mercoledì 8 maggio 2013

Amianto sul Setta, il Consigliere regionale M5S Andrea Defranceschi risponde con un comunicato al sindaco di Monzuno Marco Mastacchi

Un'immagine dell'alveo del Setta del 30 marzo scorso,
mentre proseguiva la posa dei teli anti-amianto

“IL SINDACO DI MONZUNO METTE LA TESTA SOTTO LA SABBIA: SPERIAMO PER LUI CHE NON CI SIA L’AMIANTO”
“Sono un po’ troppe le cose che il sindaco di Monzuno non sa. Forse dovrebbe leggere più spesso la sua posta, visto che l’informativa, come lo stesso Lusenti ha detto ieri in aula, è sul suo tavolo da marzo:
“[…]Gli esiti dei primi 3 campionamenti fatti effettuare dall’impresa S.Benedetto Val di Sambro sul materiale recentemente e corrispondente alle progressive citate in premessa e depositato in AD5, sono pervenuti il 21/03/2013. Le analisi evidenziavano la presenza di actinolite nel terreno in concentrazioni variabile tra 35,5 e 72,7 g/kg a fronte di un valore limite per la caratterizzazione dei cumuli di 1g/Kg previsto dal D.Lgs n.152/2006. L’impresa ha subito comunicato tale esito […] al Comune di Monzuno, alla Provincia di Bologna (che si è espressa in materia), alla Regione Emilia-Romagna, ad ARPA, e alla Committenza. Nella stessa giornata 21/03/2013 e con note integrative del 26/03/2013 e del 24/04/2013…è stato disposto di far delimitare le zone probabilmente contenenti actinolite; e di far coprire i cumuli, da personale adeguatamente protetto, con teli impermeabili al fine di impedire l’eventuale dispersione del materiale con il vento […]”. Non si è accorto nemmeno degli enormi teloni bianchi che coprivano la collina? Sorvolando, come fa il sindaco ad affermare che non c’è “nessun allarme amianto generato dagli scavi della Variante di valico” se contemporaneamente afferma che “stiamo cercando di capire l'esatta situazione”? Delle due, l’una. Detto ciò, la gravità consiste proprio nel fatto che non si sia verificata prima, la “esatta situazione”. Su una cosa siamo quindi d’accordo con lui: non saperlo è “gravissimo”. Per quanto riguarda le vasche di contenimento: dov’è l’uscita di troppo pieno, signor sindaco? O hanno forse una capacità infinita di accumulo? A cosa servono i controlli delle acque che guarda caso sono stati disposti? E’ inquietante che un sindaco non sia preoccupato di leggere le perizie geologiche del progetto esecutivo di un’opera così importante e soprattutto così impattante sul territorio, che comportava non una semplice buca, ma di riportare il materiale scavato in riva al fiume nei territori che lui dovrebbe amministrare. Io l’ho fatto, se anche lui l’avesse fatto, avrebbe scoperto che esiste della roccia ofiolitica nella matrice di scavo della galleria, e che per altro era prevista – come lo stesso assessore Lusenti ha affermato – e avrebbe dovuto essere lui stesso a chiedere ben prima le analisi del terreno. Per esempio: già nel 2011, quando sono iniziati i lavori di scavo e dunque la dispersione di fibre a questi connessa. Se questo di mettere la testa sotto la sabbia è il globale atteggiamento che se ne deduce da parte di chi dovrebbe essere il supremo garante della salute pubblica del comune, fa vibrare le vene ai polsi. Se fossi un cittadino di Monzuno, ora sarei ancora più preoccupato.”
Andrea Defranceschi, capogruppo Movimento 5 Stelle Regione Emilia-Romagna


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