giovedì 9 maggio 2013

Granaglione, una sola lista per le comunali del 26 e 27 maggio: quella di Nanni

Giuseppe Nanni

A Granaglione una sola lista è stata presentata: quella del sindaco uscente, Giuseppe Nanni, la lista civica “Insieme per salvare Granaglione”. Abbiamo chiesto al primo cittadino, cosa potrebbe ancora dare al suo comune, dopo averlo guidato già per sei quinquenni? “L’esperienza, la conoscenza. Il fatto che il gruppo di centro sinistra, che poteva presentare una lista, ha liberamente chiesto a me di essere anche il loro rappresentante mi lusinga.” Quindi la sua lista «Insieme per salvare Granaglione» diventa una lista civica di area? “No, è una lista civica di larghe intese, ma non è la fotocopia delle larghe intese nazionali. Nel senso che tutti i partiti che la appoggiano (come Pd, Pdl, Sel) hanno gli stessi intenti.
Vogliamo salvare Granaglione perché i comuni sotto i 3.000 abitanti, come Granaglione, dal 1 gennaio 2014 saranno obbligati a trasferire a soggetti esterni tutte le proprie funzioni, tranne il servizio demografico.” Quindi l’atto di protesta che ha spinto lei e altri sette amministratori a farvi fotografare incatenati, durante il consiglio comunale aperto a Sambuca Pistoiese del 17 aprile, è dovuto a questo? “Anche, sì. Ma soprattutto perché il patto di stabilità è stato esteso anche ai comuni al di sotto dei 5.000 abitanti che, se già prima facevano fatica a garantire tutti i servizi ai cittadini, ora non hanno più la possibilità di garantire i servizi minimi.”
Tra i primi punti resta sempre il progetto di fusione del suo comune con quelli di Porretta e Castel di Casio? “Direi che proprio per questo motivo si è messa insieme una lista di larghe intese. Tutti lavorano con la mia direzione, con l’obiettivo di unire i comuni: prima Porretta, con cui svolgiamo già tutti i servizi in Unione, poi Castel di Casio. Poi si vedrà.” Perché i cittadini di Granaglione dovrebbero votarla? “È importante che i cittadini vadano a votare. Ci sono sei candidati e ognuno può esprimere una preferenza. È importante anche per raggiungere il 51% perché in democrazia è la maggioranza quella che conta .”                         (Elena Baldi)

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