mercoledì 3 aprile 2013

Il fiume Setta, sorvegliato speciale dall’ARPA. Con questa intervista esclusiva, pubblicata sul numero di Aprile del mensile Un’Idea di Appennino, il direttore di ARPA Bologna, Adelaide Corvaglia, spiega quali e quanti sono i controlli necessari per monitorare il fiume, dal quale Hera emunge l’acqua che si beve a Bologna. Restano molti aspetti oscuri sullo sversamento da parte di Società Autostrade di milioni di tonnellate di detriti nell’alveo del Setta

30 marzo 2013. Lavori di impermeabilizzazione nell'alveo
del Setta che  precedono il deposito dei detriti di scavo delle gallerie della variante di valico

Da alcuni anni Società Autostrade ha il permesso, ottenuto con la VIA Ministeriale, per sversare, lungo alcuni chilometri nell’alveo del fiume Setta, milioni di tonnellate di detriti di scavo della Variante. Il sito a fine lavori potrebbe ospitare spazi destinati a verde pubblico, ma anche spazi ad uso privato e residenziale, su un’area molto estesa, affacciata sul fiume e servita dalla strada lungo Setta. Oltre l’aspetto paesaggistico, lo sversamento dei materiali di risulta riguarda soprattutto l’aspetto sanitario. Poco più a valle del tratto in cui vengono riportati i detriti, Hera emunge dal Setta l'acqua immessa nell’acquedotto e che si beve a Bologna. I detriti scaricati nell’alveo contengono, in certe quantità, tracce di carburanti e oli bruciati e metalli, rilasciati dalle frese di scavo in  galleria e dalle numerose ruspe impiegate nei diversi cantieri. Poi ci sono le sostanze minerali naturali, proprie dei detriti estratti con lo scavo delle gallerie della variante. Non manca chi ha fatto notare che in mezzo a questi detriti potrebbe esserci di tutto, dal momento che i controlli sono fatti a campione e nessuno, a parte  Società Autostrade, Spea ed altre ditte che ad essa fanno riferimento, sa con esattezza che cosa viene movimentato e poi scaricato ogni giorno nell’alveo da decine di camion. Dopo il trasporto
e lo sversamento,  una squadra di ruspe “spalma” i detriti per tutta la lunghezza del sito, circa 3.000 metri che ricadono nei territori comunali di Grizzana Morandi e di Monzuno. Poiché è competenza di ARPA Bologna condurre i controlli e i necessari campionamenti, per monitorare l’assenza di contaminazione dell’alveo e dell’acqua, ci siamo rivolti al suo direttore, la dottoressa Maria Adelaide Corvaglia, che si è resa gentilmente disponibile a fornire risposte circostanziate.
D. Come si svolgono, con quale frequenza e quali sono le sostanze rilevate nei detriti e nelle acque del Setta?
Le aree di deposito pertinenti l'alveo sono state sottoposte a valutazione dell'Autorità di Bacino e sono state date precise prescrizioni per la loro realizzazione. Per quanto riguarda le acque del Setta vengono effettuati più monitoraggi per diverse finalità, come peraltro previsto anche dal D.Lgs. 152/06 e dagli accordi regionali.  Le stazioni di campionamento, per la verifica della qualità delle acque, sono due: Pian del Voglio e Sasso Marconi. La frequenza di campionamento è trimestrale e le sostanze monitorate sono:  Fosforo, Azoto, alcuni metalli (Rame, Zinco), BOD5 (misura indiretta del contenuto di materia organica biodegradabile presente in un campione d'acqua, n.d.r.) e COD (la quantità di ossigeno necessaria per la completa ossidazione dei composti organici ed inorganici presenti in un campione d’acqua, n.d.r.)  temperatura, ph e conducibilità e solidi sospesi. Quando le condizioni idrologiche del corso d’acqua lo permettono, viene effettuato anche il monitoraggio biologico dei macroinvertebrati. Sul tratto fluviale a monte dell’impianto di potabilizzazione ovviamente c’è la massima attenzione per la qualità delle acque, per cui vengono effettuati da ARPA dodici campioni annui. I parametri monitorati sono, oltre a quelli visti sopra per la vita pesci, anche IPA, PCB, Pesticidi, Idrocarburi.  Viene effettuato anche il monitoraggio per la qualità ambientale degli indicatori Biologici quali Macrofite, Macroinvertebrati, Diatomee Bentoniche.
D. La qualità dell’acqua del Setta dipende in qualche misura dalle percentuali di sostanze eventualmente disciolte, purchè entro intervalli determinati?
La valutazione della qualità dei corsi d’acqua viene effettuata sulla base della concentrazione delle sostanze disciolte, con riferimento a valori tabellari riportati dal Decreto legislativo 152/06, norma che ha regolamentato riportando anche molte novità nel campo dei monitoraggi dei corsi d’acqua.
