"Non presenta novità tali da modificare la situazione
precedente" e quindi "i lavori continuano". Lo dice l'assessore
regionale Alfredo Peri in merito all'avanzare della frananel
territorio di Ripoli, in provincia di Bologna, e alla realizzazione della
Variante di valico. In una seduta della commissione Territorio, ambiente,
mobilità, presieduta da Damiano Zoffoli, l'assessore sottolinea che
"sono stati assunti tutti gli adempimenti previsti per quanto riguarda
il monitoraggio", che "non ci sono contraddizioni tra i periti
della Procura e i tecnici regionali, le due relazioni sono
sovrapponibili", e che "nessuno ha mai negato un nesso tra il
cantiere e i moti del terreno": Peri sfida allora "chi ha elementi
per dire che è giusto fermare i lavori" a
"presentarli, ora, tanto alle istituzioni quanto alla Procura", altrimenti
"non possiamo permetterci di gestire un cantiere così complesso con la
cultura del sospetto".
Il consigliere Sandro Mandini (Idv) evidenzia
come
"finalmente sono stati chiariti due aspetti, che è ormai provato
il rapporto causa-effetto tra i lavori e la frana e che gli
spostamenti delle abitazioni sono nell'ordine dei centimetri al mese
e non più dei millimetri", e puntualizza che "se non fosse stato per
un gruppo di cittadini auto-organizzati, in questo caso le istituzioni non
avrebbero dato l'idea di preoccuparsi molto del territorio".
Per Andrea Defranceschi (M5s) "è falso
dire che non sia una novità l'ammissione della correlazione, Autostrade ha
sempre negato, c'è la firma di più di un assessore sul documento che
parla di 'coincidenza' tra lavori e frana".
Secondo l'assessore alla Sicurezza territoriale, Paola
Gazzolo, "nessuno potrà mai dire con certezza quale
sarà l'evoluzione del fenomeno, proprio per questo motivo il
monitoraggio è già previsto anche per i cinque anni successivi alla fine del
cantiere". I tre obiettivi dell'assessorato sono "sicurezza,
trasparenza e informazione", assicura Gazzolo, e quindi è in programma
"un bollettino ai cittadini per consentire una rendicontazione periodica e
puntuale".
I tecnici del Servizio geologico regionale hanno tenuto a
sottolineare che "la velocità dei lavori dopo la
sospensione è significativamente inferiore a quella
precedente all'interruzione, e da allora la soglia di allerta è sempre stata
inferiore a quella che fa scattare l'allarme".
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