venerdì 5 aprile 2013

Maltempo: Vasco Errani chiede lo stato di emergenza. 63 mln per interventi urgenti, 410 segnalazioni di danni


Il presidente Vasco Errani ha firmato la richiesta di stato di emergenza per tutto il territorio dell'Emilia-Romagna, per la durata massima prevista di 90 giorni, a causa del maltempo che anche oggi ha colpito la regione e del dissesto idrogeologico in atto.
Nella lettera al presidente del Consiglio uscente Mario Monti e al capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, un 'primo fabbisogno' viene quantificato in 63 milioni di euro, per interventi di somma urgenza.
Le segnalazioni di danni, ad oggi (ma il dato è in continuo aggiornamento), sono oltre 410, di cui 20 relative a criticità idrauliche e circa 390 relative a dissesti. In difficoltà anche il reticolo idrografico del territorio montano, dove le ondate di piena hanno danneggiato o distrutto numerose opere idrauliche,
provocato erosioni delle sponde, tracimazione di fossi e canali, danni alle strutture dei ponti e cedimenti di parti delle reti fognarie e degli acquedotti. Danni significativi anche alla viabilità provinciale e comunale con interruzioni totali o parziali del traffico.
Per le necessità più immediate la Regione ha già stanziato 700.000 euro, mentre circa 2,5 milioni sono stati resi disponibili da Comuni, Province e Consorzi di Bonifica. La richiesta nasce dalle piogge eccezionali, dalla gravità dei danni che continuano a provocare e dall'elevato rischio residuo che permane nei territori colpiti, oltre che dall'impossibilita di affrontare la situazione con i mezzi finanziari e i poteri ordinari di Regione ed Enti locali.
"Non possiamo tuttavia continuare a ragionare solo in termine d'emergenza - commenta il Governatore - la grave situazione di questi giorni ripropone in tutta la sua importanza il tema della prevenzione. Occorre garantire alle Regioni risorse stabili e costanti per la manutenzione ordinaria. Serve un Piano nazionale - ha ribadito - per la messa in sicurezza del territorio".
Le continue piogge che dal mese di marzo hanno interessato il territorio regionale, e che proseguono, hanno causato piene lunghe e significative dei fiumi Enza, Secchia, Panaro e Reno, nelle province di Reggio Emilia, Modena e Bologna. Ma i problemi hanno interessato sostanzialmente tutte le province dell'Emilia-Romagna e circa 70 comuni. 

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