Repubblica ipotizzando responsabilità del sindaco di Monzuno, della Provincia, della Regione e dell'AUSL, le chiedo se può dirci se ARPA era al corrente dei ritrovamenti di amianto nelle quantità descritte e, se non lo era, come sta procedendo.

Nell'intervista che lei mi ha proposto (lo scorso 29 marzo, n.d.r.) io ho risposto alle sue domande dicendo quello che fa ARPA nell'ambito dei nostri controlli sia sulle terre che sull'acqua del Setta. L'amianto non era un parametro previsto in quanto non era a conoscenza di ARPA la possibilità che il materiale scavato potesse contenerlo. Peraltro l'amianto è notoriamente un tema di carattere sanitario, in quanto il problema della sua pericolosità non sta nelle sue caratteristiche chimiche ma nelle sue caratteristiche strutturali intese come configurazione e dimensioni delle fibre. L'amianto nelle rocce ofiolitiche è un fenomeno naturale, queste rocce possono contenere amianto ma va stabilito se questo è in forma di fibre con certe caratteristiche dimensionali o in forma lamellare o cristallina, in quest'ultimo caso non vengono rilasciate fibre in aria e il problema sanitario non esiste. Per quanto sopra il tema è gestito prioritariamente dall'AUSL con particolare riguardo alla tutela dei lavoratori che sono i soggetti più a rischio, perchè più vicini nelle operazioni di scavo. Non sempre i materiali ofiolitici contengono amianto e non sempre, pur contenendolo, lo contengono nella forma considerata pericolosa per la salute. In marzo l'AUSL ha tuttavia chiesto di fare una verifica sui contenuti di amianto (anche se il termine "amianto" è un pò generico e fa riferimento a diverse specie e solo alcune tipologie di queste hanno le caratteristiche di pericolosità). Per il tema dell'amianto ARPA supporta la AUSL (e quasi sempre su sua richiesta) sia per la parte campionamento che per le analisi; il laboratorio è di riferimento a livello regionale per la ricerca dell'amianto su tutte le matrici (terreni, acqua, aria, ecc.). I risultati analitici vengono consegnati all'AUSL per le valutazioni sanitarie e gli eventuali provvedimenti. Immediatamente dopo entra in "gioco" il ruolo di ARPA per definire, sulla base delle caratteristiche analitiche del materiale, e per stabilire la destinazione del materiale. 
Il 22 marzo la Ditta ha effettuato una comunicazione a tutti, ARPA compresa, di questo contenuto enorme di amianto nei terreni di scavo. Tuttavia, la non chiarezza della metodologia di analisi, l'anomalia del dato (si tratta di una percentuale di fibre che non si trova neanche nelle cave/miniere di asbesto) e la necessità di capire meglio quali erano i terreni interessati dallo scavo delle rocce ofiolitiche e quale il reale rischio ha portato l'AUSL a cercare ulteriori approfondimenti sulla tipologia di "amianto" trovata dal laboratorio interpellato per verificare appunto la presenza di fibre aventi le caratteristiche di pericolosità che le dicevo sopra. 

La copertura dei cumuli è stata chiesta a puro scopo cautelativo, finchè non si ha maggiore chiarezza dei dati definitivi; i dati definitivi saranno dati prodotti da ARPA, in quanto stiamo effettuando tutte le indagini del caso e i tempi non sono strettissimi, in quanto l'analisi del contenuto di amianto fibroso nelle cosiddette "pietre verdi" è un procedimento estremamente complesso. 
Chiudo anticipando che in giornata facciamo un comunicato sul sito di ARPA, forse su ARPA/Bologna oppure anche su quello generale, in cui spieghiamo sinteticamente i fatti e quello che si è deciso di fare, cioè un monitoraggio dell'aria, già in corso, un Piano di campionamenti diffuso sulle terre e un controllo sulle acque a valle dell'impianto di potabilizzazione." 

mercoledì 15 maggio 2013

Fiume Setta, recintata l'area di deposito contenente amianto. Lo annuncia con una nota Andrea Defranceschi

"Comunico che e' stata recintata l'intera area di deposito attorno al fiume Setta, rendendo inaccessibile la zona in quanto evidentemente ritenuta zona contaminata. In barba a quello che diceva il sindaco di Monzuno, Marco Mastacchi, secondo cui non c'era nulla di cui preoccuparsi". Lo annuncia in una nota Andrea Defranceschi, capogruppo del Movimento 5 Stelle Regione Emilia-Romagna, dopo il rinvenimento di amianto nel materiale di scavo nel cantiere della variante di valico. E' "allarmismo esagerato anche questo quindi?- chiede ironico Defranceschi- Io la vedrei piu' come un (tardivo) correre ai ripari, oltre che una dovuta misura di controllo".


