Le bollette sull’acqua - come avvisa la rivista ambientalista Il Salvagente - non rispettano la volontà espressa
dagli italiani col referendum. In special modo perché c’è ancora la
remunerazione del 7% del capitale bocciata dalla consultazione.
Lo ha ribadito ieri il Consiglio di Stato confermando quanto
precedentemente affermato dalla Corte Costituzionale: dal 21 luglio 2011, data
di proclamazione della vittoria referendaria, la remunerazione del capitale
investito doveva cessare di essere calcolata in bolletta.
5 mesi di bollette da
restituire in contanti
L'effetto concreto della decisione dei giudici sarà la
restituzione agli utenti dei maggiori esborsi da loro pagati in bolletta dal 21
luglio al 31 dicembre dello stesso anno. La restituzione, secondo quanto
stabilito dall'Autorità per l'energia, non avverrà in forma di conguagli in
bolletta, bensì in forma di restituzione vera e propria.
In che modo lo decideranno i singoli gestori, che
dovranno anche quantificare, utente per utente, la cifra da rendere.
Altri rimborsi per le
fatture del 2012
Non è ancora finita, però. A non tornare sono anche i
calcoli delle bollette emesse dal primo gennaio 2012 a oggi. A partire da
quella data bisogna rifare i conti attenendosi al nuovo regolamento tariffario
(che doveva tenere conto dell'abrogazione dell'aumento del 7%) messo a punto
sempre dall'Autorità.
Ciò significa che la stessa Authority dovrà
esaminare una ad una tutte le tariffe dei singoli gestori, verificare le
eventuali discrepanze dal regolamento, e in questo caso stabilire nuovi
rimborsi in bolletta.
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