Dopo la proclamazione per legge ieri in Assemblea regionale
della fusione dei Comuni della Valsamoggia, che ha innescato un vivace
dibattito tra le forze politiche e sulla quale è stato annunciato un ricorso al
TAR del PdL, il confronto politico si è spostato sul processo di Unione dei Comuni della
Valle del Reno innescato dalla recente Legge regionale 21/2012.
L'individuazione degli ambiti territoriali ottimali per la Unione dei Comuni dell’Alta
valle del Reno, dice una nota dell’ufficio stampa regionale, risponde
“perfettamente” ai criteri di coerenza con le reti di forme associative, in
questo caso l’attuale Comunità montana, e con i distretti sanitari,
come richiesto
dalla legge nazionale. Ad affermarlo è stata ieri in aula la vicepresidente
della Giunta regionale, Simonetta Saliera, rispondendo ad una interrogazione
del consigliere Galeazzo Bignami (Pdl), che accusava l’esecutivo di
mantenere “un ruolo di giocatore che parteggia per una determinata soluzione”,
agendo con meccanismi “coercitivi”. Saliera ricorda inoltre come “non è
previsto più alcun automatismo tra l’adesione ad una Unione e la successiva
fusione, che resta una evenienza possibile e mai obbligata”. Bignami si è però
dichiarato “non affatto soddisfatto” della risposta, dal momento che a suo
parere Saliera pecca di “un eccessivo trasporto politico e un assai scarso
senso istituzionale”.
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