Proponiamo all'attenzione dei nostri lettori l'intervento di Claudio Sassi, pubblicato sul numero di Febbraio di Un'Idea di Appennino. Con un'analisi lucida mette a fuoco i vantaggi legati alla nascita dell'Unione di Comuni, definendo un "progetto industriale" per la creazione di servizi sovra-comunali efficienti.
"E’ urgente, e senza valide alternative, avviare un processo
di unificazione dei Servizi più importanti dei tredici Comuni delle Valli del
Reno e del Setta. Tredici uffici di ragioneria, tredici uffici tecnici, tredici
uffici di urbanistica, tredici sevizi di polizia municipale, i vari servizi di
assistenza sociale, etc., sono “un
lusso” che non ci possiamo più permettere. L’attuale assetto istituzionale è
sempre più in difficoltà a rispondere alle necessità basilari delle nostre
popolazioni rispetto la manutenzione del nostro territorio, e questo a causa
della drastica riduzione delle entrate delle pubbliche amministrazioni ed anche
dal blocco delle assunzioni. Ciò vale per tutti, destra, sinistra, centro, non
ci sono differenze che sul piano politico ci possano dividere nel modo
d’organizzare servizi di carattere industriale, o di carattere sociale. Le
Amministrazioni Comunali delle Valli del Reno e del Setta hanno strutture
tecniche ed operative con dotazioni
diverse di organico, sia per quanto attiene il personale tecnico, che per
quanto riguarda il personale operativo. La dotazione di mezzi operativi è eccellente per qualità:
si
va dalle strumentazioni per la segnaletica, alle vibro-finitrici. Incide però,
nel loro utilizzo, sia la dotazione dell’organico operativo, che la dimensione
territoriale e, ovviamente, le risorse economiche disponibili. Si può però
tranquillamente affermare che con una efficace riorganizzazione si possano
ottenere economie di scala per le Amministrazioni Comunali, e per tutti gli
utenti un aumento degli standard qualitativi dei servizi. Se prendiamo in esame
più dettagliatamente la situazione dei nostri comuni, rispetto alla
manutenzione stradale che comprende: il rifacimento del manto stradale, la
segnaletica verticale ed orizzontale, la pulizia delle scoline, lo sfalciamento
dei dossi, gli interventi per l’otturazione delle buche, la rimozione della
neve, osserviamo che ci sono comuni che, con mezzi propri, riescono a svolgere tutte
o quasi queste attività, mentre ci sono comuni che, soprattutto negli anni più
recenti, nonostante la necessità di interventi “irrinunciabili”, sono stati
costretti a limitarsi alla rimozione
della neve, alla pulizia dei fossi ed alla otturazione delle buche, acquistando
peraltro direttamente la materia prima e non corrispondendo così ai bisogni più
evidenti. Più in generale, si evidenzia che almeno una metà dei nostri comuni
appalta all’esterno il rifacimento del
manto stradale, mentre chi ha mezzi strumentali, risorse e personale svolge in
economia tali lavori. Quanto affermato non è una regola fissa, essa varia a
secondo delle disponibilità del bilancio e dallo stato delle strade. Il servizio neve è sempre appaltato da ogni
Amministrazione solo per le proprie strade. Nel caso di strade che interessano
diversi Comuni, ovvero le strade confinanti, che si intersecano o che sono
parte di una strada che continua in altro Comune, non ho trovato esempi di
reciprocità di servizi. Non credo che sia questo il sistema migliore possibile.
Partirei da questo interrogativo per riproporre il tema dei servizi
sovra-comunali. Si consideri che ci sono Comuni che sono contermini con
territori di altri 5 Comuni, altri con 7, chi con 3 e altri 3 con 6. C’è chi
confina con un Comune della provincia di Bologna e con 3 Comuni toscani.
L’insieme della lunghezza delle strade appartenenti ai
Comuni è di circa 6mila Km. Perché circa? Perché in taluni casi sono stati
aggiunte alle strade comunali parte di strade vicinali e, delle vicinali, non
tutta la lunghezza e comunque ogni anno vengono effettuate le manutenzioni
stradali sulla base delle risorse economiche disponibili. Alcuni Comuni hanno
appaltato lavori di manutenzione per più anni con la medesima impresa. La
scelta degli argomenti sin qui trattati, manutenzione delle strade e del verde,
è volta ad impostare l’ulteriore lavoro sia nella direzione di costruzione di
progetti di intervento sovra-comunali, sia di concorrere per il rifornimento di
materie prime per chi sceglie di gestire in economia con i propri mezzi. In taluni casi si sono svolti appalti nei
quali i Comuni hanno messo a disposizione i propri mezzi alle imprese
appaltatrici per lo svolgimento dei lavori. L’estrema sintesi con cui ho
presentato lo stato dell’arte mi ha fatto tralasciare il tema della
legislazione nazionale e regionale con cui sono determinati modalità, tempi e
condizioni con le quali operare, al fine di raggiungere gli obiettivi delle
unificazioni dei servizi dei Comuni delle Valli del Reno e del Setta. Si tratta
ora di mettere al lavoro i tecnici delle nostre amministrazioni, ad un tavolo
unico, per produrre uno o più progetti industriali che definiscano i migliori
termini economici e funzionali e gli organici a cui dar vita, per organizzare servizi
di manutenzione ordinaria e straordinaria del nostro territorio sovra-comunali.
E’ solo da un progetto industriale - dal cui ragionato equilibrio tra le
risorse di mezzi che abbiamo ad oggi a disposizione e di competenze
tecnico-professionali rispetto alla dimensione e collocazione geografica
territoriale - che si possono offrire le migliori risposte ad un rinnovato
equilibrio tra standard dei servizi e relativi costi. Su tale progetto dobbiamo
coinvolgere l’imprenditorialità del nostro territorio, rifuggendo da ogni autosufficienza. Imprenditorialità
ben presente nel nostro territorio, il cui contributo è importante per avere i
risultati attesi."
Claudio Sassi*
*Già Assessore del Comune di Bologna dal 1985 per due
legislature con deleghe a Traffico, Polizia Municipale, Patrimonio,
Manutenzione, Ufficio Casa, Organizzazione e metodi. Poi Sindaco di
Grizzana Morandi fino al 2009.
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