Ebbene, sottolinea Defranceschi "'far delimitare le zone probabilmente contenenti actinolite' era il primo punto dell'ordinanza dell'Ausl comunicata a tutti i gradi degli enti amministrativi fin da marzo, quando gli esami di carotaggio avevano confermato la presenza di fibre di amianto 'tra 35,5 e 72,7 g/kg a fronte di un valore limite per la caratterizzazione dei cumuli di 1g/kg previsto dalla legge'". Anche questa "e' propaganda politica? E' chiedere troppo a un pubblico amministratore di fare il proprio mestiere e conoscere cio' di cui dovrebbe occuparsi?".

giovedì 9 maggio 2013

Granaglione, una sola lista per le comunali del 26 e 27 maggio: quella di Nanni

Giuseppe Nanni

A Granaglione una sola lista è stata presentata: quella del sindaco uscente, Giuseppe Nanni, la lista civica “Insieme per salvare Granaglione”. Abbiamo chiesto al primo cittadino, cosa potrebbe ancora dare al suo comune, dopo averlo guidato già per sei quinquenni? “L’esperienza, la conoscenza. Il fatto che il gruppo di centro sinistra, che poteva presentare una lista, ha liberamente chiesto a me di essere anche il loro rappresentante mi lusinga.” Quindi la sua lista «Insieme per salvare Granaglione» diventa una lista civica di area? “No, è una lista civica di larghe intese, ma non è la fotocopia delle larghe intese nazionali. Nel senso che tutti i partiti che la appoggiano (come Pd, Pdl, Sel) hanno gli stessi intenti.
Vogliamo salvare Granaglione perché i comuni sotto i 3.000 abitanti, come Granaglione, dal 1 gennaio 2014 saranno obbligati a trasferire a soggetti esterni tutte le proprie funzioni, tranne il servizio demografico.” Quindi l’atto di protesta che ha spinto lei e altri sette amministratori a farvi fotografare incatenati, durante il consiglio comunale aperto a Sambuca Pistoiese del 17 aprile, è dovuto a questo? “Anche, sì. Ma soprattutto perché il patto di stabilità è stato esteso anche ai comuni al di sotto dei 5.000 abitanti che, se già prima facevano fatica a garantire tutti i servizi ai cittadini, ora non hanno più la possibilità di garantire i servizi minimi.”
Tra i primi punti resta sempre il progetto di fusione del suo comune con quelli di Porretta e Castel di Casio? “Direi che proprio per questo motivo si è messa insieme una lista di larghe intese. Tutti lavorano con la mia direzione, con l’obiettivo di unire i comuni: prima Porretta, con cui svolgiamo già tutti i servizi in Unione, poi Castel di Casio. Poi si vedrà.” Perché i cittadini di Granaglione dovrebbero votarla? “È importante che i cittadini vadano a votare. Ci sono sei candidati e ognuno può esprimere una preferenza. È importante anche per raggiungere il 51% perché in democrazia è la maggioranza quella che conta .”                         (Elena Baldi)

Camugnano, interviste ai tre sfidanti per la carica di sindaco: Mancuso, Del Moro e Lazzari

