Era nell'aria ed è successo. Dopo il rifiuto, che la Società Terme di Porretta Spa avrebbe opposto ad alcune società private che chiedevano di utilizzare le acque termali date in concessione per 22 anni dalla Provincia, monta la protesta di operatori e semplici cittadini, mentre l'amministrazioni di Porretta prende posizione. Intanto stamattina è partita l'interrogazione in consiglio regionale di Andrea Defranceschi. “La
concessione in esclusiva dell’acqua termale di Porretta alla Società Terme di Porretta – Hotel delle Acque & Natural s.p.a. è del tutto inopportuna e crea un blocco allo sviluppo turistico dell’area” – dice Andrea Defranceschi, Capogruppo Regionale del Movimento 5 Stelle, che in un’interrogazione depositata oggi richiede alla Regione che intervenga presso la
Provincia per ristabilire un regime di libero mercato.
“Non è un mistero per nessuno” – spiega il Capogruppo – “che il settore turistico in Appennino sia in fortissima difficoltà. I pochi investimenti raccolti dalla zona di Porretta Terme sono stati attirati proprio dal comparto termale. Vincolare la gestione delle acque fino al 2035 significa stroncare il settore. Secondo noi, e lo chiediamo nell’interrogazione, ci vorrebbe una gara ad evidenza pubblica, così come indicato dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. L’acqua è un bene comune, lo è anche l’acqua termale, e la Provincia ha sbagliato nel non inserire nel contratto di concessione la clausola di obbligatorietà delle subconcessioni. Così si va verso il monopolio,
non ha senso per la comunità di Porretta. Il Comune si era detto disponibile ad una gestione della acque termali per garantirne la possibilità di impiego a pari condizioni a quei soggetti che ne avessero fatto richiesta. Riteniamo” – conclude Defranceschi – “che sia la via corretta per garantire la possibilità a tutti gli operatori interessati di ottenere l'impiego della acque a parità di condizioni, nel rispetto delle normative comunitarie e nazionali in materia di antitrust e libera concorrenza. L’acqua è un bene dei cittadini, e deve contribuire al benessere di tutti.”
non ha senso per la comunità di Porretta. Il Comune si era detto disponibile ad una gestione della acque termali per garantirne la possibilità di impiego a pari condizioni a quei soggetti che ne avessero fatto richiesta. Riteniamo” – conclude Defranceschi – “che sia la via corretta per garantire la possibilità a tutti gli operatori interessati di ottenere l'impiego della acque a parità di condizioni, nel rispetto delle normative comunitarie e nazionali in materia di antitrust e libera concorrenza. L’acqua è un bene dei cittadini, e deve contribuire al benessere di tutti.”
Nei giorni scorsi l'amministrazione di Porretta Terme aveva puntualizzato la propria posizione. Nel parere
consultivo inviato dal comune alla Provincia, che è titolare del rilascio della concessione, il 4 dicembre scorso, veniva espressamente dichiarato che "questa amministrazione esprime parere favorevole alla concessione a
favore di Terme di Porretta - Hotel delle acque Natural S.p.A. srl con
l'obbligo per la società di somministrare le acque a tutti i soggetti che ne
facciano richiesta, e che abbiano i requisiti per gestirle adeguatamente come
stabilito nella precedente autorizzazione (con esplicito richiamo alla DGP n 89
del 21/3/2006)". Quindi la posizione della Giunta, interpellata da operatori e investitori locali, è in evidente contrasto con la decisione della Società Terme di Porretta di non concedere l'utilizzo delle acque a chi ne ha fatto richiesta, fatto salvo il possesso dei requisiti previsti.
Nella determina a firma del Dirigente responsabile del Settore Ambiente della Provincia, Giampaolo
Soverini, datata 6/12/2012, sembra non essere riportato
in modo inequivocabile l'obbligo, da parte della Società Terme, di erogare le
acque termali a soggetti terzi. Nella determina viene soltanto richiesto alla Società titolare della concessione il rispetto di alcune
prescrizioni, tra cui "esercitare la somministrazione delle acque nel
rispetto delle normative regionali, nazionali e comunitarie inerenti la
materia", "conformare i relativi contratti allo schema tipo approvato dalla Giunta provinciale con deliberazione n 89/06" e "determinare i prezzi massimi
di cessione dell'acqua in conformità a quanto previsto dalla deliberazione
sopra richiamata, secondo quanto stabilito dall'articolo 9 della legge
regionale 38 (che vincola appunto a seguire lo schema tipo) e, in tal caso, di
praticare prezzi uniformi a tutti i contratti di somministrazione".
Il comune di Porretta Terme, mentre si chiama fuori dalla polemica, rinnova la propria
disponibilità a gestire in proprio la concessione delle acque termali anche per
garantire la possibilità a tutti gli operatori interessati di ottenerne
l'impiego a parità di condizioni.
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