Prima attacca il Comitato di cittadini, ed ora che la Soprintendenza ai beni Culturali e Paesaggistici boccia il progetto, il sindaco di Camugnano Alfredo Verardi con un altro volantino informa che il suo “orientamento conseguente sarà pertanto negativo, smentendo nel modo più categorico anche chi ha sempre sostenuto il contrario solo per scopi di contrapposizione politica”.
Vengono a galla vecchie ruggini, che risalgono alla fuoriuscita dalla giunta del vicesindaco Antonio Veduti, uno tra i più attivi dentro il Comitato Difesa Paesaggio di Camugnano. Va detto per amor di verità che in favore della centrale il sindaco si era speso eccome. Basta leggere il suo precedente volantino-proclama, reso pubblico appena tre settimane prima e precipitosamente eliminato lo scorso 19 dicembre dalla home page del sito comunale. Qui il primo cittadino parlava di “critiche eccessive agli aspetti ambientali e naturalistici con una gravissima distonia (se non miopia) sull’argomento”. A favore della centrale affermava che “possono arrivare risorse significative per il territorio…: lavori per le imprese locali per circa 3,5/4 milioni; opere compensative ambientali ed energetiche per 1,5/2 milioni… Infine altri 150 mila euro annui per le masse del comune a titolo di IMU. Rinunciare a queste risorse, per difendere qualche animale o pianta, ci sembra un prezzo, se non una sorta di mania, eccessivo”. Insomma, chi mai potevano essere questi “miopi maniaci” se non quelli del Comitato? Ma se a dire “No” è la Soprintendenza, che non ha fatto altro che accogliere gli argomenti scientifici prodotti dal Comitato, ora Verardi sostiene la tesi, un po’ bizantina, per cui il Comitato avrebbe agito per semplice “contrapposizione politica”. Ci fosse stato a Taranto un comitato come questo, i guai dell’Ilva non ci sarebbero mai stati. Lì si è sempre deciso pensando alla ricaduta economica immediata e non ai danni futuri.
Vengono a galla vecchie ruggini, che risalgono alla fuoriuscita dalla giunta del vicesindaco Antonio Veduti, uno tra i più attivi dentro il Comitato Difesa Paesaggio di Camugnano. Va detto per amor di verità che in favore della centrale il sindaco si era speso eccome. Basta leggere il suo precedente volantino-proclama, reso pubblico appena tre settimane prima e precipitosamente eliminato lo scorso 19 dicembre dalla home page del sito comunale. Qui il primo cittadino parlava di “critiche eccessive agli aspetti ambientali e naturalistici con una gravissima distonia (se non miopia) sull’argomento”. A favore della centrale affermava che “possono arrivare risorse significative per il territorio…: lavori per le imprese locali per circa 3,5/4 milioni; opere compensative ambientali ed energetiche per 1,5/2 milioni… Infine altri 150 mila euro annui per le masse del comune a titolo di IMU. Rinunciare a queste risorse, per difendere qualche animale o pianta, ci sembra un prezzo, se non una sorta di mania, eccessivo”. Insomma, chi mai potevano essere questi “miopi maniaci” se non quelli del Comitato? Ma se a dire “No” è la Soprintendenza, che non ha fatto altro che accogliere gli argomenti scientifici prodotti dal Comitato, ora Verardi sostiene la tesi, un po’ bizantina, per cui il Comitato avrebbe agito per semplice “contrapposizione politica”. Ci fosse stato a Taranto un comitato come questo, i guai dell’Ilva non ci sarebbero mai stati. Lì si è sempre deciso pensando alla ricaduta economica immediata e non ai danni futuri.
Nessun commento:
Posta un commento