Libero Mancuso

Libero Mancuso, ex giudice bolognese, sembra essere il favorito fra i canditati alla carica di sindaco del paese di Camugnano. Il magistrato in pensione vuole “dimostrare come sia possibile amministrare un comune nell’interesse dei suoi abitanti. Credo che si tratti di una scommessa, se verrò eletto. Però una scommessa che ha qualcosa di esaltante. Potremmo diventare un esempio di buona amministrazione.” Se venisse eletto sindaco, quale sarebbe la sua prima azione come primo cittadino di Camugnano? “Mi dedicherei al controllo del territorio. Renderlo più sicuro. Fronteggiare questa proliferazione di ungulati, cervi in particolare. Creare opportunità per l’agricoltura. Darle quella centralità che deve avere in un territorio come il nostro. Ci sono tante cose da fare, ma le faremo insieme con le categorie interessate, nell’interesse dei cittadini.” Cosa pensa dell’Unione dei comuni? “Penso che sia qualcosa di molto complicato, che abbia un senso se crea maggiori opportunità per i comuni e se mette in rete le esigenze dei comuni. È qualcosa da approfondire e da studiare. Che vale la pena se sono tutti i comuni a crescere insieme.” Perché i cittadini di Camugnano dovrebbero votarla? “Perché non ho altri interessi che quello di fare qualcosa di positivo per Camugnano. Non ho ambizioni. Ho soltanto questo legame forte con il paese di Camugnano, al quale devo anche la serenità della mia esistenza attuale.”       
Alfredo Del Moro
Alfredo Del Moro riprova a diventare il sindaco di Camugnano. Dopo la sconfitta alle elezioni del 2009, quando era appoggiato dal Pdl, si ripresenta con una lista civica. Cosa pensa di poter fare, una volta eletto primo cittadino del suo paese? “Presenteremo un programma articolato su 10 punti principali. Per esempio, riguardo l'agricoltura, ci impegneremo ad attivarci per una drastica riduzione degli ungulati i cui sempre più ingenti danni stanno mettendo in ginocchio l'intera categoria.” Perché i cittadini dovrebbero votarla? “Perché noi vogliamo davvero il bene di Camugnano e dei nostri concittadini, perché siamo persone che vivono il territorio e conoscono i suoi problemi. Ma soprattutto perché  il nostro scopo principale è  garantire nuove e concrete opportunità di lavoro per i nostri giovani. Che siano agricoltori, operai, imprenditori o laureati ci impegneremo per rendere Camugnano un posto dove valga la pena vivere, operare, investire. Ci tengo a ribadire un’altra cosa: la nostra è una autentica  lista civica, che non è interessata a simboli di partiti, ma impegnata esclusivamente a lavorare per il bene ed il futuro dei camugnanesi”.
Ermano Lazzari
L’altro candidato alla carica di sindaco del paese di Camugnano è Ermano (con una enne) Lazzari, architetto molto conosciuto dai suoi concittadini. Gli abbiamo chiesto cosa intenda fare per Camugnano. “C’è un programma notevole. Come faccio a dire tutte le cose? Mi toccherebbe parlare mezz’ora. Ci sono lavori da fare. Ci sono infrastrutture da realizzare. Ci sono i Consigli di frazione da rifare.” Perché i cittadini dovrebbero votarla? “Perché voglio far diventare il municipio la casa dei cittadini: ora è diventato un luogo dove si applica solo burocrazia, dove il cittadino è martoriato da tasse. Invece nei piccoli paesi come il nostro, il comune è sempre stato il punto di riferimento dei cittadini. Voglio applicare le leggi, ma con gentilezza e rispetto per i paesani”.

mercoledì 8 maggio 2013

Porretta, il 15 maggio incontro su “Liberalizzazione delle acque termali: un’opportunità per il futuro di Porretta”


Mercoledì 15 maggio, alle ore 20,45 presso il Teatro Testoni , in via Ranuzzi 4, il Gruppo Progetto Alto Reno ha organizzato un pubblico incontro al quale interverranno Marco Lenzi, del Gruppo Progetto Alto Reno, Gherardo Nesti, Sindaco di Porretta Terme e Graziano Prantoni, Assessore alle Attività Produttive e Turismo della Provincia di Bologna. Coordina Igor Taruffi. Hanno assicurato la loro presenza Gianluca Pavanello, A.D. del Gruppo Alberghiero Helvetia, Vittorio Bertusi, A.D. della Società Alberghiera C.A.B., Fabrizio Uliani e David Palmieri, soci di Estetica Natural Skin.

