martedì 7 maggio 2013

Variante di valico: amianto nella galleria Sparvo, Defranceschi presenta esposto


Le rocce ofiolitiche scavate dalla galleria Sparvo per i lavori della Variante di valico, analizzate a fine marzo, hanno rilevato "una concentrazione tra i 35.5 e i 72.7 grammi di amianto per chilogrammo di terra, a fronte di un limite per la salute fissato a un grammo per chilogrammo".
Sono stati dunque sospesi nella stessa giornata i lavori di movimentazione terra per tutto il materiale a rischio. Lo afferma in Aula l'assessore regionale alle Politiche per la salute, Carlo Lusenti, rispondendo a una interrogazione di Andrea Defranceschi (M5S) che chiedeva conferma di notizie di stampa.
Avuta la conferma del superamento dei limiti, Defranceschi ha deciso di presentare un esposto alla Procura della Repubblica, chiedendo di accertare "chi ha omesso le misure di sicurezza per prevenire la contaminazione da amianto". E punta il dito contro "le istituzioni competenti: il sindaco di Monzuno - elenca - la Provincia di Bologna, l'assessore regionale alla sanità e l'Ausl di Bologna. Sono a rischio - afferma - gli operai che hanno partecipato alle escavazioni in galleria, quelli che hanno trasportato i materiali con le ruspe, gli abitanti della zona, gli automobilisti di passaggio sulla provinciale che potrebbero aver inalato le fibre di amianto".

Le relazioni preliminari - afferma l'assessore Lusenti - hanno evidenziato in alcuni casi picchi di amianto, ma con aspetto non fibroso". Gli esami sulla qualità dell'acqua, poi, "hanno sempre avuto esito regolare, anche se non prevedono in particolare la ricerca di amianto", prosegue: "tuttavia Hera, in autocontrollo, mantiene monitorata la presenza di contaminazione". E "i primi campionamenti sono stati effettuati il 21 marzo; in attesa dei dovuti e necessari accertamenti sono state vietate le operazioni".
Defranceschi ha replicato dichiarandosi "non soddisfatto della risposta, perché vengono confermate tutte le mie paure", ha detto: "'non abbiamo idea di quanto amianto ci sia e dove sia''. Ma "si sapeva che l'amianto c'era e nulla è stato fatto per prevenirne la dispersione". Un'altra interrogazione alla Giunta regionale sui rischi e le analisi dell'acqua e della roccia ofiolitica contenente amianto nell'escavazione della galleria, detriti che sarebbero stati depositati lungo la golena del fiume Setta e coperti per evitare lo spargimento, era stata depositata ieri da Manes Bernardini (Lega nord), per "le copiose piogge di questi giorni che hanno destato non poche preoccupazioni tra i residenti della zona e i lavoratori", essendo "l'amianto frantumato, con conseguente dispersione in atmosfera e nell'acqua, il più potente cancerogeno ambientale conosciuto".

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