giovedì 31 gennaio 2013

Vado, “Il sociale non si vende”, ma dai Vigili arriva la multa contro lo striscione


Si tratta certamente di una contestazione insolita, quella ricevuta dal segretario PD di Monzuno, Francesco Manieri. I Vigili Urbani gli hanno notificato la contravvenzione di € 437,60 per una violazione al Codice della Strada consistente nell’aver “collocato in localita’ Vado, via Val di Setta 38b, cartello con la scritta IL SOCIALE NON SI VENDE senza la prescritta autorizzazione del Comune e il nullaosta della Provincia, ente proprietario della strada”. Il cartello in questione è lo striscione che, da quattro mesi, campeggia accanto all’entrata del Centro Sociale,
ubicato accanto alla Pubblica Assistenza di Vado, per protesta contro la decisione, presa in Consiglio comunale col voto contrario dei consiglieri PD, di vendere l’edificio in cui ha sede il Centro Sociale. Come già scrivemmo nello scorso numero di novembre 2012, l’assessore Antonella Sarti  aveva già informato che il contratto d’affitto resta valido per altri due anni e che la vendita andrebbe a favore della Pubblica Assistenza, che confina col Centro Sociale ed ha necessità di adeguare i suoi spazi. Quanto al Centro Sociale, la giunta aveva promesso di non spostarlo finchè non fosse stata disponibile un’altra struttura, dotata di cucina (che manca attualmente). La contravvenzione ha colto di sorpresa il segretario PD locale, che ha inviato una nota di protesta ai giornali, riservandosi la decisione, che al momento è solo un’ipotesi,  “di ricorrere contro al provvedimento sanzionatorio”. Nella nota, Manieri rivendica che “la possibilità di contestare e di dimostrare “contro” quella che si ritiene un'ingiustizia, è un diritto garantito dalla Costituzione! Pensiamo - continua la nota - che il Sindaco di fronte ad una protesta dovrebbe preoccuparsi prima di ogni altra cosa di confrontarsi con chi vive il disagio al fine di trovare una soluzione o comunque per esporre le proprie motivazioni per una scelta drastica e definitiva come in questo caso”. Ma a questo punto sembra evidente che il sindaco consideri chiuso il confronto invocato da Manieri, avendo prospettato un percorso che tutela il Centro Sociale. Infine la nota di Manieri sembra dare per scontato ciò che scontato non è: la Polizia Municipale non può, nè potrebbe, ubbidire a strumentalizzazioni politiche e tanto meno a diktat di un sindaco, ma applica le sanzioni, o almeno dovrebbe farlo, nel rispetto del Codice della strada e delle altre norme vigenti. Quindi la polemica del multato dovrebbe essere correttamente rivolta alla Polizia Municipale anziché al sindaco, che non ha, tra i suoi poteri, quello sanzionatorio.

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