Amianto sul Setta, il Consigliere regionale M5S Andrea Defranceschi risponde con un comunicato al sindaco di Monzuno Marco Mastacchi

Un'immagine dell'alveo del Setta del 30 marzo scorso,
mentre proseguiva la posa dei teli anti-amianto

“IL SINDACO DI MONZUNO METTE LA TESTA SOTTO LA SABBIA: SPERIAMO PER LUI CHE NON CI SIA L’AMIANTO”
“Sono un po’ troppe le cose che il sindaco di Monzuno non sa. Forse dovrebbe leggere più spesso la sua posta, visto che l’informativa, come lo stesso Lusenti ha detto ieri in aula, è sul suo tavolo da marzo:
“[…]Gli esiti dei primi 3 campionamenti fatti effettuare dall’impresa S.Benedetto Val di Sambro sul materiale recentemente e corrispondente alle progressive citate in premessa e depositato in AD5, sono pervenuti il 21/03/2013. Le analisi evidenziavano la presenza di actinolite nel terreno in concentrazioni variabile tra 35,5 e 72,7 g/kg a fronte di un valore limite per la caratterizzazione dei cumuli di 1g/Kg previsto dal D.Lgs n.152/2006. L’impresa ha subito comunicato tale esito […] al Comune di Monzuno, alla Provincia di Bologna (che si è espressa in materia), alla Regione Emilia-Romagna, ad ARPA, e alla Committenza.

Monzuno, amianto sul Setta, il sindaco Mastacchi si dice tranquillo. Intanto ieri 4 parlamentari M5S hanno presentato un'interrogazione al Ministro dell'Ambiente


Questa foto, scattata il 30 marzo scorso, una settimana dopo
che erano stati stesi i teloni, dimostra che l'allarme amianto
era già noto allora
Il problema – dice una nota d’agenzia DIRE di un’ora fa - e' di quelli da far tremare i polsi a qualunque amministratore pubblico, ma il sindaco di Monzuno, Marco Mastacchi, tranquillizza tutti: sull'Appennino bolognese non c'e' un allarme amianto generato dagli scavi della Variante di valico. Prima di tutto, precisa Mastacchi alla 'Dire', "non erano due anni che si sapeva del problema: sul mio tavolo le carte sono arrivate da pochi giorni. Il problema e' comparso adesso e non e' stato certo tenuto nascosto: sarebbe stato gravissimo". Inoltre, aggiunge il sindaco di Monzuno, "appena e' stato riscontrato il problema" della presenza di amianto nei cumuli di terreno, tutto "e' stato subito messo in sicurezza". Dunque, assicura Mastacchi smontando i timori del M5s, "non c'e' alcun rischio"

martedì 7 maggio 2013

Grizzana, istituito il Premio Giorgio Morandi per il 50° dalla morte


L’iniziativa è decisamente povera e pare poco adeguata a celebrare il grande pittore. Per celebrare il cinquantesimo anniversario dalla morte di Giorgio Morandi, che cade nel 2014, l’amministrazione di Grizzana ha raccolto l’invito, avanzato dall’Accademia delle Belle Arti di Bologna, di indire il “Premio Internazionale di pittura, scultura, fotografia e video dedicato a Giorgio Morandi” rivolto ad uno studente di un’Accademia europea. Con cadenza biennale, una giuria di esperti individuerà lo studente meritevole del premio, con organizzazione a cura dell’Accademia di Bologna e coordinamento del comune di Grizzana. A tal fine, il comune si impegna a rendere disponibili i locali dei Fienili del Campiaro e la Casa Museo Giorgio Morandi, oltre a impegnare un budget di 1.500 euro per il 2014. Senza voler sollevare polemiche, sia il Premio così come descritto che il  budget (ridicolo) non sembrano adeguati all’importanza di Giorgio Morandi, uno dei maggiori artisti italiani del ‘900. Si poteva forse nominare un comitato di esperti col compito di mettere a punto iniziative più degne di questa. Benissimo il premio ad un giovane di un’Accademia europea, ma questo poteva e doveva essere un corollario ad un premio di più ampio respiro, in grado di valorizzare il territorio di Grizzana con la presenza di artisti di fama internazionale, coinvolti attraverso un evento realizzato col contributo di sponsor privati, critici d’arte e momenti di richiamo per i numerosi appassionati di arte contemporanea.

