La risoluzione presentata in Consiglio regionale da M5S è
stata respinta. “Ancora una volta il Partito Democratico si guarda bene dal
dare un segnale di libertà, preferendo ergersi in difesa delle lobby farmaceutiche piuttosto che della Costituzione”, attacca Defranceschi. Il caso
riguarda una paziente oncologica
bolognese, alla quale gli ospedali sono disposti a proporre solo
la radioterapia, che però nel caso in questione non sortirebbe effetti.
Il paradosso, aggiunge, è che così le casse pubbliche
non risparmiano neppure, perché “10 anni della sua terapia salvavita, quella
che sta eseguendo, costerebbero come un solo ciclo di radioterapia, che le
viene offerta gratuitamente”. Il 'protocollo' sanitario previsto per il
suo cancro non le lascerebbe possibilità di sopravvivenza a
causa di una mutazione genetica. Il 'Movimento 5 Stelle', attraverso il
suo capogruppo in regione Andrea De Franceschi, aveva presentato una
risoluzione (cofirmata da Silvia Noè, Franco Grillini, Galeazzo Bignami, Liana
Barbati, Giovanni Favia, Luca Bartolini ed Enrico Aimi) per chiedere che
fosse riconosciuto il concetto di medicina basata sull'evidenza (Ebm). “La paziente,
infatti – spiega De Fransceschi – ha reagito e ha cercato una terapia
farmacologica alternativa, che le sta dando buoni risultati (riduzione del
carcinoma di un terzo, niente metastasi)”. Il problema è economico, “e la Regione si rifiuta di
passarle i farmaci al prezzo di costo, vendendoli per vie alternative a 10
volte tanto”, incalzano i 'grillini'. “Così lei, che guadagna 1.200 euro
al mese – spiegano – ne spende 2.200 solo per mantenersi in vita”.
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