martedì 12 marzo 2013

Regione, sanità: si applicano i protocolli anche se fanno spendere di più


La risoluzione presentata in Consiglio regionale da M5S è stata respinta. “Ancora una volta il Partito Democratico si guarda bene dal dare un segnale di libertà, preferendo ergersi in difesa delle lobby farmaceutiche piuttosto che della Costituzione”, attacca Defranceschi. Il caso riguarda  una paziente oncologica bolognese, alla quale gli ospedali sono disposti a proporre solo la radioterapia, che però nel caso in questione non sortirebbe effetti.
Il paradosso, aggiunge, è che così le casse pubbliche non risparmiano neppure, perché “10 anni della sua terapia salvavita, quella che sta eseguendo, costerebbero come un solo ciclo di radioterapia, che le viene offerta gratuitamente”. Il 'protocollo' sanitario previsto per il suo cancro non le lascerebbe possibilità di sopravvivenza a causa di una mutazione genetica. Il 'Movimento 5 Stelle', attraverso il suo capogruppo in regione Andrea De Franceschi, aveva presentato una risoluzione (cofirmata da Silvia Noè, Franco Grillini, Galeazzo Bignami, Liana Barbati, Giovanni Favia, Luca Bartolini ed Enrico Aimi) per chiedere che fosse riconosciuto il concetto di medicina basata sull'evidenza (Ebm). “La paziente, infatti – spiega De Fransceschi – ha reagito e ha cercato una terapia farmacologica alternativa, che le sta dando buoni risultati (riduzione del carcinoma di un terzo, niente metastasi)”. Il problema è economico, “e la Regione si rifiuta di passarle i farmaci al prezzo di costo, vendendoli per vie alternative a 10 volte tanto”, incalzano i 'grillini'. “Così lei, che guadagna 1.200 euro al mese – spiegano – ne spende 2.200 solo per mantenersi in vita”.

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