lunedì 14 gennaio 2013

RAI: Rendiamo l’ Ascolto Impossibile


A due anni dalla “rivoluzione” del digitale in montagna: bilancio disastroso per gli utenti 




A partire da due anni fa, anche nella nostra regione è arrivata la “rivoluzione” del digitale terrestre.  Se le rivoluzioni di solito portano progresso, questa ha portato regresso. Abbiamo dovuto comprarci un decoder, costato almeno 40-50 euro, senza il quale il televisore è un inutile soprammobile. In molti casi abbiamo anche dovuto chiamare l’antennista. Poi abbiamo cominciato a sintonizzare i programmi, scoprendo l’esistenza di centinaia di (finte) emittenti, prima a noi sconosciute, e che comunque si vedono solo pagando a parte, mischiate a quelle poche che volevamo ricevere. A parte pochi fortunati, che hanno acquistato un nuovo televisore “digitale”, la  maggioranza di noi ha dovuto abituarsi a convivere con due telecomandi. Chi seguiva emittenti locali, in molti casi non riesce più a vederle. In cambio può vedere tv di Brescia o di chissà dove e il Tg3 del Veneto e non dell’Emilia-Romagna. Da due anni, non passa una settimana senza che i canali selezionati scompaiano ed al  loro posto appaia una scritta del tipo: “segnale debole o assente”. Pernacchie e immagini tremolanti sono la normalità. Finalmente sappiamo che cosa vuol dire RAI: Rendiamo l’Ascolto Impossibile.

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