Occasioni di fuga: aperto il bando per 41 tirocini all'estero per giovani diplomati e laureati


Quarantuno giovani, di età compresa tra i 19 e i 32 anni, potranno svolgere un periodo di formazione all’estero, grazie al progetto “Mech your move” delle Province di Bologna, Reggio Emilia (capofila) e Modena. Il progetto, che ha già dato la possibilità a un primo gruppo di tirocinanti di partire con la selezione di dicembre, ha ora allargato la gamma dei settori di interesse, proponendo oltre la meccanica-meccatronica, l'elettronica-elettrotecnica e l'automazione-robotica, anche la pianificazione-progettazione, l'energia ambiente e territorio, ricerca e sviluppo, gestione e amministrazione aziendale, comunicazione e marketing. 
L'iniziativa ha ottenuto finanziamenti dall'Unione Europea per oltre 188 mila euro, a cui si aggiunge un cofinanziamento della rete locale di sostenitori (istituzioni, imprese ed enti di formazione) per 67.500 euro (budget complessivo del progetto 256.200 euro). Nella nostra provincia il cofinanziamento è garantito dalla CCIAA di Bologna e dalla Fondazione ITS. 
Il progetto Mech your move si rivolge ai giovani, residenti nella Regione Emilia-Romagna, disponibili sul mercato del lavoro, in possesso dei titoli di diploma o laurea. Il soggiorno all’estero previsto è di 14 settimane: 2 settimane di formazione linguistica e culturale e 12 di tirocinio professionale, la partenza in settembre fino a dicembre 2013. I Paesi di destinazione sono Spagna, Francia, Portogallo, Irlanda, Gran Bretagna, Germania e Lituania.  Per Portogallo, Lituania e Germania la lingua veicolare è l’inglese, mentre per gli altri Paesi è richiesta la conoscenza della lingua madre. Il bando è on line: 

Variante di valico: amianto nella galleria Sparvo, Defranceschi presenta esposto


Le rocce ofiolitiche scavate dalla galleria Sparvo per i lavori della Variante di valico, analizzate a fine marzo, hanno rilevato "una concentrazione tra i 35.5 e i 72.7 grammi di amianto per chilogrammo di terra, a fronte di un limite per la salute fissato a un grammo per chilogrammo".
Sono stati dunque sospesi nella stessa giornata i lavori di movimentazione terra per tutto il materiale a rischio. Lo afferma in Aula l'assessore regionale alle Politiche per la salute, Carlo Lusenti, rispondendo a una interrogazione di Andrea Defranceschi (M5S) che chiedeva conferma di notizie di stampa.
Avuta la conferma del superamento dei limiti, Defranceschi ha deciso di presentare un esposto alla Procura della Repubblica, chiedendo di accertare "chi ha omesso le misure di sicurezza per prevenire la contaminazione da amianto". E punta il dito contro "le istituzioni competenti: il sindaco di Monzuno - elenca - la Provincia di Bologna, l'assessore regionale alla sanità e l'Ausl di Bologna. Sono a rischio - afferma - gli operai che hanno partecipato alle escavazioni in galleria, quelli che hanno trasportato i materiali con le ruspe, gli abitanti della zona, gli automobilisti di passaggio sulla provinciale che potrebbero aver inalato le fibre di amianto".

Le relazioni preliminari - afferma l'assessore Lusenti - hanno evidenziato in alcuni casi picchi di amianto, ma con aspetto non fibroso". Gli esami sulla qualità dell'acqua, poi, "hanno sempre avuto esito regolare, anche se non prevedono in particolare la ricerca di amianto", prosegue: "tuttavia Hera, in autocontrollo, mantiene monitorata la presenza di contaminazione". E "i primi campionamenti sono stati effettuati il 21 marzo; in attesa dei dovuti e necessari accertamenti sono state vietate le operazioni".
Defranceschi ha replicato dichiarandosi "non soddisfatto della risposta, perché vengono confermate tutte le mie paure", ha detto: "'non abbiamo idea di quanto amianto ci sia e dove sia''. Ma "si sapeva che l'amianto c'era e nulla è stato fatto per prevenirne la dispersione". Un'altra interrogazione alla Giunta regionale sui rischi e le analisi dell'acqua e della roccia ofiolitica contenente amianto nell'escavazione della galleria, detriti che sarebbero stati depositati lungo la golena del fiume Setta e coperti per evitare lo spargimento, era stata depositata ieri da Manes Bernardini (Lega nord), per "le copiose piogge di questi giorni che hanno destato non poche preoccupazioni tra i residenti della zona e i lavoratori", essendo "l'amianto frantumato, con conseguente dispersione in atmosfera e nell'acqua, il più potente cancerogeno ambientale conosciuto".