Questa foto, scattata il 30 marzo scorso, una settimana dopo che erano stati stesi i teloni, dimostra che l'allarme amianto era già noto allora |
Il problema – dice una nota d’agenzia DIRE di un’ora fa - e'
di quelli da far tremare i polsi a qualunque amministratore pubblico, ma il
sindaco di Monzuno, Marco Mastacchi, tranquillizza tutti: sull'Appennino bolognese
non c'e' un allarme amianto generato dagli scavi della Variante di valico.
Prima di tutto, precisa Mastacchi alla 'Dire', "non erano due anni che si
sapeva del problema: sul mio tavolo le carte sono arrivate da pochi giorni. Il
problema e' comparso adesso e non e' stato certo tenuto nascosto: sarebbe stato
gravissimo". Inoltre, aggiunge il sindaco di Monzuno, "appena e'
stato riscontrato il problema" della presenza di amianto nei cumuli di
terreno, tutto "e' stato subito messo in sicurezza". Dunque, assicura
Mastacchi smontando i timori del M5s, "non c'e' alcun rischio"
per la
salute. "Le parti di amianto sono dentro al terreno melmoso e con la pioggia di questi giorni non c'e'
neanche il problema della volatilita'. Parliamo di fango, non di terra secca e
polverosa". Ma le fibre di amianto non possono filtrare nel terreno raggiungendo
le falde acquifere? "No - risponde il sindaco - perche' l'area di deposito
del terreno e' una vasca col fondo impermeabilizzato". Insomma, Mastacchi
si dice "sereno" e fa spallucce anche di fronte alla minaccia di
esposto contro il Comune annunciato ieri dal consigliere regionale M5s, Andrea Defranceschi: "Ormai questo e' il nuovo modo di far politica, bisogna
farci i conti", commenta. Ad ogni modo, ammette il primo cittadino,
"il problema e' serio e non possiamo dormirci sopra". A breve sara'
definita la data per la riunione del tavolo sulla Variante di valico. Nel
frattempo, assicura Mastacchi, "stiamo cercando di capire l'esatta
situazione. Io mi fido degli enti preposti al controllo, Arpa e Regione, ma
faro' tutte le verifiche del caso perche' voglio essere del tutto
rassicurato".
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