D. A quali prescrizioni è soggetta Società Autostrade (o la società operante per suo conto) nello sversamento dei detriti sull’alveo? Li sottopone a pretrattamenti? E’ stata fatta una impermeabilizzazione preliminare lungo l’alveo interessato agli sversamenti?
Come già detto le aree di deposito (AD5) dei materiali di scavo sono state autorizzate nell’ambito del VIA ministeriale. Presso tali aree possono essere conferiti i materiali di scavo che hanno caratteristiche chimiche conformi alla Tab. 1, colonna A dell’allegato 5 Parte IV del D.Lgs 152/06, e che fa riferimento a una destinazione d’uso a verde pubblico. (La Tabella in questione elenca 96 voci riferite a composti inorganici, n.d.r., e indica, per ciascuno di essi, il valore di concentrazione massima o soglia, superata la quale il composto va considerato “inquinante”. Dal momento che solo le terre conformi ai valori della Tabella possono stare in quel sito, pare essere competenza di Società Autostrade, come è detto di seguito a proposito delle “ditte appaltatrici”,  stabilire in base al “piano di gestione delle terre”, che i valori siano conformi per tutte e 96 le voci della Tabella…). Le terre che risultano non conformi a tale tabella devono essere destinate ad altri siti, in relazione ai valori di concentrazione ritrovati. I materiali di scavo sono gestiti come sottoprodotto ai sensi dell’art. 186 del D.Lgs. 152/2006. Il deposito AD5 ha le caratteristiche strutturali, in termini di impermeabilizzazione, per ricevere tali materiali, purchè rispettino le condizioni di cui sopra. Le ditte appaltatrici effettuano la caratterizzazione delle terre scavate ogni 15.000-20.000 mc nel rispetto del piano di gestione delle terre. Arpa svolge l'attività di vigilanza effettuando ispezioni e campionamenti in contraddittorio con le ditte secondo il proprio piano di lavoro. Fino ad oggi sono stati effettuati circa 300 campioni di terre. La caratterizzazione dei terreni viene effettuata, sia dalle ditte appaltatrici sia da Arpa, sui seguenti parametri: metalli pesanti, idrocarburi e BTEX (composti del benzene). Vi è inoltre la vigilanza, sull'intera opera della variante, dalla direzione lavori identificata nella società SPEA.
D. Esistono controlli anche da parte dell’AUSL o tali controlli sono basati solo sui campionamenti di ARPA?
I controlli dell’AUSL vertono principalmente su temi  quale la tutela dei lavoratori. Per la gestione e la vigilanza sulle terre di scavo la competenza rimane prevalentemente in capo ad ARPA, salvo nel caso in cui dovesse ravvisarsi pericolo per la popolazione. Competenza specifica dell’AUSL è invece quella della verifica di qualità del Setta ai fini della specifica destinazione d’uso al Consumo Umano (D.Legge 31/2001). Il monitoraggio è a carico dell’AUSL di Casalecchio di Reno e prevede il campionamento con frequenza circa mensile delle Acque Superficiali prima del trattamento di potabilizzazione. Le analisi vengono effettuate presso i laboratori di ARPA. Oltre agli indici di inquinamento organico vengono ricercati anche: microinquinanti organici quali IPA, Organoalogenati, Benzene e metalli pesanti quali Fe, Mn, Ni, Cu, Cd, Cr, Sb, As, Hg, Pd, V, Se, Al. Il monitoraggio biologico di questi ultimi anni ci restituisce ancora dati confortanti e in particolare, per il triennio 2010-2012, secondo la classificazione prevista dal D.Lgs. 152/2006:
Macrofite: Stato Elevato  (pag 10 D.Lgs 260/06) Condizioni inalterate.
Diatomee Bentoniche. Stato Elevato (pag 11 D.Lgs 260/06) Condizioni inalterate.
Macroinvertebrati. Stato Buono (pag 11 D.Lgs 260/06) Condizioni lievemente alterate.
Oltre a quanto sopra indicato, che fa riferimento alle attività istituzionali di ARPA, viene effettuato anche un supporto specifico all’Osservatorio della Variante di Valico Autostrade nella valutazione dei dati che vengono prodotti da Spea, nelle sue attività di monitoraggio in corrispondenza dei Lotti 5 – 8 e 9 –11. In qualità di Supporto tecnico, Arpa svolge attività di controllo finalizzata all’individuazione di eventuali alterazioni idrodinamiche e chimico - fisiche delle acque, attribuibili alle lavorazioni connesse con le varie fasi di costruzione della Variante di Valico e con il post- operam.       

Nessun commento: