sabato 8 marzo 2014

Monzuno, la differenziata cresce ancora troppo poco: +2,34% in un anno, da 32,84% a 35,18%. Buona la raccolta di carta e oli esausti, ma non basta

L’Amministrazione rende noti i numeri della raccolta, e i dati poco lusinghieri dovrebbero far riflettere sulla necessità di adottare sistemi di raccolta più efficaci, introducendo incentivi per i cittadini che collaborano. Il primo dato è che la raccolta differenziata nel comune di Monzuno cresce appena di 2,34 punti percentuali nell'ultimo anno. Ma vediamo i dati in dettaglio.
A Monzuno il totale annuo di rifiuti raccolti, che nel 2012 è stato pari a 3.269 tonnellate, è stato di 3.361 tonnellate nel 2013, con un incremento della raccolta totale pari all'1,03%. L'Indifferenziato è passato in un anno da 2.195 tonnellate a 2.178 tonnellate, quindi è calato di appena l'1%. La Differenziata invece è passata da 1.073 tonnellate a 1.182 tonnellate, crescendo del 10,16%. La raccolta differenziata passa così dal 32,84% al 35,18% (era al 30% nel 2009) del totale. Quindi in 5 anni la crescita è stata in tutto di 5 punti percentuali, dal 30% al 35,18%. La cosa dovrebbe preoccupare, visti gli obiettivi del 65% che l'UE ha chiesto all'Italia. Senza andare tanto lontano, a Budrio ad esempio  la raccolta differenziata nel 2013 è stata di oltre il 75%, mediamente il doppio di quella che si riesce a fare nei comuni della montagna. Monzuno, pur con i suoi modesti risultati, tra i comuni della montagna non è comunque quello messo peggio. Ma di questo passo, cioè con una crescita di un punto percentuale all’anno, per arrivare all’obiettivo del 65% Monzuno e tutta la montagna dovranno aspettare 30 anni!
I 109mila kg in più sono costituiti da inerti di demolizioni (+17mila kg.), da ingombranti (+14mila kg.), da legno (+20mila kg.), da plastica (+13mila kg.), da ramaglie (+24mila kg.) e dalla carta (+30mila kg.). Tutti rifiuti che vengono raccolti presso le stazioni ecologiche, che sono ancora presenti in numero troppo limitato nella montagna e soprattutto hanno orari di apertura troppo corti per dare un servizio degno di questo nome. Questa è una responsabilità condivisa tra le singole amministrazioni comunali e Cosea, che non ha mai sviluppato una politica di potenziamento delle isole ecologiche presenti sulla montagna. Se un camion di rifiuti arriva alla stazione ecologica e la trova chiusa, perchè il suo orario è di poche ore al giorno, questo è un disincentivo oggettivo a conferire i rifiuti differenziati. Così alla fine dell'anno si riduce fortemente il dato della Differenziata che si sarebbe potuta raccogliere. Tornando ai dati di Monzuno, ci sono poi diversi rifiuti classificati tra quelli Differenziati che sono addirittura in calo tra 2012 e 2013: le batteria calano da 6.200 kg. a 4.700 kg., i beni durevoli da 52mila a 46mila kg., i metalli da 27mila a 23mila kg. e gli pneumatici usati da 13.660 a 11.540 kg. Quindi c’è ancora tanto ma tanto impegno da mettere se si vuole davvero ribaltare il rapporto tra indifferenziata e differenziata. L’unica nota positiva è che la raccolta degli oli esausti, quelli più pericolosi per l’inquinamento delle falde, sono cresciuti da 2.840 kg a 3.720 kg (+30%). E' pure andata bene la raccolta della carta, passata da 216 a 246 tonnellate (+8,8%). Ma è ancora troppo poco, e non serve neppure ripetere come una litania, che ormai tutti sanno a memoria, che “se i cittadini differenziano maggiormente i rifiuti, calano quelli che finiscono in discarica”. Che cosa è cambiato per le tasche del cittadino in questi ultimi anni? Niente, per non dire che le cose sono peggiorate, visto che la bolletta dei rifiuti pagata dalle famiglie e dalle attività è sempre cresciuta, a volte, come nel caso delle pizzerie e dei ristoranti, in modo insopportabile, mettendone alcuni a rischio chiusura. Finchè non si daranno segnali forti, del tipo “se tu Cittadino differenzi di più io Sindaco ti riduco la bolletta”, sarà impresa vana aspettarsi grandi progressi. Assistiamo invece al fenomeno contrario: più si chiede a famiglie e imprese di differenziare, più le varie TARSU, TARES e ora TARI crescono di anno in anno. Il dato di Monzuno è quindi decisamente  modesto, anche se resta allineato con quello degli altri comuni della montagna. Questo non giustifica i toni un po’ trionfalistici del comunicato diffuso dall’Amministrazione di Mastacchi, ripreso pari pari dal Carlino che evidentemente non ha letto i dati della tabella allegata. Sottolineare la crescita del 10% in valore assoluto della differenziata, mettendo in secondo piano il rapporto tra Differenziata e Indifferenziata, non è fare buona informazione.  La nota diffusa dal Comune stupisce ancora di più, se si ricorda che, con un recente convegno pubblico, il sindaco Mastacchi ha mostrato di prestare molta attenzione al problema dei rifiuti e di essere tra i sindaci più propositivi. Ma occorrono correttivi forti concordati con Cosea che ancora non si vedono.
Tutti i Sindaci dovrebbero cominciare a chiedersi, al pari dei cittadini chiamati a differenziare, per quale motivo al mondo si fa pagare sempre di più, chiedendo al tempo stesso ai cittadini di “lavorare” (gratis) per differenziare rifiuti che anzichè essere riciclati spesso finiscono nella stessa discarica o nello stesso inceneritore dell'indifferenziata. Infine la nota diffusa dall'amministrazione poteva sottolineare un aspetto importante: a determinare il risultato non può essere da sola la volontà del Comune, né l’impegno profuso da Cosea (migliorabile). Se non c’è la collaborazione fattiva della popolazione, ed è evidente che a Monzuno questa collaborazione non c'è stata, quella della differenziazione del rifiuto è una battaglia persa in partenza. Mentre la crisi dei consumi alimentari contrae anno dopo anno la quantità totale dei rifiuti umidi (la gente che fa la spesa compra meno e quindi butta anche via meno: lo dimostra il calo dell’organico, da 191.800 Kg sceso a 190.970), non accenna a calare la produzione totale di rifiuti, che resta il vero problema.

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