venerdì 18 gennaio 2013

Rapporto Legambiente: dal 2009 a oggi le concentrazioni di inquinanti sono quasi raddoppiate


“Se guardiamo i valori di polveri sottili raccolti da Arpa Emilia-Romagna negli ultimi anni – si legge nel rapporto sulla Qualità dell’aria di Legambiente Emilia-Romagna appena diffuso -   si nota che dal 2009 ad oggi nella maggior parte dei grandi centri urbani della regione si è verificata una vera e propria escalation dei livelli di PM10: in alcuni casi, come Parma e Rimini, i microgrammi di polveri contenuti nell'aria sono addirittura raddoppiati". E’ Parma la pecora nera con 115 giornate di superamento dei livelli massimi di concentrazione, seguita da
Reggio Emilia (93), Rimini (88), Modena (85), Ferrara (77), Bologna (73), Piacenza (71), Ravenna (66) e infine Forlì (52). Dunque i provvedimenti adottati per ridurre gli inquinanti atmosferici non sono stati sufficienti per arginare i problemi del Bacino Padano. Secondo Legambiente infatti sono i processi industriali, la produzione di energia, il traffico veicolare e i riscaldamenti, le principali cause di emissione di polveri fini, ossidi di azoto, dei precursori dell'ozono o di altri inquinanti come gli idrocarburi policiclici aromatici o il monossido di carbonio e non ultimo dell’inquinamento acustico. "Ciò di cui necessita la nostra regione, più che singoli provvedimenti di limitazione - afferma Cristina Bondavalli, della Segreteria di Legambiente Emilia-Romagna - è una visione d'insieme per ripensare in maniera sostenibile il sistema di mobilità pubblica e privata, lo sfruttamento territoriale e l'efficienza energetica dei nostri edifici". Il bello è che ieri, poche ore prima della nota di Legambiente, la Regione aveva fatto sapere di aver istituito un premio da 140mila euro per i Comuni ligi all’accordo regionale sulla qualità dell'aria, in particolare attraverso le 'Domeniche ecologiche'. 

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