mercoledì 20 febbraio 2013

I Consigli Comunali di Porretta Terme, Granaglione e Lizzano in Belvedere hanno detto di no all'Unione a 13.

In questi giorni i 13 Comuni della Comunità Montana Alta e Media Valle del Reno hanno deliberato se aderire o no ad una Unione comprendente tutti e 13 i Comuni, come suggerito dalla legge regionale del 21 dicembre scorso. Mentre a 10 dei 13 Comuni la cosa sta bene, i 3 Comuni dell'Alta valle del Reno hanno formalizzato la loro volontà di non fare parte della stessa Unione coincidente coi 13 comuni dell'attuale Comunità Montana. Questo crea un grattacapo in più alla Regione, che si era apertamente pronunciata a favore di un'Unione a 13, tanto è vero che la legge regionale aveva individuato il territorio dei 13 comuni dell'attuale Comunità Montana come "ambito ottimale" per dar vita ad una Unione. Mentre Porretta e Granaglione, che già da tempo avevano avviato l'iter per fare Unione a 2, hanno chiesto assieme a Lizzano il riconoscimento di un ambito a sè stante, per dare vita ad una Unione a 5 comuni, comprendente anche Gaggio e Castel di Casio, questi ultimi 2 Comuni hanno invece votato per fare parte di una Unione a 13. Ora la palla passa alla Regione, che ha 90 giorni di tempo per accogliere o respingere la richiesta dei 3 Comuni "dissidenti". Punto di debolezza della loro richiesta è quello di ritrovarsi in 3 Comuni, visto che la posizione di Gaggio e Castel di Casio non è mai stata quella di partecipare ad un'Unione a 5. Sembra difficile che ora la Regione approvi un ambito di soli 3 Comuni che assieme fanno 12.000 abitanti, tanto più che la legge prevede la possibilità, una volta insediato il Consiglio di ogni Unione, di prevedere dei "sub-ambiti" all'interno della stessa Unione entro i quali organizzare la gestione associata dei servizi.

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