domenica 9 marzo 2014

Elena Torri si candida a Lizzano: “Per l’Unione Alto Reno serve fare gioco di squadra”. Anticipiamo l'intervista in uscita sul numero di marzo di Un'Idea di Appennino

Si è presentata da sola alle primarie di centrosinistra. La sua candidatura è giunta a sorpresa dopo dichiarazioni di disimpegno nella politica attiva comunale da parte del gruppo di minoranza di cui anche lei faceva parte. 
Che cosa le ha fatto cambiare idea?
"Ho scelto di candidarmi a primo cittadino a fronte delle tante sollecitazioni ricevute da amici del mio comune che hanno visto nel mio impegno la possibilità di dare nuovo slancio al nostro territorio. L'esperienza importante fatta nella lista civica "Idee in Comune", contrapposta alla lista appoggiata dal PD, era per me conclusa in quanto incompatibile  con la mia appartenenza politica a Centro Democratico, partito guidato da Bruno Tabacci e in coalizione con il PD. Quando il PD ha scelto di indire primarie di coalizione ho deciso di accogliere l'invito degli amici e di offrire una alternativa possibile e mi sono candidata. Il PD ha poi rinunciato a presentare candidature riconoscendomi candidata unica di coalizione".
Quali sono i punti di continuità e quelli di discontinuità del suo programma rispetto a quanto fatto dalla giunta Agostini?

"Al momento non esiste un programma definito. Ci sono tante idee e soprattutto tanti desideri su come si vorrebbe il nostro comune nel futuro. Il programma lo stiamo predisponendo grazie al  confronto con tutte le associazioni, culturali, di volontariato ed economiche del territorio e con gli incontri in programma con la popolazione delle diverse frazioni. Sono emozionata dalla voglia di partecipare che sto riscontrando: non sarà il mio programma, ma il programma di chi come me pensa che un futuro importante per il nostro comune sia possibile".

Lizzano ha bisogno di una nuova governance e di un rilancio come località turistica. Qual è la sua ricetta al riguardo e da dove bisogna partire?
"La mia amministrazione comunale sarà  una squadra di persone motivate, appassionate, consapevoli delle criticità, ma anche della grande bellezza e delle grandi potenzialità che ha il nostro territorio. Abbiamo un tesoro ma non sappiamo valorizzarlo e proporlo. Il nostro compito sarà quello di creare i presupposti perché il nostro comune sia appetibile per chi voglia qui vivere, investire o villeggiare, 12 mesi l'anno. La ricetta é solo questa: amare così profondamente la nostra terra, prenderci cura di lei a tal punto, da rendere impossibile per chi entra in contatto con lei non rimanerne affascinato e desiderare di visitarla o di rivederla il prima possibile.

Che cosa cambierà se lei venisse eletta sindaco per ciò che riguarda l'adesione di Lizzano all'Unione Alto Reno? Pensa che questa strada rimanga la migliore da percorrere e quante sono le chances secondo lei che l'Unione sia riconosciuta dalla Regione? L'Alto Reno deve fare gioco di squadra. E quando parlo di Alto Reno parlo anche dei comuni di Gaggio Montano e di Castel Casio. Di questo sono certa. E la Regione Emilia Romagna  avrebbe a mio avviso il dovere di facilitare la collaborazione tra queste realtà. Solo insieme infatti potremmo superare le grandi difficoltà proprie dei territori montani. In che modo ricostruire la comunione di intenti lo si vedrà a tavolino, studiando in modo approfondito le soluzioni possibili. Ma credo che sia chiaro a tutti che la montagna deve fare massa critica per avere maggiori garanzie per i propri abitanti e per il proprio territorio".   

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